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Andrea Mazzoli e Gianluca Bosello vincono la 41° edizione di “Fighille Arte”. Seicento opere in concorso che certificano il successo del concorso nazionale di pittura

Il pordenonese Andrea Mazzoli e il cesenate Gianluca Bosello si aggiudicano la 41° edizione del Premio Nazionale di pittura “Fighille Arte”. Le premiazioni, presentate dal giornalista culturale Marco Botti, si sono svolte domenica 6 ottobre 2024 a Fighille di Citerna (PG), con un grande arcobaleno in cielo che faceva da indimenticabile coreografia. Ottantadue premi e sessanta premi speciali consegnati agli artisti dalle autorità locali e dagli organizzatori, di fronte a un folto pubblico che ha assistito fino alla fine alla lunga cerimonia.

Nella sezione “opere da studio” ha vinto Andrea Mazzoli, artista nato a Maniago (PN) nel 1964.

La sua opera intitolata “Ovomaltina”, realizzata con una distintiva tecnica mista, mostra “un linguaggio pittorico che è pura poesia. L’artista presenta un muro intriso di Storia e storie, in cui emergono oggetti quotidiani di un passato recente ma perduto. L’opera tocca le corde intime dell’osservatore, facendo evolvere la nostalgia in memoria”.    

Al secondo posto la teramana Morena Marini, terzi ex aequo il vicentino Giampietro Cavedon, il trentino Franco Chiarani e il fiorentino Paolo Fedeli.

Nella sezione “extempore” si è imposto Gianluca Bosello, pittore nato a Cesena (FC) nel 1970.

La sua opera “Nei ricordi si sente ancora il fischio del treno” raffigura la ex stazione di Sasso d’Anghiari, reliquia della Ferrovia dell’Appennino Centrale che collegava Arezzo a Fossato di Vico, attiva dal 1886 fino alla Seconda Guerra Mondiale, poi chiusa e smantellata a causa dei danni bellici. “La fermata di Sasso era quella di riferimento per gli abitanti di Fighille e l’artista ha saputo interpretare con rara vena poetica un dettaglio della facciata consunta dal tempo, impregnandola della luce e degli umori atmosferici autunnali”.  

Al secondo posto ex aequo la veronese Marina Basaglia, il mantovano Elio Carnevali e il vicentino Giuseppe Fochesato, terzi ex aequo il padovano Gilberto Sartori e il bresciano Alberto Zappa.

La pittrice aretina Laura Serafini è stata nominata artista dell’anno e ha ricevuto il premio “San Michele d’oro” grazie all’opera “Altróve n. 2”, che entrerà di diritto nella raccolta del Piccolomuseo di Fighille.

Quella del 2024 è stata un’altra edizione record per Fighille Arte, con seicento opere in concorso, 498 da studio e 102 dipinte durante l’estemporanea, realizzate da artisti provenienti da tutte le regioni d’Italia, isole comprese. Questo è successo nell’anno in cui è stato recuperato e inaugurato Palazzo Tani, edificio che amplia l’offerta del Piccolomuseo, accogliendo opere di maestri che hanno fatto la storia della manifestazione, nell’anno in cui la Sala degli Ammassi del Comune di Citerna ha ospitato una selezione di “grandi classici” tratti dalla collezione permanente di Fighille Arte e nell’anno in cui nel Piccolomuseo, situato nella ex Dogana Pontificia che sorgeva nei pressi del limite con il Granducato di Toscana, è stata allestita la 75° mostra collettiva del Gruppo Labronico.

Il premio nazionale di pittura, organizzato dalla Pro Loco Fighille con il patrocinio del Comune di Citerna e il contributo di sponsor privati, ha trasformato per un intero weekend il piccolo centro al confine tra Toscana e Umbria in capitale dell’arte contemporanea dell’intera Valtiberina.

Edizione dopo edizione, accanto al numero crescente dei lavori, sta aumentando la qualità delle opere esposte. Questo aspetto certifica che gli artisti italiani guardano con sempre maggiore interesse a Fighille Arte e ambiscono a entrare nella collezione permanente del Piccolomuseo, scrigno nelle cui sale confluiscono sia le opere vincitrici del concorso, sia i gioielli pittorici donati da nomi illustri del panorama nazionale, facendo del polo artistico fighillese una realtà in continuo sviluppo e destinata a valorizzarsi nel tempo.

Atto finale dell’edizione 2024 sarà il consueto catalogo di prossima uscita, per l’occasione in versione “golden edition”, perché quello vissuto da Fighille Arte è stato un anno d’oro nel vero senso della parola.

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