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Norcia: applicato il “Daspo Willy” a cinque persone

I Carabinieri della Compagnia di Norcia hanno notificato a cinque cittadini italiani, di età compresa tra i 19 e 45 anni, alcuni dei quali con precedenti di polizia, il provvedimento del “Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento” (cd. “Daspo Willy”), due dei quali per la durata di anni 1 e 6 mesi e, negli altri casi, di anni, emesso dal Questore della provincia di Perugia, per le gravi condotte tenute nei pressi di un esercizio pubblico del luogo.

L’episodio, che ha determinato l’emissione dei provvedimenti, risale allo scorso mese di luglio, allorquando i militari sono intervenuti in un locale a seguito di una rissa che aveva coinvolto due gruppi ben distinti tra loro, i cui partecipanti si erano scontrati reciprocamente prima verbalmente e poi fisicamente.

Nella circostanza, uno dei partecipanti alla rissa ha riportato lesioni giudicate guaribili in 25 giorni dai sanitari del nosocomio di Norcia.

Il Questore della Provincia di Perugia, dr. Fausto Lamparelli, esaminati gli atti e la proposta formulata dal Comando Compagnia Carabinieri di Norcia, che ha svolto gli approfondimenti merito sull’accaduto, in considerazione delle modalità con cui si era svolto il fatto e l’allarme sociale creato, ritenendo la condotta tenuta dalle persone coinvolte tali da determinare una situazione di grave pericolo e turbativa dell’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di tutelare i cittadini che sono soliti frequentare quei luoghi ed evitare il ripetersi di episodi analoghi, ha adottato nei loro confronti la misura di prevenzione personale del Daspo Willy.

I provvedimenti dell’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, vieta ai destinatari l’accesso all’esercizio per la rispettiva durata, nonché lo stanziamento nelle immediate vicinanze dello stesso.

Il “Daspo Willy” costituisce una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, la cui disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro (Roma).

La violazione del provvedimento citato integra un autonomo delitto, punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 10 a 24 mila Euro.

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