Il ridimensionamento del sistema sanitario pubblico messo in atto da Tesei e Coletto in Umbria a favore del privato ha colpito tutti, anche l’ospedale di Città di Castello. A pagare per questa situazione sono i più fragili, gli anziani, i disabili, i malati che hanno bisogno di prestazioni salva vita e si vedono allungare i tempi per visite e controlli. Un disastro. Resta tutto a carico dei familiari, se ci sono. Non solo. Anche i lavoratori del settore, a partire dagli operatori di sala, vivono condizioni sempre più complicate legate ad orari e a prestazioni con personale ridotto e malpagato. La pandemia non ci ha insegnato nulla, di sicuro nulla ha insegnato alle destre che hanno governato l’Umbria. Serve un’inversione di tendenza per potenziare
l’ospedale di Città di Castello e la sanità pubblica regionale. Serve sconfiggere le destre alle prossime elezioni regionali. Prendiamoci cura dell’Alta Valle Tevere, prendiamoci cura dell’Umbria.