Stigmatizzato comportamento di alcuni tifosi della Pietralunghese nei confronti dei giocatori della squadra
“Tifare sempre, ma offendere così pesantemente i nostri calciatori mai!”. Prende le distanze Giuliano Martinelli, patron della Pietralunghese, rispetto al comportamento di una parte della tifoseria pietralunghese che ha rivolto offese nei confronti dei giocatori della squadra durante la partita di domenica 20 ottobre che ha visto la prima in classifica, il Pierantonio, vincere per quattro a zero.
“Mi piace ricordare – ha proseguito Martinelli – che eravamo belli e rumorosi e non lo squallido spettacolo a cui ho assistito domenica con epiteti e offese personali rivolti a dei ragazzi poco più che ventenni (alcuni neanche), colpevoli di aver perso contro la prima in classifica che, tra l’altro, ha giocato una grandissima gara. Ma che insegnamento diamo?”
“Lo sapete – ha proseguito Martinelli rivolto alla frangia di tifosi della Pietralunghese coinvolti nella contestazione – che in tribuna ci sono fratelli, sorelle, mamme, babbi, figli, nonni, nipoti, zii, mogli, fidanzate, amici? Lo sapete benissimo che avete offeso anche loro. Se vincere, divertirsi, ricreare squadre amatoriali, juniores e di tutti i settori giovanili, cercare di emergere in categorie a noi sconosciute deve servire a scatenare il peggio che c’è in ognuno di noi, forse è meglio fare una riflessione”.
“Un grazie sincero a chi ha tifato e si è arrabbiato per la grande passione – ha concluso il patron della Pietralunghese –, senza essere maleducato e, per fortuna, si tratta del 90 per cento dei tifosi. Forza Pietralunghese”.