Grande soddisfazione per il 44° Salone Nazionale del Tartufo Bianco pregiato

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Per tre giorni Città di Castello meta di tantissimi visitatori venuti per acquistare tartufo e vivere un’esperienza unica a contatto con la passione dei cavatori e dei professionisti del settore

Tantissima gente a Città di Castello per il 44° Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato. Tantissima gente che è venuta per comprare tartufo bianco pregiato, l’inimitabile trifola che nasce in questo territorio. E’ il dato eclatante del bilancio dell’edizione 2024 della manifestazione, che ha vissuto tre giorni intensi e pieni di visitatori del luogo e di turisti, ma è riuscita soprattutto a intercettare il target di pubblico giusto, di chi sa apprezzare la qualità del prodotto e vuole regalarsi un’esperienza unica di gusto, a contatto con la tradizione e la cultura dei cavatori, la professionalità degli chef e degli imprenditori che lo portano sulle tavole di tutto il mondo. Obiettivi raggiunti, dunque, per gli organizzatori, il Comune di Città di Castello e l’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, che hanno lavorato con il supporto del Gal Alta Umbria e della Regione Umbria. “Città di Castello – sottolineano sindaco e assessorato al Commercio e al Turismo – ha saputo far emergere la sua unicità, che è quella di un territorio con una vocazione inimitabile per la produzione di tartufo, dove il tartufo si trova tutto l’anno e può essere mangiato tutto l’anno”. “Un luogo dove vivere il tartufo, respirare non solo il suo profumo, ma assaporare il gusto speciale di una storia, di una cultura, di una tradizione secolare che hanno radici ben piantate in una realtà sociale ed economica fatta di circa 1.500 cavatori, 3.000 cani da tartufo, maestri della cucina, un tessuto vivace e intraprendente di imprese per la trasformazione e la commercializzazione. Una filiera che ‘si sente’ girando nel territorio Città di Castello e che si può toccare con mano: il valore aggiunto importantissimo che esalta la qualità straordinaria della trifola e delle varietà di tartufo che nascono tutto l’anno nei nostri boschi”, sottolineano gli amministratori. Sindaco e assessorato al Commercio e al Turismo ringraziano tutti i protagonisti della manifestazione “per il tocco speciale che hanno saputo dare all’evento” e dedicano un pensiero particolare a Monica Bellucci, “che con la sua personalità, la sua grazia e la sua forte identità tifernate, che non manca mai di sottolineare e valorizzare, ci ha fatto sentire la sua vicinanza e il suo affetto”. A Città di Castello per tre giorni è stata festa vera. Un fine settimana di sole ha regalato alla manifestazione una cornice ideale, portando nel cuore della città tantissimi visitatori, ingolositi e incuriositi dalle innumerevoli occasioni di scoprire, conoscere e assaggiare il re delle tavole di tutto il mondo. Il week-end del gusto ha fatto centro, catalizzando l’attenzione di una intera comunità attorno alla trifola, riportando l’incontro con il tartufo a essere un appuntamento da non mancare, da vivere in famiglia e condividere con gli amici, l’occasione per trascorrere giornate speciali in città e un momento da ricordare a tavola, con il tocco del sapore e del profumo unico della trifola su un piatto di pasta o una bruschetta. Le piazze piene per tre giorni hanno raccontato di un feeling tra la manifestazione e i tifernati, gli altotiberini, i buongustai provenienti da tutta Italia che è tornato forte, sentito e vissuto. Il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato ha conquistato tutti, ma ha saputo anche varcare i confini territoriali con un messaggio universale: a Città di Castello si può gustare una trifola inimitabile, baciata da un microclima e da un’altitudine ottimali ed esaltata dalla passione e dal sapere di cavatori e di imprenditori leader nel mondo, ma, soprattutto, il tartufo si può mangiare in tutte le stagioni dell’anno. “Siamo veramente contenti di questa edizione”, commentano il presidente dell’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato Lazzaro Bogliari e il direttore Andrea Castellani. “Città di Castello ha davvero saputo emergere per il suo tartufo bianco pregiato, la ricchezza e la peculiarità di una comunità e di un territorio, grazie a una promozione dell’evento che ha raggiunto i canali di informazionale nazionali per merito della professionalità dell’Ufficio Stampa del Comune e che avrà un’onda lunga nei prossimi giorni e nei prossimi mesi grazie al lavoro dei giornalisti specializzati che hanno partecipato agli eventi della manifestazione con un press tour organizzato ad hoc”. “Grazie agli espositori di alta qualità che hanno partecipato alla manifestazione, il Salone ha raggiunto i suoi obiettivi commerciali, perché è stata visitato da un pubblico venuto appositamente per comprare tartufo bianco pregiato, che ha ricevuto il messaggio chiaro di un prodotto unico, che a Città di Castello ha qualità speciali irripetibili altrove”, evidenziano Bogliari e Castellani. “La cucina etnica, il viaggio tra tradizione e sperimentazione compiuto con l’accostamento al sushi e alla cultura gastronomica del Sol Levante, hanno funzionato e hanno regalato grandi emozioni ai visitatori, che hanno molto apprezzato gli show cooking, gli inediti abbinamenti del tartufo con i cocktail, il panettone, i sapori del territorio e i vini in compagnia di grandi nomi della cucina”, osservano i rappresentanti dell’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato. “I cavatori, gli amici dell’Associazione Tartufai Altotevere sono stati davvero l’anima della manifestazione e hanno dato un contributo straordinario con la loro presenza e gli eventi di cui sono stati protagonisti. Siamo veramente riconoscenti a loro e a tutti i volontari delle società rionali e delle pro loco cittadine, ai ragazzi e ai docenti della Scuola di Arti e Mestieri G.O. Bufalini e dell’ISS Patrizi – Baldelli – Cavallotti, una presenza davvero caratteristica che ha saputo farsi apprezzare molto, soprattutto dai turisti, insieme al Villaggio di Campagna Amica di Coldiretti, che ha portato un bellissimo tocco d’Umbria”, osservano Bogliari e Castellani, che rimarcano con soddisfazione anche “la partecipazione molto gradita dal pubblico degli appassionati del Club Auto Moto Storiche Altotevere, con esemplari veramente da sogno, di Slow Food e AIS Umbria, con la consueta grande qualità”.

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