Arcaleni – Consiglio comunale aperto su Sogeco-Sogepu: “dai lavoratori pesanti parole di verità mentre dagli amministratori risposte scarse e poco credibili”

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ARCALENI “Consiglio comunale aperto su SOGECO-SOGEPU: dai lavoratori
pesanti parole di verità, mentre dagli amministratori risposte scarse e poco credibili”
Organismi di vigilanza che declinano ogni responsabilità, sindaco Secondi che
distribuisce responsabilità a tutti i soci di SOGEPU, come se anche chi ha lo 0,005%
contasse nei fatti come chi detiene il 91% della partecipata. CDA che non trova il
modo di rispondere alle richieste dei lavoratori, non andando oltre generiche
rassicurazioni, mentre si è parlato di un nuovo ricorso per annullare l’aggiudicazione
della gara.
Di certo c’è che nessuno di loro si è mai accorto o ha mai sollevato dubbi prima di
ora sulla gestione degli enormi introiti milionari di SOGEPU derivanti, negli ultimi 11
anni, dai conferimenti nella discarica di proprietà comunale, sulle consulenze,
sponsorizzazioni e contributi assegnati dall’ex AU Goracci in autonomia, fino ad un
massimo di 100.000€ a volta.
Il fatto che il gruppo di Castello Cambia da otto anni abbia portato regolarmente in
Commissione Controllo e Garanzia,in Consiglio comunale e all’attenzione
dell’opinione pubblica queste scelte gestionali, i dati del Bilancio , i rapporti
economico finanziari pieni di criticità tra Sogepu e Sogeco pare sia stato dimenticato
da tutti, come se tutti venissero da Marte.
L’ex sindaco Bacchetta si è assunto la responsabilità politica di aver scelto e
mantenuto il sig.Goracci per oltre 9 anni a guida di SOGEPU, e di aver portato in
Consiglio la costituzione di SOGECO lasciando il 51% al socio privato, l’ ECOCAVE
di Granieri: ma oggi che la costituzione di questa società è sotto l’occhio della
magistratura non ci dice come intenda onorare tali responsabilità.
E l’attuale sindaco, sotto lo sguardo beffardo di un Goracci presente in aula,
sostenitore della sua campagna elettorale nonchè da anni compagno di partito, non
risponde alla mia richiesta di costituirsi parte civile nel processo, per ottenere un
risarcimento dell’evidente danno morale per la città e per gli eventuali danni materiali
inferti alla partecipata SOGEPU, ai suoi bilanci e ai suoi lavoratori.
Lavoratori che finalmente hanno potuto far sentire la propria voce alla città e
squarciare il velo dell’ omertà sull’effettiva situazione: mancanza di liquidità che li ha
costretti alla rinuncia ad alcune indennità , mezzi definiti “obsoleti”,
disorganizzazione e carichi di lavoro sempre più pesanti a livello anche manuale.
Sembra proprio che i “paradisi operativi” annunciati che dovevano generarsi con la
vittoria dell’appalto da 350 mln siano solo per chi, utilizzando la propria posizione, ha
ottenuto contratti dirigenziali da 126.000€ l’anno nella nuova società SOGECO,
mentre SOGEPU ha accumulato milioni di debito.

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