“Il Comune di Città di Castello si attiverà in ogni sede, fino a rivolgersi al Prefetto di Perugia, per ottenere dalle imprese responsabili dei lavori il corretto ripristino dei manti stradali della città interessati nei mesi scorsi dall’intervento di posa della fibra ottica”. A dichiararlo è il sindaco Luca Secondi, che ha dato mandato agli uffici comunali competenti di procedere, secondo quanto stabilisce la normativa, nei confronti delle imprese che hanno eseguito le opere senza adempiere agli obblighi susseguenti agli 11 verbali di violazione dell’articolo 15 del Codice della Strada elevati dalla Polizia Locale nel periodo intercorso tra l’inizio e la fine dei cantieri. “Pretendiamo che vengano ripristinate le opportune condizioni di sicurezza, oltre che di decoro, lungo le strade del territorio comunale dove sono stati svolti i lavori, tra cui ci sono anche alcuni tratti appena asfaltati con investimenti sostenuti dalla pubblica amministrazione”, spiega il primo cittadino, che sottolinea: “si è creata una situazione incresciosa, che non può essere tollerata, perché l’impegno che era stato preso dai responsabili dell’intervento è stato disatteso”.
I sopralluoghi condotti dalla Polizia Locale in coordinamento con l’Ufficio Viabilità del Comune hanno evidenziato durante tutto lo svolgimento dei lavori, commissionati da una società privata, irregolarità non solo ai sensi dell’articolo 15, ma anche degli articoli 20 e 21 del Codice della Strada, che sono state prontamente contestate, con le sanzioni di legge previste. Le violazioni all’articolo 15, che riguardano gli atti vietati su tutte le strade e loro pertinenze, sono state riscontrate in particolare lungo una serie di carreggiate del capoluogo e nelle relative traverse: via Pieve delle Rose, via Martiri della Libertà, viale Vittorio Veneto, via Gramsci, via IV Novembre, viale Stelvio, viale Brennero e via del Polacchino. Proprio il mancato rispetto della sanzione amministrativa accessoria dell’obbligo per l’autore della violazione del ripristino dei luoghi a proprie spese ha motivato l’iniziativa dell’amministrazione comunale a tutela della collettività.