Con l’ordinanza sindacale numero 371 emessa nella giornata di oggi, venerdì 6 dicembre, l’amministrazione comunale di Città di Castello ha revocato parzialmente l’analogo provvedimento con cui il 22 novembre scorso aveva disposto alcune misure a tutela della salute pubblica a seguito dell’incendio avvenuto in località Ripole, nello stabilimento per l’allevamento di pollame Italovo. L’ente ha, infatti, rimosso il blocco della vendita per il libero consumo delle uova prodotte dall’azienda interessata dall’episodio. Con nota a firma dei dirigenti responsabili dei Servizi IAPZ e Sanità Animale acquisita il 5 dicembre, l’USL Umbria 1 ha comunicato che, in base ai risultati resi noti dall’Arpa Umbria, il campionamento delle uova deposte dal 20 al 27 novembre per la rilevazione di una possibile contaminazione da diossine e PCB non ha evidenziato alcun superamento dei limiti di legge. L’azienda sanitaria ha quindi proposto la revoca del blocco della vendita delle uova per il libero consumo che era stato stabilito fino all’esito favorevole dei controlli sanitari. L’ordinanza numero 371 ha confermato, però, tutte le altre disposizioni dettate dal precedente provvedimento su indicazione delle autorità sanitarie. Fino alla conclusione dei controlli necessari, restano pertanto vietate alla popolazione residente nel raggio di un chilometro dal luogo dell’incendio la raccolta e il consumo di prodotti alimentari coltivati e la raccolta e il consumo di funghi epigei spontanei. Permangono, inoltre, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali. Dovranno, inoltre, essere limitate le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e, in caso di fumi persistenti e maleodoranti, le finestre degli edifici dovranno essere mantenute chiuse.
Incendio di Ripole: revoca parziale delle disposizioni a tutela della salute pubblica
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