“Già chieste spiegazioni al comandante, ma sarà mia cura coinvolgere anche la Prefettura per chiarimenti sull’iter procedurale”.
Il sindaco Luca Secondi ha dichiarato in consiglio comunale che l’amministrazione di Città di Castello interpellerà il prefetto di Perugia per fare chiarezza sulla correttezza dell’iter procedurale seguito dalla Polizia Locale in merito alla denuncia per affissione abusiva che ha coinvolto alcuni esponenti politici cittadini dopo le recenti elezioni regionali. “Il segretario generale del Comune ha inviato una richiesta di illustrazione della procedura attuata al comandante della Polizia Locale, il quale sta producendo le sue spiegazioni”, ha detto il primo cittadino, aggiungendo: “ritengo comunque opportuno che la tematica sollevata in consiglio comunale venga anche affrontata con il supporto della Prefettura e quindi sarà mia cura coinvolgerla per chiarire tutto l’iter procedurale in materia”. Il primo cittadino è intervenuto durante le comunicazioni per rispondere al consigliere Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica), che aveva contestato di nuovo le modalità di azione del comando del corpo tifernate. L’esponente della minoranza aveva reso noto che, dopo le notifiche a domicilio di cui aveva dato conto nell’ultima seduta del consiglio comunale insieme al presidente dell’assise Luciano Bacchetta, le richieste di informazioni della Polizia Locale tifernate erano proseguite nel territorio di San Giustino. “Tramite delega al Comune di San Giustino è stato notificato un mandato a comparire a una candidata che è anche consigliera comunale nella stessa città, Luciana Veschi, sempre per la questione dei manifesti abusivi a Città di Castello”, aveva riferito Lignani Marchesani, aggiungendo: “è una cosa inammissibile e chiedo per questo agli organi politici superiori gerarchici di prendere i dovuti provvedimenti”. “Gli esponenti politici non sono certo al di sopra delle leggi, ma le leggi devono essere uguali per tutti: non è pensabile che per il politico una legge sia più penalizzante rispetto agli altri”. “Ribadisco, infatti – aveva spiegato l’esponente della minoranza – che una procedura siffatta è errata, perché se si vuole perseguire l’affissione abusiva dei manifesti si scatta una foto e si manda alla Prefettura, che ha competenza per erogare sanzioni nelle forme previste dalla legge”. Lignani Marchesani ha, quindi, fatto presente di non aver ancora ricevuto la lettera di scuse richiesta all’amministrazione comunale. “Se questa lettera non arriva – ha preannunciato – relazionerò, perché ne ho contezza fotografica, sulle affissioni abusive che sono avvenute durante tutta la campagna elettorale sulle quali la Polizia Locale aveva il compito di intervenire per deaffiggere, come recita la legge, e irrogare le dovute sanzioni”. “La mia relazione dirà che il corpo della Polizia Locale non ha agito come doveva agire durante la campagna elettorale, perché non hanno deaffisso numerosi manifesti abusivi”, ha concluso l’esponente di Castello Civica.