Inaugurata nelle sale della Pinacoteca Comunale, la mostra “Anatomie naturali”, personale di Roberto Ghezzi, visitabile fino al prossimo 28 febbraio. Il progetto espositivo è promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Imago Galleria d’Arte e il Museo Malacologico Malakos, con la curatela di Chiara Lorenzetti e Anna Ricci: patrocinio del Comune. L’esposizione intende restituire una riflessione sulla fragilità della matrice “acqua” e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazione di Roberto Ghezzi e lo studio scientifico-biologico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Arpa Umbria.
E’ stata inaugurata oggi, nelle sale della Pinacoteca Comunale, la mostra “Anatomie naturali”, personale di Roberto Ghezzi, visitabile fino al prossimo 28 febbraio. Il progetto espositivo è promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Imago Galleria d’Arte e il Museo Malacologico Malakos, con la curatela di Chiara Lorenzetti e Anna Ricci: patrocinio del Comune di Città di Castello. L’esposizione intende restituire una riflessione sulla fragilità della matrice “acqua” e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazione di Roberto Ghezzi e lo studio scientifico-biologico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Arpa Umbria. Nell’anno dedicato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite alla “Conservazione dei ghiacciai” questo particolare esperimento di collaborazione tra due diverse visioni della natura entrambe focalizzate sulla sperimentazione e la ricerca, vuole portare il grande pubblico ad una riflessione su alcune significative criticità ambientali: il forte impatto del cambiamento climatico sull’acqua nelle sue diverse forme, il precario stato di salute dei ghiacciai e delle aree umide, la consapevolezza che l’acqua è sempre più una risorsa limitata. Per questo motivo a Palazzo Vitelli alla Cannoniera dal 17 gennaio al 28 febbraio 2025, verranno esposte non solo opere su tessuto create in alcune aree umide dell’Umbria ma anche progetti in tecnica mista e opere su carta realizzate da Roberto Ghezzi nell’ambito del progetto The Greenland Project-2022, durante il quale l’artista ha studiato le fasi di fusione dei ghiacci della Groenlandia. Lo studio tecnico-scientifico di Arpa Umbria, collegato alle opere presenti nella mostra, diventerà occasione di discussione e dibattito durante gli incontri e i laboratori organizzati a margine della personale. Le opere selezionate restituiscono l’impronta dell’elemento acquatico sulla loro superficie e appartengono a tre serie nelle quali l’artista alterna l’utilizzo di tecniche eterogenee, Naturografie© su tela e cianotipie a contatto su carta fotosensibile. Nel segno dell’attuale emergenza ambientale e climatica, la ricerca artistica di Ghezzi, oltre a offrire una chiave emotiva ed estetica per avvicinarci a particolari paesaggi ed ecosistemi acquatici, si pone come prezioso strumento di conoscenza. La collaborazione con Arpa Umbria ha poi permesso di mettere in evidenza l’importanza della cura e difesa degli ambienti indagati attraverso una significativa e intensa analisi ecologica e biologica. Il percorso si identifica come ponte fra arte e scienza ed è stato progettato per stimolare la consapevolezza ambientale rappresentando, per le scuole e l’intera comunità, un’occasione unica per esplorare il rapporto tra arte, scienza e sostenibilità. Nella prima sala si presenta il progetto con alcune grandi Naturografie©. Si prosegue poi con le opere della seconda sala, che appartengono alla serie Thybris – il Fiume Eternorealizzate lungo il Tevere in vari punti tra Lazio e Umbria. Qui, si può apprezzare come mediante l’immersione parziale, i tessuti acquisiscono effetti e strutture particolarissime. Le tele, in cotone naturale sono state posizionate nelle acque del celebre fiume, secondo la consueta prassi che caratterizza la realizzazione delle Naturografie©, trattate preliminarmente mediante imprimiture eco-compatibili in grado di catalizzare i processi naturali del luogo, dopo alcuni mesi di immersione sono stati poi prelevati e stabilizzati. In modo analogo, le tele nella terza sala della serie Trasimeno, esplorano la bellezza delle acque dolci della nostra regione, spesso trascurata in favore delle criticità ambientali più evidenti. Cambiando prospettiva, in questa esposizione, e osservando i vegetali, gli animali, i funghi e i minerali che ne fanno parte, si sottolinea come la conservazione delle acque dolci non sia solo una questione ambientale, ma anche culturale e sociale. La realizzazione delle opere è stata possibile grazie alla stretta sinergia con Arpa Umbria che ha indirizzato l’indagine in diversi e più particolari habitat ed ecosistemi, restituendo una lettura delle peculiarità ambientali ed ecologiche delle acque. Nella quarta sala sono, infine, presenti opere della serie The Greenland project, realizzate nell’ambito di un progetto in Groenlandia, a Tasiilaq, che nel luglio 2022 ha visto l’artista impegnato sulla costa orientale della grande isola artica. Durante la spedizione, realizzata in collaborazione con il CNR ISP, Ghezzi ha realizzato circa cinquanta opere, lasciando reagire il ghiaccio in fusione con carta fotosensibilizzata consentendo agli spettatori di osservare, oggi, il fenomeno della fusione dei ghiacciai artici, fenomeno drammaticamente noto a causa del surriscaldamento globale. La sala, allestita per celebrare la decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha voluto dedicare il 2025 alla Conservazione dei ghiacciai, è occasione per l’Agenzia Ambientale di portare l’attenzione del visitatore sugli impatti dei Cambiamenti Climatici e sulle strategie di mitigazione da adottare per il miglioramento della vita quotidiana. Per tutta la durata dell’esposizione, saranno organizzate visite guidate e laboratori didattici, così da permettere agli studenti e alle studentesse del territorio e alle loro famiglie di comprendere in modo esperienziale come le loro azioni quotidiane possano contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, promuovendo una cittadinanza attiva e consapevole. Prima del taglio del nastro della mostra, dopo gli interventi dei promotori sono intervenuti per un indirizzo di saluto il sindaco, Luca Secondi, e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, il dirigente Arpa Umbria, Paolo Stranieri, la responsabile scientifico del progetto, Rosalba Padula, la curatrice della mostra (Imago Galleria d’arte), Anna Ricci e la direttrice del Polo Scientifico Museale, Malakos, Debora Nucci. “Il 2025 si apre con questa mostra di grande livello artistico-scientifico che pone l’accento su tematiche di stretta attualità attraverso anche un percorso di iniziative itineranti che coinvolgeranno le scuole secondarie di primo grado e le associazioni del territorio. La Pinacoteca si conferma come contenitore prestigioso per rassegne e mostre capaci come quella di oggi di lanciare messaggi importanti ed aprire dibattiti e confronti fra più generazioni”, hanno dichiarato il sindaco, Secondi e assessore, Botteghi, nel ringraziare i promotori e tutti coloro che a vari livelli c’hanno lavorato con passione e competenza”. CDCNOTIZIE/2025/01/17/COMUNINLINEA/26/GGAL
LA SCHEDA
Roberto Ghezzi é nato a Cortona nel 1978, dove attualmente vive e lavora. La sua formazione inizia all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’ Accademia di Belle Arti di Firenze. Comincia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione é incentrata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che agli esordi indaga attraverso la rappresentazione pittorica che sempre più diventa sperimentazione “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Si tratta di uno studio portato avanti nel corso di un decennio, che muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, assume forma concettuale attraverso la materia. In occasione della personale Physis alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, presenta per la prima volta al pubblico opere che sono frutto di questo nuovo percorso con un linguaggio maturato negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali spesso incontaminati e il cui titolo Naturografie ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale che del processo. Quest’ultimo é parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L ‘artista crea con la natura ma al tempo stesso sovrintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali al fattore tempo, fino alla forma finale.