Sabato 1 febbraio alla Libreria Paci La Tifernate piazza Matteotti di Città di Castello incontro presentazione con Valeria Tron autrice di due romanzi “L’equilibrio delle lucciole” e “Pietra Dolce”

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Siamo felici di invitarvi all’incontro con Valeria Tron che è autrice di due romanzi L’equilibrio delle lucciole – Salani editore candidato al Premio Strega 2023) e Pietra Dolce – Salani.
L’incontro-presentazione si terrà sabato 1 febbraio ore 16 e ore 17,30 in libreria Paci La Tifernate piazza Matteotti – Città di Castello.

Valeria Tron vive in Val Germanasca dove sono ambientate entrambe le storie dei suoi libri, è scrittrice, illustratric e artigiana del legno.
L’incontro è organizzato in collaborazione con Trekkinlandia e il CAI di Città di Castello.

Vi aspettiamo perchè è un’occasione speciale per incontrare una voce potente e limpida capace di rendere le storie universali.

L’equilibrio delle lucciole

Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: «fare la muta al cuore», come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla c’è Nanà, ultima custode di casa, novant’anni portati con tenacia. Levì, l’altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l’una dell’altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l’anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo.  

Pietra Dolce

In Val Germanasca la natura detta le proprie volontà: nella miniera di talco, negli orti, nei boschi, nelle borgate che guardano la cascata. Così accade anche il giorno del crollo: tre boati tanto forti da far tremare la montagna. Due minatori mancano all’appello e nel piazzale si scava tra i detriti. L’ultimo a uscire dal foro nella roccia è un giovane che tutti conoscono. Si chiama Lisse, senza la U, e in quella lettera mancante è già scritta gran parte della sua vita. È ferito, eppure a far sanguinare l’animo di Lisse sono ben altri tagli. Quell’uomo partorito in un prato, accolto e nutrito dalla sua gente, è anche l’invisibile, il senza-storia, esiliato entro i confini della sua Valle. Stravolto da quell’ennesima
sciagura, Lisse si rifugia in una baracca a Paraut, dove è nato. Giosuè Frillobèc, l’amico di sempre che zoppica sulle parole, non può stare a guardare. E con lui nemmeno Mina, che ha cresciuto entrambi come una madre; e Lumière, il gigante che fa oracoli; e Tedesc, il vecchio liutaio che parla tre lingue. Insieme escogiteranno un piano per riportare Lisse a casa e restituirgli speranza, immaginarsi ancora possibile.

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