La mostra mercato avrà una fascia oraria fissa 7.00-19.00 e potrà essere ampliata a corso Vittorio Emanuele. Guerri: “Il Comune continuerà a investire sulla manifestazione: l’obiettivo del regolamento è di farla crescere ancora”
“Il Comune di Città di Castello organizza Retrò da oltre 40 anni e vuol continuare a farlo investendo ancora sull’evento e sulla valorizzazione del centro storico, perché, come tutti i tifernati, teniamo molto a questa manifestazione da cittadini, ancor prima che da amministratori. Il lavoro di riqualificazione impostato a partire dal 2022, con il rebranding del logo, una nuova segnaletica, una dislocazione nelle piazze principali del centro storico che ha tenuto conto anche dell’importanza di rendere compatibile la manifestazione con le occupazioni di suolo pubblico delle attività di somministrazione racchiuse dalle mura urbiche, ha portato oggi a un incremento del 30 per cento delle presenze di espositori e a un innalzamento percepibile della qualità dell’offerta. Come amministratori che hanno a cuore la città abbiamo il dovere e la responsabilità di non fermarci e di guardare avanti, per cui abbiamo definito un regolamento, frutto della concertazione con le associazioni di categoria e con i commercianti del centro storico, che risponde all’intenzione di permettere alla manifestazione di crescere ancora e di esprimere appieno le sue potenzialità, prevedendo tutto ciò che possa contribuire a ottenere questo obiettivo”. L’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri ha presentato così, in sintesi, il regolamento per la disciplina della mostra mercato Retrò, che il consiglio comunale ha approvato con i 14 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e le astensioni di Castello Cambia, Unione Civica TIferno, Gruppo Misto-Azione, FI, Lista Civica Marinelli Sindaco, Lega, FDI e Castello Civica. “Retrò – ha osservato Guerri – è uno degli eventi importanti che fanno parte della tradizione della nostra città, una manifestazione storica alla quale i tifernati sono molto affezionati, che nel tempo ha saputo crescere e attrarre espositori sempre più numerosi e qualificati, che hanno portato presenze sempre maggiori, soprattutto del pubblico di settore”. Tra gli aspetti salienti del regolamento di Retrò illustrati in aula dall’assessore, che ha ringraziato l’Ufficio Commercio e la Polizia Locale oltre che per il lavoro di organizzazione dell’evento anche per la stesura del testo, c’è la definizione puntuale dell’orario di svolgimento della manifestazione, fissato tra le 7.00 e le 19.00 di ogni terza domenica del mese. “Gli espositori saranno tenuti a rispettare questa fascia oraria, in modo da garantire una continuità all’evento lungo tutto l’arco della giornata, anche nel pomeriggio, in linea con le abitudini domenicali della nostra città”, ha spiegato Guerri, evidenziando che questa sia stata una esigenza segnalata anche dai commercianti del centro storico. “Abbiamo, inoltre, ampliato le aree espositive, inserendo oltre a quelle di piazza Matteotti, piazza Fanti e piazza Gabriotti, anche piazza Garibaldi, che ospita la manifestazione in concomitanza con altri eventi nel centro storico, e Corso Vittorio Emanuele”, ha aggiunto l’assessore, indicando poi anche la previsione riguardante “le assegnazioni dei posti”. “Con l’idea di cercare di dare stabilità alla presenza di un certo numero di espositori alla mostra mercato, considerando che ovviamente possa essere soggetta a oscillazioni stagionali, abbiamo inserito la possibilità di assegnazioni annuali, mensili e occasionali”, ha chiarito Guerri. L’assessore ha, quindi, dato conto del recepimento di alcune indicazioni emerse dal dibattito nella commissione consiliare competente che ha esaminato il regolamento prima dell’approdo in consiglio comunale. “Per quanto riguarda la tariffa di partecipazione, essendo un servizio a domanda individuale sarà individuata dalla giunta con apposita delibera competente”, ha precisato l’assessore, che, poi, facendo riferimento a uno degli aspetti più dibattuti in commissione, ha aggiunto: “abbiamo previsto anche la possibilità di affidare attività connesse all’evento a soggetti terzi. Questo con l’idea di mettere a disposizione anche delle future amministrazioni tutti gli strumenti affinché la manifestazione possa crescere ancora ed essere gestita al meglio”. Ad aprire la discussione in aula è stata la consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), che ha ribadito la propria contrarietà alla previsione di attività che potrebbero svolgere soggetti terzi. “Questa è una manifestazione che organizza il Comune, con compiti che sono già ben definiti, per cui mi chiedo perché sia necessario prevedere tutta una serie di attività che potrebbero svolgere associazioni terze”, ha osservato l’esponente della minoranza, che non ha condiviso nemmeno la necessità di pensare di lasciare questa possibilità alle future amministrazioni. “E’ assolutamente sufficiente che sia il Comune a occuparsene con i propri uffici, che finora l’hanno fatto tranquillamente e anche molto bene”, ha rimarcato Arcaleni, che poi ha segnalato poi l’esigenza di correggere l’articolo 11 laddove parla di canone, anziché di tariffa per la partecipazione all’evento. A chiedere “perché la versione finale del regolamento riporti il riferimento generico agli ‘incaricati’ dell’organizzazione della manifestazione, piuttosto che indicare nel dettaglio Ufficio Commercio e Polizia Locale”, è stata la capogruppo di FDI Elda Rossi, che ha condiviso con la collega Arcaleni le “perplessità sulla previsione dell’affidamento di attività a soggetti terzi”. “Credo che il Comune possa tranquillamente e serenamente gestire l’evento, ma – ha chiesto Rossi – nel caso in cui l’affidamento a soggetti terzi, come prevede la legge regionale, determini un costo economico, se ne farà carico l’amministrazione o sarà recuperato con l’aumento delle tariffe per gli espositori?”. Il capogruppo del PD Gionata Gatticchi ha sottolineato come “l’intento del regolamento sia di valorizzare una manifestazione a cui i tifernati sono affezionati, che si è sviluppata molto e che porta anche una certa economia al centro storico, considerando l’aumento del 30 per cento di espositori tra 2022 e 2024”. L’esponente della maggioranza ha giudicato positivamente la definizione di un orario di riferimento per lo svolgimento dell’evento e l’intenzione di ampliare la dislocazione degli espositori, puntualizzando che “questa amministrazione non ha intenzione di affidare l’organizzazione a soggetti terzi, per cui la previsione di questa possibilità non fa altro che recepire quello che dice una legge sovraordinata, lasciando alle prossime amministrazioni comunali, se nel corso degli anni questa manifestazione dovesse cambiare, uno strumento giuridico che possa conciliarsi con una crescita e una evoluzione della mostra mercato”. Nel condividere la necessità di un regolamento per Retrò, “che negli anni è cambiata e cresciuta soprattutto dal punto di vista qualitativo”, la consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) ha accolto positivamente la definizione di una fascia oraria precisa per il suo svolgimento, ma ha condiviso le perplessità delle altre colleghe di minoranza circa l’apertura ai soggetti terzi. “Credo che questa cosa potrebbe essere accantonata – ha affermato Bassini – per aspettare nel tempo di vedere quello che succederà, dato anche che non si comprende bene quale potrebbe essere poi la funzione di questi soggetti terzi e quello che dovrebbero fare”. Il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha rimarcato il giudizio positivo sulla manifestazione, “che offre una piacevole occasione di condivisione degli spazi cittadini e di incontro intergenerazionale”. “Retrò desta veramente un notevole interesse e merita un ringraziamento chi viene nella nostra città”, ha detto l’esponente della minoranza, che ha condiviso l’opportunità del regolamento, auspicando che “possa contribuire a far crescere ulteriormente l’evento”. “Anche secondo me andrebbero esplicitati i soggetti incaricati, anche per chiarezza, dopo il riferimento al Comune come organizzatore”, ha aggiunto Mancini. L’assessore Guerri ha preso di nuovo la parola per chiarire che il termine canone all’articolo 11 sia un refuso e che il riferimento sia alla tariffa, ma anche per spiegare che con la dizione generica “incaricati” all’articolo 2 si sia voluto “lasciare maggiore libertà nell’assegnazione dei compiti organizzativi al personale interno all’amministrazione comunale, che è indiscutibile sia il soggetto organizzatore”. Guerri ha poi ribadito che “Retro è una manifestazione che il Comune ha sempre organizzato e che vuol continuare a organizzare”. “Su questo evento investiamo e lo gestiamo con difficoltà che magari non sono visibili o percepibili solo grazie al grande lavoro dei dipendenti comunali, che sul campo ci mettono la faccia e tante tante ore di impegno”, ha proseguito l’assessore, puntualizzando sulla questione dei soggetti terzi: “abbiamo scelto di regolamentare Retrò perché lo merita per l’importanza che riveste per l’amministrazione e per l’affetto dei tifernati, lasciando uno spiraglio con l’intenzione di favorire in ogni caso la crescita della manifestazione, anche di fronte ad eventuali esigenze legate allo svolgimento pratico delle attività gestionali. Per tutelare l’evento abbiamo, infatti, il dovere e la responsabilità di guardare un po’ più lontano dell’immediatezza”. La consigliera Arcaleni ha preannunciato la propria astensione, motivandola con il fatto che le segnalazioni avanzate non siano state recepite. “Nella formulazione finale non trovo con chiarezza che il soggetto organizzatore sia il Comune”, ha eccepito Arcaleni. Anche la consigliera Rossi ha fatto presente che si sarebbe astenuta “per non aver ricevuto una risposta completa” alla domanda riguardante il reperimento delle eventuali risorse per sostenere l’affidamento a terzi di attività legate alla manifestazione. Il segretario generale Bruno Decenti ha chiarito come la formulazione del testo rispondesse a indicazioni dell’ufficio, evidenziando in particolare come sia implicito e non discutibile il fatto che il Comune abbia la responsabilità dell’organizzazione. “Se c’è una potestà regolamentare vuol dire che c’è una competenza di merito, altrimenti non ci sarebbe”, ha spiegato.
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