In considerazione del fatto che la dismissione di un serbatoio di carburante interrato e il conseguente riutilizzo dell’area, costituiscono un processo rilevante ai fini della tutela delle matrici ambientali, ho presentato un’interrogazione in merito alla bonifica e al ripristino delle aree coinvolte.
Vari sono infatti i distributori di carburante ormai dismessi che insistono nel territorio di Città di Castello: la procedura per dismissione prevede numerosi adempimenti che, oltre l’ovvia disconnessione del serbatoio dalle linee di erogazione/alimentazione, vanno dalla rimozione dello stesso per opera di aziende qualificate incaricate dall’interessato fino alla bonifica e il ripristino dell’area coinvolta.
Il titolare dell’autorizzazione–concessione o il proprietario del serbatoio interrato deve comunicare la dismissione al Comune presentando il programma degli interventi da eseguire secondo le indicazioni tecnico-operative contenute nelle “Linee Guida sui Serbatoi Interrati” di ARPA Umbria.
La dismissione di un serbatoio interrato deve essere accompagnata da accertamenti sull’integrità del serbatoio e/o indagini ambientali, volti a verificare la presenza di contaminazioni delle matrici acqua, suolo, sottosuolo, derivanti da perdite sistematiche od occasionali, per lesioni del manufatto, scorretto utilizzo o eventi accidentali.
Molto importante per i cittadini risulta anche la questione del ripristino dell’area, che comporta interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, anche costituenti complemento degli interventi di bonifica o messa in sicurezza permanente, che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d’uso conforme agli strumenti urbanistici.
Su tutto questo deve monitorare il Comune che riceve il progetto privato di dismissione, bonifica ed eventuale risanamento ambientale, al fine di preservare il nostro territorio da infiltrazioni e inquinamento di terra e acque,