I Carabinieri della Compagnia di Città di Castello hanno arrestato, in flagranza di reato, un 37enne di origine campana, già gravato dalla misura di prevenzione personale della Sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, responsabile di estorsione e ricettazione ai danni di un uomo tifernate di 49 anni, vittima di un precedente furto in abitazione.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile raccoglievano la testimonianza di un uomo che denunciava il furto di 10 fucili avvenuto all’interno della sua abitazione di Città di Castello; agli inizi del mese di febbraio l’uomo era stata avvicinata dal genero, con precedenti penali, il quale, ponendosi quale intermediario con gli autori del reato, avrebbe chiesto qualche centinaio di euro in cambio della restituzione di uno dei fucili rubati.
Giunti all’accordo, all’appuntamento si presentavano anche i Carabinieri, i quali, subito dopo aver assistito alla dazione del denaro, bloccato l’uomo con ancora i soldi in tasca, accompagnandolo negli uffici della Caserma Carabinieri di via Vittorio Emanuele Orlando per gli approfondimenti del caso.
A questo punto l’uomo decideva di collaborare, indicando agli inquirenti il luogo dove era stata nascosta non soltanto l’arma oggetto dell’estorsione, ma anche una consistente parte dei fucili facenti parte della stessa refurtiva.
In effetti, in un casolare ubicato nelle campagne di San Giustino (PG), i militari rinvenivano sei dei dieci fucili rubati in casa del cittadino tifernate.
Nella circostanza però si verificava un altro evento chiave della vicenda; infatti, nelle vicinanze del nascondiglio, veniva trovata una donna 52enne del posto, la quale, non riuscendo a fornire risposte plausibili su che cosa stesse facendo in quel luogo e a quell’ora della notte, veniva accompagnata in caserma, dove, una volta raccolti elementi fortemente indiziari a suo carico, veniva deferita in stato di libertà per concorso nel reato di ricettazione.
All’esito degli accertamenti i sei fucili venivano sottoposti a sequestro in attesa di restituirli all’avente diritto, mentre l’uomo veniva tratto in arresto in flagranza di reato dovendo rispondere dei reati di estorsione, ricettazione e violazione degli obblighi imposti dalla misura preventiva della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di San Giustino, a cui il soggetto era sottoposto.
Il Giudice del Tribunale di Perugia convalidava l’arresto sottoponendolo alla misura coercitiva degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Le indagini da parte dei Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia, sono finalizzate a fare piena luce sulla vicenda, alla ricerca delle singole responsabilità di coloro che vi hanno preso parte.
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