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L’ artista tifernate Moira Lena Tassi giovedì 27 febbraio ha esposto per un giorno al moma di New York.
Non si è trattato di una semplice esposizione, ma di una vera e propria performance artistica, in cui il concetto di opera d’arte si è fuso con il corpo dell’artista, trasformandolo in un museo vivente: un’ opera indossata, che si muove nello spazio e interagisce con il pubblico.
L’ opera indossata da Moira Lena Tassi non è stata un abito qualsiasi, ma una creazione che racchiude un messaggio di sostenibilità e memoria artistica. L’ artista ha realizzato il vestito assemblando capi di abbigliamento usati, tra cui una gonna di oltre vent’anni e tessuti di recupero, a cui ha dato nuova vita. Su questo abito ha poi cucito dodici riproduzioni stampate in miniatura, delle sue opere pittoriche, un numero destinato ad aumentare nel tempo, trasformando così il vestito in una galleria itinerante.
“Indossare quest’opera per la prima volta al MoMA è stata un’emozione indescrivibile”, ha raccontato l’artista, spiegando come l’abito non sia solo un oggetto artistico, ma una riflessione sul concetto di arte sempre in movimento, capace di adattarsi e trasformarsi nel tempo.
L’ idea di un’ arte trasportabile e fruibile in modo non convenzionale si ispira a Marcel Duchamp, uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento. Moira Lena Tassi ha tratto ispirazione dalla celebre Boîte-en-valise (La scatola in una valigia), un’ opera realizzata da Duchamp tra il 1935 e il 1941, in cui raccolse 69 repliche in miniatura dei suoi lavori più importanti. Con questa valigia-museo, Duchamp suggeriva che l’arte potesse essere racchiusa in uno spazio ristretto, diventando portatile e indipendente dai luoghi canonici dell’esposizione.
“Ebbi la fortuna di vedere la valigia di Duchamp alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, ed è stato un momento che ha lasciato un segno profondo in me” , ha spiegato Tassi.
Da questa suggestione nasce il concetto del suo “museo indossabile”, un’ opera che, come quella di Duchamp, rompe le barriere tra l’artista e lo spettatore, permettendo all’arte di diventare parte integrante della quotidianità e dell’esperienza umana.
Uno dei momenti più significativi della performance è stato il dialogo simbolico tra il suo “abito – museo” e la Ruota di bicicletta di Marcel Duchamp, uno dei ready-made più celebri dell’artista francese. Creata nel 1913 assemblando una ruota di bicicletta su uno sgabello, questa opera ha rivoluzionato il concetto di arte, trasformando un oggetto quotidiano in un’opera capace di sfidare le convenzioni estetiche.
Moira Lena Tassi ha scelto di immortalare la sua esperienza proprio accanto a questa icona dell’arte concettuale, creando un ponte ideale tra passato e presente. Se Duchamp con i suoi ready-made ha ridefinito l’arte rendendola indipendente dalla tecnica tradizionale, Tassi ha compiuto un passo ulteriore, trasformando il concetto di museo in qualcosa di vivo e dinamico, che si muove nello spazio e interagisce direttamente con il pubblico.
“Sentirsi parte integrante di uno dei musei più importanti del mondo, in dialogo con un’opera che ha cambiato la storia dell’arte, è stata un’esperienza unica” , ha dichiarato l’artista.
L’ opera di Moira Lena Tassi non si è limitata ad essere osservata, ma è diventata un’ esperienza interattiva. Numerosi visitatori, incuriositi dal suo “abito-museo”, si sono fermati per osservarla, porle domande, scattare fotografie e complimentarsi per l’originalità della sua idea.
Con questa performance, l’artista ha dimostrato che l’arte non è un’entità statica, ma può trasformarsi, viaggiare ed essere parte della quotidianità. Il suo “museo indossabile” rappresenta un modo innovativo di concepire la fruizione artistica: un’opera che non è relegata a una parete o a una teca, ma che si muove con chi la crea, entrando in contatto diretto con il pubblico.
La sua esperienza al MoMA non è stata solo un momento di riconoscimento, ma anche una dichiarazione di intenti: un’arte che si rinnova, che dialoga con il passato per proiettarsi verso il futuro, abbattendo le barriere tra artista, opera e spettatore.