L’ultimo “lattaio”, Giovanni “Gianni” Nardi se ne è’ andato due giorni fa all’età di 93 anni. Una figura d’altri tempi quella del lattaio, un mestiere importante, molto faticoso che ha segnato la vita e le tradizioni di intere generazioni dal dopoguerra agli anni ‘70. E Gianni Nardi con il suo sorriso, la bella presenza lo ha onorato per gran parte della sua vita che ha proseguito poi svolgendo con altrettanta maestria il lavoro di giardiniere alle Terme di Fontecchio con il dottor Gianarcangelo Pasqui.
In tanti se lo ricordano in sella alla sua bici, col freddo di inverno e il caldo in estate, arrivare, nei quartieri della citta’ , fin dalle prime ore del mattino. Sul manubrio della bicicletta erano sistemati due grossi contenitori di alluminio pieni di latte appena munto, che portava direttamente a casa delle famiglie travasandolo sulle tazze delle mamme e nonne in attesa. Il latte appena munto era caldo. Ma non essendo sterilizzato, in quanto proveniente direttamente dalla stalla, le donne di casa erano costrette a portarlo ad ebollizione, anche più volte.
“Una figura cara ai tifernati che ora con la scomparsa di “Gianni”, appartiene con orgoglio alla storia della nostra città come altri suoi colleghi uomini e donne che hanno svolto questo importante lavoro. Grazie Gianni non ti dimenticheremo ed i giovani e tutti noi dovremo fare tesoro dei tuoi insegnamenti”, ha ricordato con un messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia il sindaco Luca Secondi nel rinnovare le condoglianze alle figlie Iliana e Roberta e ai parenti.