Acceso l’impianto di illuminazione dello stadio da rugby: investimento da 131 mila euro per dare impulso a un progetto sportivo che si svolge da sempre nel segno della solidarietà e dell’inclusione

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Secondi e Carletti: “segnale di vicinanza e sostegno ai giovani e alle famiglie del Città di Castello Rugby, una realtà della nostra comunità in costante crescita, che merita attenzione”

Lo stadio da rugby di Città di Castello ha finalmente il suo impianto di illuminazione. Attraverso il sindaco Luca Secondi e l’assessore allo Sport Riccardo Carletti, il Comune ha consegnato simbolicamente nelle mani del presidente del Città di Castello Rugby, Marco Notarianni, il frutto dell’investimento complessivo da 131 mila euro con cui l’area verde sportiva è stata dotata di quattro piloni di 18 metri con 16 proiettori a tecnologia led da 1.200 watt ciascuno, in grado di garantire un’illuminazione a terra pari a 100 lux, ottimale per l’attività agonistica in notturna. “Queste luci si accendono su un progetto sportivo serio e importante della nostra città, che si è sempre caratterizzato per un’impronta sociale sensibile a temi fondamentali per la coesione di una comunità, come solidarietà e inclusione”, hanno sottolineato gli amministratori tifernati, che venerdì sera hanno assistito alla prima accensione dell’impianto di via Bartali insieme al consigliere comunale Massimo Minciotti, ai dirigenti del club e ai genitori degli atleti in campo per gli allenamenti. “Un investimento che ci soddisfa davvero molto”, hanno detto Secondi e Carletti, rimarcando come “l’intervento sia stato pensato e realizzato per dare un segnale di vicinanza e sostegno ai giovani e alle famiglie che sono l’anima di una realtà sportiva dinamica e in costante crescita come quella del Città di Castello Rugby”. “Questo movimento meritava un riconoscimento e lo meritava anche una società che da oltre vent’anni dimostra serietà e diffonde i sani valori alla base dello sport”, hanno aggiunto sindaco e assessore. “Luoghi come questo, dove si insegnano rispetto delle regole e del prossimo, dove si trasmette una sana passione e si dà importanza al lavoro quotidiano – hanno affermato Secondi e Carletti – ci aiutano a gettare le basi per il futuro della nostra comunità: lo sport è da sempre un veicolo privilegiato per far crescere le nuove generazioni con una idea responsabile della propria cittadinanza nella società ed è per questo che come amministrazione abbiamo sempre investito e continueremo a investire in questo ambito in tutto il territorio comunale, al fianco di chi si impegna per garantire queste opportunità”. Oltre all’installazione dei pali dodecagonali in acciaio zincato e dei riflettori, nello stadio alle porte della città è stata realizzata anche una linea dedicata ai circuiti di emergenza. L’impianto concilia l’esigenza di illuminazione pubblica dell’area verde sportiva a supporto dell’attività agonistica con il rispetto delle normative vigenti sull’inquinamento luminoso, grazie ai corpi illuminanti di tipo cut-off che non emettono alcun flusso luminoso nell’emisfero superiore. L’investimento è stato sostenuto con le risorse comprese nel canone della convenzione Consip Servizio Luce e i lavori sono stati realizzati da Hera Luce srl, attuale gestore della pubblica illuminazione per il Comune di Città di Castello, sotto la direzione del Servizio Infrastrutture dell’ente. Collaudato a fine 2024, con l’approvazione finale della regolare esecuzione dell’intervento nel febbraio 2025, l’impianto darà un importante impulso all’attività sportiva del Città di Castello Rugby, sia per quanto riguarda gli allenamenti che per l’organizzazione di partite ed eventi. La società, nata nel 2003 grazie alla passione del suo ideatore, Marco Notarianni, e di un gruppo di amici, oggi conta oltre 100 tesserati in tutte le categorie, compreso il settore femminile. Dai primi allenamenti nei vari campetti della città, tra il quartiere Casella, l’Istituto Patrizi, il Centro Belvedere, fino alla prima sistemazione stabile al campo di Pesci d’oro, la società tifernate ha fatto molta strada, crescendo nei numeri e nella qualità. Oggi quella che poteva sembrare una scommessa azzardata si può dire ampiamente vinta: quel primo gruppo di appassionati e di curiosi è diventato una società solida, protagonista a pieno diritto del panorama rugbistico italiano, con le varie formazioni conosciute e apprezzate in tutte le competizioni cui partecipano e con un impianto tra i più belli dell’intero centro Italia, realizzato in collaborazione e sinergia con l’Amministrazione comunale. Una struttura funzionale e di qualità, che suscita l’ammirazione di tutte le squadre che vengono a giocare a Città di Castello e che negli anni ha fatto da cornice a tante belle iniziative di carattere sociale. Tra queste, nel 2016, l’esperienza senza precedenti in Umbria e in Italia del “Progetto Terzo Tempo”, con i membri del gruppo Altotevere Stefano Bianconi dell’Associazione Italiana Persone Down-onlus che in occasione di ogni gara casalinga della squadra tifernate servivano a tavola nell’abituale riunione conviviale di giocatori e tecnici della squadra avversaria. Una originale opportunità dei veri “tifosi speciali” di rendersi utili e mostrare la precisione e l’accuratezza nel fare le cose, insieme alla loro contagiosa allegria, in un inedito incontro con lo sport all’insegna dell’abbattimento delle barriere culturali. Un’altra memorabile testimonianza di sensibilità sociale fu poi quella del Natale del 2019, quando la mano di un artista, Andrea Lensi, firmò la prima maglia da rugby in Italia a favore della sportività e contro il razzismo, una divisa che è stata il manifesto dell’impegno del Città di Castello Rugby per una pratica agonistica etica, dentro e fuori dal campo di gioco.

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