“Le coperture vanno trovate in un quadro di riforme che parta dalla ristrutturazione delle aziende sanitarie, dai tagli ai costi della politica e degli apicali. Che i sacrifici partano dall’alto”
“Ora, è assolutamente necessario definire una manovra a partire dalle cifre certe, definite con il MEF, che inserisca le misure in un quadro di riforme complessivo, che riduca i costi della politica, delle indennità di tutti gli amministratori regionali e della rivalutazione dei vitalizi; che tagli i premi di produzione per gli apicali del settore sanitario che non hanno grandi risultati da vantare.
E’ necessario aggredire le cause che hanno generato il buco del bilancio sanitario, che ammonta a -34 mln a cui si aggiungono i -39 mln del Fondo di riserva da ricostituire, con un piano di ristrutturazione per colpire gli sprechi accumulatisi in anni. Servono misure di riorganizzazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, come il loro accorpamento apicale, con chiari obiettivi di miglioramento dei servizi socio-sanitari, che finalizzino i sacrifici, ma senza colpire i cittadini dai redditi medio-bassi, che faticano già ad affrontare gli aumenti dei tributi, come bollette acqua e TARI.
I sacrifici devono partire dall’ alto: oltre ai tagli delle indennità e dei premi di produzione, esistono altre leve da muovere, come le concessioni regionali , ad esempio delle sorgenti dell’ acqua, che andrebbero riviste al rialzo e le opere di efficientamento degli immobili sanitari per abbattere i costi energetici.
Nella grande confusione, generata irresponsabilmente ad arte dalle destre per occultare verità scomode, servirebbe un modo per far pagare il buco a chi lo ha generato: forse, sarebbe stato più furbo e politicamente redditizio lasciare che il MEF certificasse il disavanzo e disponesse il commissariamento.
Solo allora, forse, la propaganda di questa destra sarebbe stata zittita. Delle conseguenze pesanti con aumento di tasse sulle fasce deboli, sui redditi bassi e medio bassi, senza alcuna possibilità di manovra, sarebbe stato finalmente considerato responsabile chi le he generate.
La scelta della giunta Proietti è stata diversa: quella di agire con responsabilità e di adoperarsi per affrontare il problema.
Ora, la concertazione con le forze sociali e sindacali, fatta inizialmente con la fretta dettata dai tempi strettissimi utili a definire IRPEF entro il 15 aprile, va ripresa e amplificata: nessun aumento di IRAP e della tassazione IRPEF, se non sopra i 50.000€, e nessun aumento del bollo auto che colpirebbe tutti i maniera lineare, ma una manovra più equa e meno impattante su chi già fatica ad arrivare a fine mese.
Questo è il senso dell’ atto che porterò in Consiglio comunale”.
Emanuela Arcaleni, Castello Cambia -M5S