Campioni di fair play e solidarietà’ in campo premiati oggi in comune con una targa ufficiale. Sono i ragazzi della squadra di calcio a 5 dell’Asd “Beata Margherita” che lo scorso mese di marzo si erano resi protagonisti di un bellissimo gesto di sportività e altruismo prima dell’incontro di campionato FISDIR Organizzato dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale, con la Pantera di Umbertide, prestando alla incompleta squadra avversaria un proprio tesserato, che alla fine della gara è risultato essere determinante per il risultato finale a loro favore
Campioni di fair play e solidarietà’ in campo premiati oggi in comune con una targa ufficiale. Sono i ragazzi della squadra di calcio a 5 dell’Asd “Beata Margherita” che lo scorso mese di marzo si erano resi protagonisti di un bellissimo gesto di sportività e altruismo prima dell’incontro di campionato FISDIR Organizzato dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale, con la Pantera di Umbertide, prestando alla incompleta squadra avversaria un proprio tesserato, che alla fine della gara è risultato essere determinante per il risultato finale. La gara si è infatti conclusa 5 a 2 per la “Pantera” all’insegna di sorrisi e strette di mani, il bello dello sport, di come dovrebbe realmente essere e talvolta non lo è anzi. “Un gesto che per noi da sempre rappresenta la normalità e la vera essenza delle nostre attività in ambiti sportivi e sociali diversi. Tendere la mano aiutarsi devono venire prima di tutto. In questo caso tutti insieme abbiamo deciso di buon grado di prestare un nostro giocatore agli avversari per affrontare la gara in maniera equilibrata con il sorriso. Ci saranno alte occasioni per rifarsi”, hanno dichiarato la presidente, Gabriella Piaggesi e la professoressa Daniela Bambini, direttore tecnico della gloriosa società tifernate “pioniera” delle attività sportive rivolte alle persone con disabilità da sempre in prima linea nel promuovere i valori sani delle competizioni, questa mattina presso la sala del consiglio comunale nel ricevere la targa ufficiale che comune e Panathlon Club Valtiberina hanno deciso di consegnare alla squadra, ai dirigenti, tecnici e tutto lo staff della società simbolo di fair play e solidarietà. Accanto a loro i veri protagonisti, i ragazzi felici e orgogliosi di tanta attenzione, assieme al responsabile del gruppo calcio a 5, Giacomo Cacciatori ed al Presidente della Cooperativa “La Rondine”, Luciano Veschi prima della foto di rito: “la decisione di prestare alla squadra avversaria un proprio compagno per consentire il regolare svolgimento della gara è stata presa dai ragazzi con grande entusiasmo”. Il Campionato FISDIR di Calcio A5 rappresenta un’occasione significativa in cui i ragazzi con disabilità possono dimostrare il loro talento, la loro passione e il loro spirito di squadra. E’ un evento straordinario nel panorama sportivo italiano. Organizzato dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale, ed il torneo promuove la partecipazione attiva di ragazzi con disabilità intellettiva, fornendo loro l’opportunità di mettere in mostra le proprie abilità calcistiche. La bella storia di solidarietà sportiva ed umana ha suscitato emozione e orgoglio ed il sindaco Luca Secondi, con gli assessori allo Sport, Riccardo Carletti e Politiche Sociali, Benedetta Calagreti l’hanno definita,“ un esempio straordinario di fair play e solidarietà che questi magnifici ragazzi hanno voluto mettere in campo in maniera concreta senza pensare al risultato. Davvero bravi e con loro chi li guida da anni con amore e competenza. La nostra città e’ orgogliosa di avere associazioni sportive e ce ne sono tante che portano avanti progetti ed iniziative di inclusione e solidarietà e l’Asd Beata Margherita è fra queste da sempre protagonista”. Accanto al comune anche il Panathlon Club Valtiberina con il suo Presidente, Giovanni Tasegian, affiancato dal delegato di zona del Coni Umbria, Simone Santi, che ha portato il saluto e l’apprezzamento incondizionato del Presidente, Domenico Ignozza, ha sugellato una giornata memorabile che rimarrà per sempre nel cuore e nella mente dei ragazzi. “Il Panathlon – ha sottolineato il Presidente Tasegian – non poteva mancare in questa occasione: era impossibile ignorare il gesto di alto valore morale sportivo compiuto da calciatori e dirigenti della squadra “ADS Beata Margherita” in quanto il nostro movimento, tra le sue finalità, si occupa di promuovere e diffondere la cultura dell’etica sportiva ispirata soprattutto al Fair Play. Con questa iniziativa, oltre a rendere onore ai protagonisti, si vuole sensibilizzare tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nello sport evidenziando che la pratica sportiva deve essere svolta con pari dignità nella vittoria e nella sconfitta. E’ anche intenzione del nostro Club consolidare i rapporti con il locale movimento degli sport inclusivi secondo quanto indicato nella carta presentata e sottoscritta al convegno nazionale “Sport è …inclusione” tenutosi il 12 Ottobre 2024 all’Istituto Serafico di Assisi” in occasione del G7 “inclusione e disabilità”, ha concluso il Presidente. Da sottolineare che il comune di Città di Castello dal 2018 (ufficializzata con una cerimonia in comune dall’allora assessore allo sport ed i vertici di Coni e Pnathlon) ha deciso di apporre agli ingressi di alcuni impianti sportivi le targhe etiche del Panathlon con i principi della dichiarazione di Gand, una carta adottata dall’Onu, dall’Unesco, dalla Fifa, dalla Fiba e dal Coni, che tutela e promuove nelle famiglie, nella società e nella scuola i sani valori dello sport, della correttezza dei comportamenti, del rispetto delle regole e della persona. Grazie all’adesione dell’amministrazione tifernate, sono oltre le strutture comunali del territorio, più palestre scolastiche e campi da gioco gestiti da associazioni, nei quali sono state affisse le tabelle che riporteranno due decaloghi: il “Diritto del Ragazzo nello Sport” e i “Doveri dei Genitori nello Sport. Ecco la formazione di calcio a 5 dell’Asd “Beata Margherita”: Salvatore Ascione, Mattia Melelli, Matteo Guerri, Alessio Vauthier, Mirko Pietosi, Luca Varzi, Mattia Ciribilli, Marco Bini, Giorgio Ascani Gino Landi e Alessio Leone.
LA SCHEDA
L’Asd “Beata Margherita” di Città di Castello ha da sempre messo in pratica il binomio sport-solidarietà. La società sportiva tifernate, guidata dalla presidente Gabriella Piaggesi, è affiliata alla Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi Relazionali) e negli anni ha raggiunto grandi risultati sia a livello agonistico che sociale annoverando, fra i suoi atleti, anche alcuni campioni italiani. La società nasce come torball club nel 1979, ma prende il nome di “Beata Margherita” nel 1986. Il nome è stato scelto proprio dalle ragazze dell’Istituto “Beata Margherita” di Città di Castello, conosciuto anche con il nome di Istituto delle “Ciechine”, struttura che negli anni si è dedicata alla formazione delle ragazze non vedenti, ma ormai chiusa dal 1999. Tutto è partito da un’iniziativa di una suora illuminata dell’istituto: decise di chiamare una squadra di Perugia che praticava da tempo il torball, uno sport a squadre pensato appositamente per i non vedenti. Le ragazze dell’istituto hanno imparato subito le regole di questo sport e da lì è partita anche la passione. Come gruppo hanno partecipato a numerose gare in tutta Italia. A livello sportivo sono state tante le soddisfazioni, nel 1995 hanno anche vinto il Campionato Italiano di torball. Con la chiusura dell’Istituto “Beata Margherita” si sono ridotte tante risorse, soprattutto per le ragazze che vi erano ospitate. La società si è affiliata alla Fisdir, la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi Relazionali. Dopo il torball, sono state avviate le attività di atletica leggera, ottenendo anche grandissimi risultati nelle varie specialità. Nel 1988 la partecipazione come unica società umbra composta da atleti non vedenti ad un Campionato Nazionale per società organizzato a Gubbio: secondi ad un punto dalla prima squadra classificata. Poi si è aggiudicata il primo posto nel Campionato del 1992. Sono state tante le soddisfazioni per la società: anche la fortuna di “scoprire” una velocista, Maria Ligorio, diventata Campionessa Italiana nelle specialità dei 100 m e 400 m, lei ha partecipato anche a ben quattro Paralimpiadi. Un’altra soddisfazione con un ragazzo di Terni che studiava a Città di Castello, diventato Campione Europeo nei 10mila metri: anche lui ha partecipato ad alcune Paralimpiadi, fra le quali quella di Sidney. Oggi, oltre all’atletica, i ragazzi praticano anche nuoto avanzato, calcetto e bocce.







