Uno strumento salvavita a disposizione di tutti insieme al sorriso di mamma-coraggio che fa ora da cornice alle due postazioni per il defibrillatore appena inaugurate. Sono state installate le strumentazioni all’esterno della Sala Polivalente di Selci, nella zona dello stadio comunale della frazione sangiustinese, e in una delle ambulanze in uso alle associazioni di volontariato “La Rosa dell’Umbria” e “Croce di San Giovanni-Sogit” di Città di Castello guidate dal presidente Giampiero Calagreti. Un momento dal grande significato nel ricordo di Silvana Benigno, con la cerimonia di stamattina davanti alla struttura alla quale hanno partecipato numerose autorità e anche alcuni amici di Silvana. Grazie alla volontà della famiglia Paladino e di quella dei vertici delle due associazioni – insieme al sostegno del Comune di Sa Giustino, del Coordinamento delle associazioni di Selci e delle persone che hanno preso parte alla recente cena per la raccolta fondi – è stato possibile portare a termine questo obiettivo per la sicurezza della comunità; ora nella zona, infatti, ci sarà un altro defibrillatore sistemato all’esterno della struttura, da anni ormai punto di riferimento per numerose iniziative.
I motivi di questa doppia donazione sono stati spiegati dal marito di Silvana, Fabrizio, accompagnato dalla figlia Federica. Con loro, i rappresentanti delle due associazioni – Natalia Calagreti e Christian Martinez – che, nei loro interventi, hanno ringraziato chi, di fatto, ha contribuito alla raccolta fondi per l’acquisto dei defibrillatori. Successivamente sono intervenuti il consigliere regionale Letizia Michelini, il sindaco Stefano Veschi – accompagnato nell’occasione dagli assessori Simone Selvaggi, Enzo Franchi, Loretta Zazzi e dal presidente del Consiglio comunale Elisa Torrini – Luisa Bendini per il coordinamento delle associazioni, presente insieme al presidente Manuele Capacci. Subito dopo è stata scoperta la targa, affissa sopra i defibrillatori, con una bella immagine di Silvana, ricordata come l’amica di tutti nel paese che l’aveva “adottata” dal 1998.
Infine la benedizione di don Paolino Trani ha concluso una mattinata ripresa dall’alto dal drone delle due associazioni con immagini che resteranno sempre nel cuore di chi si era immaginato momenti come quelli appena trascorsi.