La destinazione del Lascito Mariani è stato l’argomento all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale di Città di Castello che il presidente Luciano Bacchetta ha convocato lunedì 14 aprile L’assemblea è stata chiamata a dibattere sull’utilizzo delle risorse economiche disponibili e a deliberare gli indirizzi dell’ente nei confronti dell’USL Umbria 1, alla quale sono stati trasferiti i 3 milioni e 700 mila euro lasciati in eredità, a seguito della firma, il 28 luglio 2020, di un protocollo tra Comune tifernate, Regione Umbria e azienda sanitaria territoriale. L’intesa ha stabilito che le risorse a disposizione dovranno essere investite per i servizi socio-sanitari a Città di Castello. La storia del lascito Mariani risale al 7 luglio del 1984, quando Clara Mariani, nel suo testamento autografo, destinò all’ospedale di Città di Castello la consistente donazione, in titoli e contanti, perché fosse investita per “opere di bene per alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore”. Dopo oltre 30 anni, con il pronunciamento della Corte di Cassazione le risorse del lascito vennero assegnate al Comune di Città di Castello, individuato quale erede morale e materiale di Clara Mariani. Il dispositivo è stato presentato dalla capogruppo dei “Socialisti per Città di Castello”, Loriana Grasselli che, in premessa ha tratteggiato la storia del “lascito” caratterizzata da diversi passaggi anche di carattere giuridico-amministrativo. “Nel 2020 è stato stipulato un protocollo di intesa fra Regione Umbria, Azienza Usl Umbria1 e Comune di Città di Castello relativo alla destinazione del “Lascito Mariani” per l’organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari resi sul territorio del comune. Il Comune tramite la Regione si è impegnato a trasferire importo del lascito all Azienda Usl Umbria 1, che a sua volta si è impegnata ad erogare servizi sanitari nel Comune di Città di Castello per fornire, ogni utile collaborazione, riguardo anche all’individuazione delle esigenze della popolazione tifernate e alle volontà testamentarie. In seguito il procedimento della Corte dei Conti che si è concluso lo scorso anno. Crediamo – ha concluso Grasselli nel suo intervento di presentazione dell’argomento in discussione – che un lascito cosi ingente presupponga la massima partecipazione del Consiglio Comunale e che si arrivi a breve a dare vita ai progetti voluti dalle sorelle Mariani.” In apertura degli interventi dei gruppi consiliari il sindaco, Luca Secondi, ha ribadito che “per il comune la volontà è quella di trovare la soluzione più larga e condivisa, una eventuale proposta elaborata dal gruppo di lavoro che si è costituito da tempo con Usl Umbria1 e Regione che dovrà poi essere presentata e discussa in commissione consiliare per andare ad impegnare fin da subito le risorse del lascito Mariani. L’impegno da parte della giunta sarà quello di andare avanti in continuità con la direzione delle patologie della senilità, centro Alzheimer, al quale va aggiunto anche l’aspetto dell’intervento sulle necessità legate alle questioni relative all’infanzia e problemi neuro-psichiatrici vedi ad esempio tutto ciò che riguarda l’autismo ed altre patologie similari dell’infanzia evolutiva. Oltre questo ovviamente saranno valutate le necessità che da parte di Usl verranno proposte in relazione alla strumentazione dell’ospedale affinchè si possa dare una risposta anche in quella direzione. Questa sintesi – ha concluso Secondi – dovrà essere elaborata per poi approdare in commissione consiliare per poter coinvolgere tutti i gruppi e le forze politiche in maniera trasversale”.
Le dichiarazioni dei gruppi consiliari
“Nonostante dal punto di vista giuridico tutto sia in capo alla Regione dell’Umbria, vale in nome della continuità amministrativa il protocollo del 2020 firmato dalla Presidente della Giunta Donatella Tesei che dà al Comune di Città di Castello il potere di indirizzo sull’utilizzo dei fondi. E’ sbagliato che non ci siano rappresentanti dell’opposizione nella Commissione che tratta con la Regione ma ben due Consiglieri di maggioranza. E’ senza dubbio necessario che le proposte nascano dal Consiglio comunale e non stabilite dalla Regione con il rischio che i fondi si disperdano nella gestione ordinaria.” Andrea Lignani Marchesani, Capogruppo “Castello Civica
“Premesso che credo non esista maggioranza e opposizione su un tema come il lascito Mariani, perché lo spirito deve essere quello di garantire le volontà delle due sorelle e tutelare i tifernati riuscendo finalmente a usufruire di questa ingente risorsa. Preso atto ormai che il lascito è nella gestione della Regione e che dal 2021 è stato fatto cadere il vincolo sanitario sulla destinazione d’uso di questi soldi, potendoli dunque utilizzare anche in investimenti in beni materiali funzionali all’erogazione di servizi sanitari alla persona, le riflessioni che faccio sono altre. Che effettiva efficacia ha la commissione paritetica costituita nel 2020 che prevede una composizione con la rappresentanza dei tre soggetti coinvolti, Comune, Usl e Regione? Dato che l’unica vera e propria proposta fatta in questi 11 anni è stata la casa della salute tramite la ristrutturazione dell’ex ospedale, una grande opera mai presa in considerazione da Usl e Regione, non sarebbe il caso di valutare più soluzioni concrete di minore entità ma che permettano di iniziare a destinare questi fondi? Mi riferisco ad esempio a interventi sul centro Alzheimer o su ASP Muzi Betti. Non sarebbe il caso di valutare dei passaggi periodici in commissione per discutere di proposte concrete da proporre come consiglio comunale alla Regione? Tommaso Campagni, Capogruppo Forza Italia
“Le volontà testamentarie delle sorelle Mariani parlano di destinare il denaro ad “opere di bene utili ad alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore”. Quindi l’utilizzo del Lascito, che ad oggi compete all’ ASL, è vincolato dalla volontà testamentaria delle stesse sorelle Mariani, secondo cui i soldi devono essere utilizzati per i cittadini tifernati che sono nel bisogno. Ma chi sono questi cittadini che si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore? Si può dire che gli anziani dell’Alto Tevere vivono la vecchiaia tra luci e ombre, a seconda della salute, della rete familiare, del contesto socioeconomico e della disponibilità dei servizi. Un equilibrio tra legami sociali e possibilità di accesso ai servizi. Le maggiori e più gravi patologie che colpiscono i nostri anziani vedono al primo posto le Morbo di Alzheimer e altre demenze)che non solo compaiono sempre più precocemente, ma si protraggono in forme sempre più invalidanti nel tempo e richiedono un’assistenza h24. L’emergenza sono gli anziani, i portatori di handicap, l’infanzia ed i malati oncologici.” Elda Rossi, Capogruppo Fdi
“È importante adoperarsi affinché le risorse del lascito Mariani(circa 3 milioni e 700 mila euro) siano presto utilizzate nell’interesse dei cittadini tifernati. Pur consapevoli della complessità del percorso che ha accompagnato la vicenda del lascito, che lo ha visto oggetto di un contenzioso durato oltre trent’anni in un contesto normativo che nel frattempo mutava e si evolveva, oggi abbiamo il dovere di non perdere ulteriore tempo ed investire le risorse generosamente ricevute dal lascito delle sorelle Mariani per “alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovino nel bisogno di cure e vivono nel dolore”. Il tavolo di lavoro composto da Comune, Regione ed Usl Umbria 1, nato dall’iter che la Corte dei Conti ha definito come esempio di leale collaborazione tra le pubbliche amministrazioni, dovrà dunque individuare nel più breve tempo possibile le migliori soluzioni per investire queste risorse in maniera coerente con le volontà del lascito.” Gionata Gatticchi, Capogruppo Pd
“La discussione sul Lascito Mariani a circa quarant’anni dalla sua donazione e dopo 11 anni dall’acquisizione da parte del Comune nel 2014, al quale lo destinò la sentenza finale della Cassazione n 22983/2013, sancisce il fallimento della sua gestione da parte dell’amministrazione Bacchetta, e, anche se in misura minore, di quella odierna. Il primo perchè lo ha “gelosamente custodito” per 6 anni, senza riuscire a finalizzarlo, fino al 2020 quando decise di destinarlo alle casse ASL1 con un accordo che a suo tempo, noi di Castello Cambia non esitammo a definite “vuoto”. E infatti così si è rivelato, se oggi , dopo 5 anni, siamo ancora qui a discuterne la destinazione, chiamati dalla stessa forza politica e dalla medesima maggioranza che lo ha avuto in gestione per tanti anni. Oggi, la proposta finale fatta da Secondi e dalla maggioranza PD-PSI è quella di risollecitare la Regione e di portare in Commissione una lista di proposte di utilizzo, per farle valutare successivamente al Consiglio. Se nel 2020, al momento della delibera sull’atto che destinava i 3, 7 milioni alla ASL e dunque alla Regione, la stessa maggioranza avesse accolto il dispositivo di Castello Cambia che proponeva testualmente di devolvere la somma “dopo la presentazione di una proposta progettuale dettagliata di utilizzo da presentare prima in Commissione e poi valutata dal Consiglio” non avremmo perso altri 5 anni. La città avrebbe già potuto godere dei benefici di nuovi servizi socio sanitari volti ad alleviare le sofferenze dei tifernati. Perchè la nostra città di bisogni ne ha molti, e riguardano tutte le fasce d’età, siano essi gli anziani che soffrono di patologie neurovegetative o i bambini e gli adolescenti che presentano nuove patologie e disagi dell’età evolutiva. E’ davvero il momento di procedere speditamente, perchè il ritardo accumulato è imperdonabile”. Emanuela Arcaleni, Capogruppo Castello Cambia
“Vogliamo ribadire il concetto degli investimenti non ex-novo ma interventi su quelli esistenti come centro Alzheimer ed anche centro per l’infanzia evolutiva: vuol dire effettuare investimenti su Città di Castello e sui servizi che attualmente stanno sostenendo gli oneri di affitti degli immobili. Quindi poter liberare delle risorse utili che hanno vita lunga e garantiscono efficienza a questi servizi importanti significa aiutare chi ci lavora con professionalità ogni giorno e significa aiutare le famiglie. Rosanna Sabba, Capogruppo “Lista Luca Secondi sindaco”.
“Come hanno fatto altri intendo ribadire la bella storia che ha per protagoniste due sorelle, Olga e Clara Mariani, che con la loro generosità hanno voluto testimoniare affetto e amore nei confronti dei nostri concittadini. Dal 7 Luglio del 1984 a fronte di questo gesto così importante però non vediamo ancora onorate le loro nobili volontà. Enormi risorse pubbliche da destinare al sollievo dei cittadini, come scrissero loro nel testamento, “opere di bene utili ad alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno e che vivono nel dolore”. Queste parole a distanza di oltre 40 anni assumono un carattere imperativo e tocca a tutti noi a tutti i livelli di responsabilità dare al più presto risposte concrete. Non si può più stare a guardare le virgole e stabilire chi è stato il primo, il secondo, il terzo e così via è giunto il momento di decidere per il bene dei cittadini. Valerio Mancini, capogruppo Lega
“Nel solco della determinazione della Corte dei Conti regionale che ha riconosciuto le piene ragioni del comune di Città di Castello, ora sarà importante utilizzare le risorse economiche del lascito nella maniera più celere possibile, la cui destinazione va concordata fra il comune e la regione. Dovrà essere il consiglio comunale il vero protagonista di questa vicenda, dando indicazioni, previo adeguato confronto, tentando di avviare un indirizzo che dovrà essere il più produttivo possibile per dare seguito a queste ingenti risorse che sono state elargite dalle sorelle Mariani, rispettandone la volontà testamentaria finalizzata ai cittadini tifernati bisognosi. Un altro aspetto fondamentale che va sottolineato è che il progetto che ritenevamo importante, quello della realizzazione della città della salute, all’interno del vecchio ospedale, anche se non dovesse avere un suo compimento, dovrà essere comunque propedeutico per la destinazione del lascito che va comunque utilizzato nel miglior modo possibile finalizzandolo ad individuare interventi in settori particolari come quello degli anziani, dei malati di alzheimer, alle questioni dell’infanzia perché sono decisamente le fasce che ne hanno più bisogno e necessità.” Luciano Bacchetta, Presidente Consiglio Comunale
Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri, Ugo Tanzi (Socialisti per Città di Castello) e Maria Grazia Giorgi, PD che hanno ribadito la necessità di addivenire al più presto al percorso tracciato dal sindaco e dal presidente del consiglio per giungere ad una sintesi finale attraverso il massimo coinvolgimento di tutte le forze politiche.