Il consiglio comunale approva a maggioranza il rendiconto di bilancio 2024: per il 2025 sarà disponibile un avanzo libero di 3 milioni 718.000 per lavori pubblici e progettualità come Agenda Urbana. In aula dibattito sulla gestione finanziaria e sulle scelte di investimento

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L’amministrazione comunale di Città di Castello avrà a disposizione nel 2025 un avanzo libero di 3 milioni 718.000 euro proveniente dal bilancio 2024: risorse economiche che garantiranno il completamento dei cantieri pubblici aperti e gli investimenti nei progetti per il miglioramento della città, a cominciare dagli interventi di Agenda Urbana 2021-2027 per 6 milioni e 700 mila euro, che il Comune cofinanzierà per 1 milione e 100 mila euro. Il dato arriva dall’ultimo Consiglio comunale, nel quale il rendiconto relativo all’esercizio finanziario 2024 della gestione contabile è stato approvato con i 16 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e gli otto voti contrari dei consiglieri di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, Lega, FI, Lista Civica Marinelli Sindaco, FDI e Castello Civica. Insieme al sindaco Luca Secondi, l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha inquadrato la gestione finanziaria 2024 dell’ente, sottolineando la capacità dell’amministrazione comunale, pur in una stagione di tagli agli enti locali da parte del Governo, di “assicurare una condotta contabile efficiente e oculata, che ha permesso di mantenere tutti i servizi alla collettività senza aumentare il costo a carico dei cittadini, di innalzare la soglia di esenzione dal pagamento dell’addizionale all’Irpef fino a 16.800 euro e di garantire investimenti nel sociale, nella riqualificazione e nello sviluppo della città”. Nel 2024, è stato detto, si è avuta una mole di investimenti complessiva di 34 milioni di euro, in particolare del PNRR, “che riflettono una capacità di programmazione coerente con una visione dei bisogni della città e frutto di uno sforzo senza precedenti del personale degli uffici, che merita un ringraziamento particolare”. Gli amministratori hanno evidenziato come nel 2024 sia stato applicato tutto l’avanzo libero disponibile dall’esercizio precedente, pari a 3 milioni 414.000 euro, “che è stato è stato determinante per finanziare importanti investimenti senza far leva sull’ulteriore indebitamento dell’ente con la Cassa Depositi e Prestiti, cosa che dà una prospettiva robusta ai nostri conti”. Tra gli interventi principali finanziati l’anno scorso grazie all’avanzo libero sono stati indicati il piano asfalti da 800 mila euro, la ristrutturazione e l’ampliamento di alcuni cimiteri per 735 mila euro, una parte degli investimenti sulla rete del gas metano per 376 mila euro, il cofinanziamento della riqualificazione della piscina comunale per 314 mila euro e del mercato coperto per 65 mila euro. Nel dibattito consiliare la maggioranza ha difeso le scelte compiute dall’amministrazione, sottolineando il valore aggiunto di finanze sane, che permettono di mantenere alto il livello dei servizi, soprattutto sulla scuola e il sociale, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno e garantire investimenti con una visione coerente degli interventi per migliorare la città. Per le minoranze l’avanzo libero dell’esercizio 2024 riflette anche la mancata concretizzazione di obiettivi preventivati. I consiglieri di opposizione hanno giudicato insufficiente la capacità di riscossione della maggior parte dei tributi e delle sanzioni da parte dell’ente, sollecitando investimenti su sicurezza pubblica, sviluppo economico, protezione civile e turismo, ma anche per affrontare le criticità del tessuto sociale. Chiesta anche una maggiore determinazione a concludere le opere pubbliche avviate, più attenzione alla manutenzione delle strade, ma anche alle cause del calo della popolazione residente.

Dibattito. L’assessore Mariangeli ha dettagliato i risultati dell’esercizio finanziario 2024, che si è chiuso con un risultato di amministrazione pari a 24 milioni 856.000 euro e un avanzo libero pari a 3 milioni 718.000 euro, superiore a quello del 2023, che era stato di 3 milioni 414.000. Nel 2024 sono stati fatti pagamenti per 65 milioni di euro circa, riscossioni per 70 milioni di euro, con un saldo cassa al 31 dicembre positivo di 4 milioni e 420 mila euro. Le parti accantonate sono pari a 16 milioni di euro, tra le quali il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta a 15 milioni circa, “una soglia utile a salvaguardare lo stock di residui attivi da incassare e quindi a tutela della salute del bilancio stesso”. Il fondo rinnovi contrattuali ha raggiunto quota 794 mila euro, il fondo contenzioso è a circa 546 mila euro, per i residui attivi i crediti esigibili sono di 45 milioni, “dei quali circa un 10 per cento già incassati al 30 aprile 2025”, mentre i residui passivi sono pari 18 milioni, dei quali circa la metà già pagati ad oggi, “dato che mostra anche una certa attenzione dell’amministrazione comunale nell’onorare gli impegni verso i fornitori, soprattutto in un momento delicato come questo”. “Lo stock del debito residuo – ha puntualizzato l’assessore – è sceso in maniera considerevole da 26 milioni e 900 nel 2023 a 26 milioni e 359 mila di quest’anno, per il fatto di aver contratto solamente un nuovo mutuo per 100 mila euro e aver rimborsato 666 mila euro di quote capitale”. L’esborso di oneri finanziarie è stato pari a 932 mila euro, con incidenza di poco sopra il due per cento, precisamente, in rapporto all’entrata accertate dei primi tre titoli: “il limite imposto dal Tuel è del 10 per cento – ha detto Mariangeli – perciò siamo in piena salute”. Sul versante del recupero dell’evasione, nel 2024 sono stati accertati complessivamente 1 milione 774.000 euro, di cui circa 1 milione 100.000 euro per l’Imu e 400.000 euro per a Tari.

Il consigliere di FDI Riccardo Leveque ha aperto la discussione, sentenziando: “questo rendiconto di bilancio, pur formalmente in equilibrio, mostra tutte le crepe di una gestione miope, disorganica e priva di visione”. Tra le criticità sono state indicate lo sbilanciamento della parte corrente (“le spese superano le entrate ordinarie di oltre 3 milioni di euro”), la gestione della competenza in negativo per oltre un milione di euro (“abbiamo speso più di quanto abbiamo riscosso”), le 15 variazioni di bilancio durante l’anno, le entrate dal recupero dell’evasione fiscale “in netto calo”, gli aumenti dei residui attivi e passivi, gli oltre 7 milioni di crediti stralciati (“una specie di condono”), i trasferimenti correnti per le erogazioni di contributi ad enti, associazioni pubbliche e private, alle famiglie e alle imprese in diminuzione di circa 865.000 euro. “Questa amministrazione non costruisce un futuro, ma gestisce l’ordinario – ha sostenuto Leveque – corre dietro a bandi, ma non c’è un disegno: mancano completamente politiche per la sicurezza, lo sviluppo economico, la protezione civile e il turismo, missioni fondamentali che sono state ignorate”. Il capogruppo di FI Tommaso Campagni ha segnalato lo scostamento sulla spesa corrente (“dal dato previsionale di 47 milioni di euro si è passati a 51 milioni di euro”) e l’insoddisfacente gestione dei residui attivi e passivi (“per il recupero della Tari sono stati riscossi 249 mila euro a fronte di un residuo attivo a inizio anno di 1 milione 171 mila euro, per la Tari ordinaria ci sono state riscossioni per 5 milioni 700 mila euro a fronte di un residuo attivo pari a 8 milioni e 600 mila euro, per le sanzioni per violazioni del Codice della strada sono stati riscossi 312 mila euro, a fronte di un residuo attivo a inizio anno di 558 mila euro”). Il consigliere ha poi richiamato l’attenzione sul fondo per i rischi da contenzioso, interrogandosi: “leggo di un accantonamento di 546 mila euro, ma non è prevista una voce per debiti fuori bilancio, questo significa che il Comune conta di gestire i contenziosi, di cui non conosciamo l’entità, senza sorprese?”. Il consigliere del PD Domenico Duranti ha esclamato: “basta con gli spot elettorali, bisogna saper leggere il bilancio”. “Non è possibile – ha sostenuto – parlare di mancati investimenti sulla sicurezza e lo sviluppo economico, che sono di competenza dello Stato, di residui attivi e passivi senza comprendere cosa sono. I residui passivi sono in gran parte generati dai tanti lavori pubblici iniziati e non ancora completati, i residui attivi cosa sono secondo voi se non gli avvisi di pagamento della Tari che molti utenti hanno spostato dal 2024 al 2025? Eppoi, dire che abbiamo speso più di quanto abbiamo riscosso: allora avremmo un bilancio in perdita, invece abbiamo speso di più perché abbiamo utilizzato l’avanzo di amministrazione dello scorso anno a beneficio della collettività: forse non avremmo dovuto farlo?”. “Si continua a dire che non amministriamo bene, che non c’è visione, ma forse non vanno bene i nostri investimenti? Perché non ci dite su cosa investire e soprattutto su cosa tagliare per farlo?”, ha proseguito Duranti, che ha concluso: “continueremo a governare come sappiamo fare, cercando di fare meglio possibile per il bene della collettività, i fatti finora ci hanno sempre dato ragione”. La capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni ha sostenuto: “bene disporre di 3 milioni e 700 mila euro, ma un simile avanzo di bilancio rivela anche che diverse cose non sono andate a buon fine, cioè le somme impegnate non sono state completamente spese, mentre da amministratori bisognerebbe sognare un bilancio che vada praticamente in pareggio”. La consigliera ha segnalato le criticità riguardanti alcune situazioni, “come i lavori pubblici dove ci sono progetti indietro”, ma anche “il disavanzo di circa 3 milioni di euro tra residui attivi e passivi”, “la bassa capacità del Comune di riscuotere, attorno al 26 per cento per tributi e recupero evasione, mentre sul Canone Unico Patrimoniale c’è una capacità che supera praticamente l’80 per cento”. “Ci chiedete proposte? Allora ne faccio una – ha continuato Arcaleni – perché non lanciamo un biglietto gratuito per i musei cittadini e reclamizziamo Città di Castello come città della cultura gratuita per tutti? Di fronte a un investimento di 241 mila euro sulla cultura, riscuotiamo infatti 36 mila euro dalla vendita dei biglietti, che sono veramente pochi e ai quali quindi potremmo rinunciare per lanciare un’operazione di immagine che avrebbe una positiva ricaduta sui flussi turistici e quindi anche sulla tassa di soggiorno, che è stata riscossa per la metà della previsione 2024, 68 mila euro sui 150 mila a bilancio”. La consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) ha segnalato il rischio che non sia più possibile erogare i servizi finanziati dal PRINA (Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza). “Vorrei capire come intende procedere il Comune, perché molte famiglie se lo stanno chiedendo e stanno aspettando informazioni in merito”, ha domandato la consigliera, che poi ha sollecitato “il recupero delle somme legate a Imu, Tari e altre tasse comunali per 12 milioni di euro che sono nel fondo dei crediti di dubbia esigibilità”. “Credo – ha detto Bassini – che sia venuto il momento di fare qualcosa per recuperare anche in parte tali crediti da poter poi utilizzare queste risorse”. L’esponente del Gruppo Misto-Azione ha poi sollevato la questione del calo di abitanti a Città di Castello. “Forse a breve non saremo più la quarta città dell’Umbria – ha ammonito – perché al di là del calo demografico, mi risulta che molte persone, soprattutto giovani, vadano ad abitare in comuni limitrofi, probabilmente perché c’è una spesa fiscale molto più leggera: mi auguro che avrete attenzione a questo fatto, perché certo passare dalla quarta alla quinta città dell’Umbria credo possa dispiacere a tutti”. Il capogruppo del PD Gionata Gatticchi ha messo in evidenza come “la programmazione finanziaria degli enti locali sia cambiata, perché purtroppo non vengono più riconosciute le risorse per erogare le funzioni amministrative che la Costituzione attribuisce loro”. “Il rendiconto che andiamo a votare – ha detto l’esponente della maggioranza – riflette l’azione di un’amministrazione che in un contesto mutato ha cercato di mantenere un elevato standard dei servizi”. “Non è vero che questa amministrazione non abbia una visione: sono state fatte molte scelte e molti investimenti con una idea di priorità degli interessi della collettività e guardando a obiettivi di cambiamento del volto della città, frutto di una programmazione coerente che viene dalla continuità amministrativa”, ha affermato Gatticchi, che ha elencato alcuni importanti cofinanziamenti (mercato coperto, piscina comunale, Agenda Urbana). “Questa è un’amministrazione che non lascia indietro nessuno – ha puntualizzato il capogruppo del PD – lo dimostra l’attenzione per i servizi a domanda individuale e per le politiche sociali, in nome di una garanzia della giustizia sociale che ancora differenzia le amministrazioni di Centrosinistra”. Il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha replicato al consigliere Duranti: “tutti gli emendamenti al bilancio vengono bocciati, quindi ci risparmiamo proposte che sappiamo la fine che farebbero”. L’esponente della maggioranza ha poi contestato: “si parla di 800 mila euro per gli asfalti, ma non se ne vede traccia, le strade sono piene di buche e mancano le strisce bianche”. “Non si vede la fine dei cantieri che avete aperto, dal mercato coperto alla Dante Alighieri, fino alla variante del Cassero: voglio vedere gente che lavora, un’amministrazione che porta a compimento gli investimenti”, ha continuato Mancini, invitando a “spendere risorse per le famiglie, invece che per l’ennesimo CVA” e a investire in sicurezza, “facendo in modo che la Polizia locale sia in grado di svolgere servizi a supporto delle forze dell’ordine”. “Do atto al sindaco di fare molto in tema di salute pubblica – ha puntualizzato il consigliere – ma bisogna fare in modo che le risorse disponibili vengano utilizzate: a bilancio dell’USL Umbria 1 ci sono 500 mila euro per la famosa prevenzione dello screening del tumore allo stomaco che ottenni da consigliere regionale e che devono essere ancora spesi”. Ultima battuta sui residui attivi: “bisognerebbe essere chirurgici nel recupero, perché riflettono anche molte situazioni di difficoltà dei cittadini: si tratta di distinguere chi vuol pagare da chi non vuol pagare”. Il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha eccepito: “l’avanzo di bilancio aumenta per una semplice ragione: perché questo consiglio comunale non ha alcun potere di indirizzo, neanche la maggioranza ce l’ha, perché sono convinto che gli uffici impongano molte delle politiche che si fanno”. “Una maggioranza politica degna di rappresentare questa città – ha proseguito il consigliere – avrebbe semplicemente detto: questo tesoretto di bilancio si utilizza per abbattere l’addizionale Irpef dell’anno prossimo, per andare meno in saccoccia nei cittadini che saranno vessati dalla manovra finanziaria della Regione”. Il rappresentante della minoranza ha anche espresso perplessità sugli investimenti (“si cofinanziano progetti, ma la ZTL è un caso eclatante di programmazione che parte, ma non si sa dove si va a finire”) e richiamato l’attenzione sulle problematiche che stanno emergendo nella comunità: “dite che questa amministrazione non lascia indietro nessuno, ma con l’inizio del percorso scolastico di mia figlia mi sono reso conto di quanto degrado sociale c’è in questa città, di quali situazioni terribili ci siano e parliamo di italiani, non di extracomunitari: cosa fanno le assistenti sociali?”. Poi sulla sicurezza ha aggiunto: “chi lo dice che è tutto in capo allo Stato? Sarebbe meglio che la Polizia locale venisse utilizzata per fare sicurezza invece che per fare macelleria sociale con le multe su input politico-burocratico, perché nel bilancio di previsione si è arrivati addirittura a 900 mila euro con l’attivazione dei varchi elettronici della ZTL”. Il consigliere del PSI Luigi Gennari ha preso la parola per ribattere: “non è vero che è un bilancio raccappezzato o tappabuchi, è un bilancio sano, dove un atteggiamento di prudenza e di gestione ottimale delle risorse pubbliche si concretizza con un avanzo importante di amministrazione. Un bilancio che guarda ad un serio sviluppo della città e dei suoi principi: non è poco oggi come oggi”. L’esponente della maggioranza ha posto l’accento sullo “standard elevato” dei Servizi Sociali (“il Comune, in qualità di capofila territoriale eroga risposte importanti non solo per la nostra comunità, ma anche per quelle dell’Altotevere, soprattutto alle persone con fragilità”) e della scuola (“non solo con importanti interventi di edilizia scolastica, ma anche con una offerta scolastica pubblica resa possibile da un bilancio solido, che dà sicurezza ai nostri cittadini e alla nostra città”). A tirare le somme del dibattito è stato il sindaco Luca Secondi, che ha sottolineato come “questo rendiconto dimostri la capacità dell’amministrazione comunale di gestire correttamente le proprie finanze, di garantire il carburante per avere la possibilità di programmare un tragitto, mentre molti comuni sono andati in estrema difficoltà, in pre-dissesto, se non addirittura in dissesto, con la conseguenza di alzare la fiscalità generale e ridimensionare i servizi”. “Il bilancio di questa amministrazione – ha detto Secondi – è frutto di scelte politiche che rivendichiamo, come quelle di investire su lavori pubblici, scuola e sociale, settore questo al quale destiniamo il 16 per cento dell’intera manovra finanziaria con la volontà espressa di farsi carico delle persone, delle famiglie e delle criticità. Un’attenzione che certamente anteponiamo alle buche, pensando che sia meglio aiutare una famiglia che stendere asfalto”. In questo contesto il sindaco ha spiegato che “sul PRINA non c’è stata ancora una definizione di investimento della conferenza Stato-Regioni e di conseguenza non sono state allocate risorse alla Regione, che ha tamponato momentaneamente la situazione stanziando un milione di euro”. “Città di Castello, a nome della conferenza della Zona Sociale 1, è stata la prima a sollevare la problematica della garanzia dei servizi a livello regionale, con una lettera che ho firmato due giorni fa”, ha aggiunto Secondi. “Non accetto – ha puntualizzato il sindaco – che si dica gli investimenti sono occasionali, legati alla semplice partecipazione ai bandi. Questa tesi è smentita dallo stesso finanziamento da quasi 7 milioni di euro per Agenda Urbana 2021-2027, che abbiamo ottenuto proprio in ragione della coerenza della programmazione di interventi di riqualificazione nella variante del Cassero con la precedente Agenda Urbana. Questa coerenza nella progettualità ci ha permesso di ottenere anche altri finanziamenti da fondi strutturali attraverso i bandi cui abbiamo partecipato, perché è il valore aggiunto che viene premiato”. “Questa amministrazione – ha rimarcato il sindaco – investe anche sullo sviluppo economico, un tema che ritengo fondamentale, perché poi anche a livello personale sono vicino al mondo dell’impresa, ma bisogna ricordare che la programmazione generale appartiene all’Europa, allo Stato e poi alla Regione. Il Comune di Città di Castello però sta utilizzando lo strumento del Piano Regolatore Generale, rispetto al quale abbiamo sempre dichiarato di essere disponibili ad attivarci, nei limiti della legge e di tutte le prescrizioni, ogniqualvolta ci sia un’impresa disposta a investire nel territorio. Nel settore del turismo, le progettualità in località Toppo e a Fontecchio stanno a dimostrare esattamente questo”. Il primo cittadino ha, quindi, invitato a considerare che “ci sono norme da rispettare per l’utilizzo dell’avanzo libero, con il quale per esempio non si può gestire l’azione sull’IRPEF come è stato detto” e ha spiegato che “le variazioni di bilancio sono strumenti messi a disposizione della macchina amministrativa per migliorare la propria azione e intervenire in maniera più puntuale ogniqualvolta vi è la necessità o la possibilità di poterlo fare, come nel caso del PNRR, dei fondi straordinari che possono essere intercettati e di tutta una serie di situazioni in cui è richiesta flessibilità per un interesse collettivo, quindi il loro numero di per sé non significa nulla”. Secondi ha poi chiarito che il fondo per i rischi da contenzioso è volutamente tenuto alto a tutela dell’ente, che la tassa di soggiorno ha avuto un introito più basso perché è stata applicata solamente a una parte dell’anno, che sulla Dante Alighieri il problema è dovuto al MIUR, che ha selezionato l’azienda e non si è più reso disponibile all’interlocuzione necessaria a risolvere i problemi, sfociati ora in una situazione di precontenzioso.

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