Successo per l’evento “Badia Petroia. Una finestra aperta sul mondo” dello scorso 4 maggio

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Grande successo per l’evento “Badia Petroia. Una finestra aperta sul mondo” del 4 Maggio 2025. L’evento, organizzato dall’ass. “Comitato Ripristino Badia Petroia odv”, ha avuto al centro dell’attenzione i giovani prendendo spunto dal capitolo 3 della regola benedettina dove si dice che Dio affida al più giovane la soluzione migliore.


Alle ore 16.30 lo scrittore Andrea Franzoso ha raccontato la sua storia, quando, dopo aver scoperto degli illeciti in una azienda del nord Italia dove lavorava ed aver denunciato il fatto, è stato costretto ad abbandonare il lavoro; questo atto di libertà e di estrema onestà intellettuale lo ha comunque portato ad avviare la attività di scrittore; attualmente i suoi libri sono best sellers nazionali.

A dialogare con lui ragazzi e ragazze della scuola secondaria Alighieri – Pascoli di Città di Castello accompagnati dalle insegnanti Emanuela Arcaleni e Monica Gaillardi con il preside Filippo Pettinari; l’evento è stato patrocinato dall’AIMC  (Associazione Italiana Maestri Cattolici) di Città di Castello.


A seguire, nella stupenda cornice de “Il Giardino della Badia” si è tenuto il concerto delle bands della scuola di musica Take Five di Città di Castello assieme agli insegnanti Alessio Guerri, Riccardo Perugini, Marco Piccoli e Cristiano Schiavolini; durante il concerto si è esibita la cantante trestinese Angelique.
Il presidente Fulvi si ritiene soddisfatto dell’esito della manifestazione: “Ringrazio i membri del comitato che hanno lavorato alacremente per la buona riuscita dell’evento.

Un evento che porta a rivitalizzare la millenaria storia benedettina di Petroia affinché possa fecondare il tempo attuale, orientato sul denaro e sulla dimensione orizzontale e che sembra aver dimenticato la sua storia e la sua spiritualità. Vedere i ragazzi attenti alle parole di Franzoso, vederli fare domande interessanti, vedere la gente stupita di fronte alla bellezza dell’abbazia di Petroia risalente al X secolo, vedere i ragazzi cantare e suonare in amicizia è stato un insieme di cose di cui non possiamo non esserne fieri e speranzosi per il futuro.

La soluzione migliore che ci hanno regalato i giovani, Franzoso, le insegnanti e i musicisti è che seguendo la coscienza, Dio, seguendo la voglia di vivere e condividendo passioni, interessi, arte, musica, si possono disinnescare quelle dinamiche di sopraffazione che a volte gli adulti sembrano considerare come ‘normali’. L’atto di denuncia di Franzoso non dovrebbe essere considerato “straordinario”, ma dovrebbe diventare un costume ordinario per una società più onesta e giusta”.
 

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