Il responsabile del settore giovanile, Fernando Volpi, traccia il consuntivo, auspicando che possa crescere qualche altra promessa
Focus sul settore giovanile del Volley Altotevere, perché è tempo di consuntivi anche su questo versante. Lo facciamo con il suo responsabile, Fernando Volpi, quando sta per volgere al termine un’annata senza dubbio impegnativa. Che stagione è stata per il settore giovanile del Volley Altotevere, dopo le note vicende della passata estate? “Sulle vicende della scorsa estate – esordisce Volpi – è bene calare definitivamente il sipario, perché quando si ha a che fare con persone la cui deliberata volontà è stata solo quella di raccontare inesattezze anche evidenti, allora è meglio non scendere a certi livelli. Detto questo, la stagione appena conclusa ci ha regalato belle soddisfazioni e lasciato ottime sensazioni. Sul campo, sia con l’Under 19 che con l’Under 17, siamo arrivati fra le prime quattro squadre della regione, avendo giocato le due semifinali. Mentre la Serie D, che poi era composta dagli stessi ragazzi Under 17, ha ottenuto un dignitoso piazzamento a metà classifica. Ma non dobbiamo prendere solo questi dati per fare una valutazione complessiva: sarebbe ingeneroso e sbagliato. Quello che conta è stato il lavoro di crescita complessivo dei gruppi squadra, nei quali abbiamo riscontrato miglioramenti impensabili a settembre. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro continuo dello staff tecnico che avevamo messo a disposizione dei ragazzi, a partire dal direttore sportivo Valdemaro Gustinelli, passando per il supervisore Davide Marra, per arrivare a un coach di provato valore come Leonardo Benedetti. Senza dimenticare un accompagnatore serio e competente come Antonello Cardellini. A loro vanno i miei più sinceri ringraziamenti e quelli dell’intera società. Non è un caso, quindi, che ben tre nostri giovani siano stati chiamati a far parte della rappresentativa regionale umbra. Ai ragazzi in primis i meriti per l loto risultati, ma un po’ di merito credo che lo abbiamo pure noi per il lavoro fatto”. Gli esordi e le convocazioni in A3 stanno a significare che finalmente qualcosa si sta realizzando nel settore giovanile? “Il lavoro del quale parlavo ha portato anche all’esordio di due giovanissimi in Serie A3, seppure uno dei due – Francesco Elìa Masala – sia un ragazzo della New Volley Borgo Sansepolcro. E ricordiamo anche Riccardo Laurenzi. Ma nell’ottica di quella collaborazione di vallata ad ampio spettro che abbiamo impostato fin da inizio stagione, questo è un traguardo importante. Tutto ciò a dispetto di qualche sparuto detrattore del nostro lavoro, che ha strumentalmente rimarcato la scarsa attenzione alle giovani promesse di vallata. Niente di più sbagliato, se è vero – come è vero – che abbiamo fatto esordire due ragazzi in A3 (tra l’altro, Laurenzi è stato il terzo più giovane in assoluto quest’anno nelle tre categorie), mentre almeno altri sei sono entrati in lista in varie partite della prima squadra. Per non parlare delle occasioni che alcuni di loro hanno potuto sfruttare, allenandosi con la prima squadra. Non credo che tutto questo sia poca cosa o, comunque, da considerare con sufficienza. Penso invece che sia l’inizio di un percorso che vogliamo e dobbiamo continuare a perseguire e che dovrà portare ragazzi di vallata a diventare protagonisti in campo con la maglia della formazione maggiore”. Quali le prospettive per la prossima annata? “La prossima stagione dovrà essere quella delle conferme per le due squadre Under, con l’obiettivo di far crescere ancor di più qualche promessa. C’è poi in animo la volontà di ampliare la nostra offerta, grazie a una collaborazione con il Centro Coni, che dovrebbe portarci a creare alcuni gruppi di avviamento al volley”. Il fatto che da qualche anno si nasca di meno e che vi siano altre “tentazioni” sportive, vedi il calcio, potrebbe diventare il vero handicap per chi lavora a livello giovanile? “Indubbiamente, il volley è uno sport praticato in prevalenza dalle ragazze, mentre i ragazzi sono da sempre più attratti dal calcio e ultimamente anche da altri sport, quindi è difficile per noi avere un bacino abbastanza ampio da cui attingere, anche in prospettiva futura. Se non altro perché in vallata non siamo molti e ancora resistono campanilismi e sensi di appartenenza che stentano a morire. Ciononostante, come società intendiamo fare tutto quanto in nostro potere per dare spazio a coloro, ragazzi e ragazze, che vorranno mettersi alla prova con il nostro splendido sport. E lo faremo garantendo sempre un ambiente sano, allenatori professionisti di provate capacità e una dirigenza sempre disponibile allo scambio di idee con i ragazzi e con le loro famiglie. A proposito delle famiglie, mi corre l’obbligo di ringraziare infinitamente tutti i genitori, che si sono prestati in modo encomiabile a funzioni fondamentali. Non faccio nomi, perché mancherei di rispetto a qualcuno, ma posso assolutamente dire che senza di loro non avremmo mai potuto gestire questa stagione. A loro molto del merito per essere stati disponibili e per averci aiutato tantissimo”.

