Durante la cerimonia pubblica tenutasi a Palazzo delle Laudi sono stati premiati i ragazzi che hanno ottenuto i punteggi più alti
Durante la cerimonia pubblica tenutasi a Palazzo delle Laudi sono stati premiati i ragazzi che hanno ottenuto i punteggi più alti
In un’edizione in cui diversi dei partecipanti hanno ottenuto punteggi piuttosto alti, i premiati del Concorso di Poesia “Marco Gennaioli” sono stati ben quattro. Al primo posto si sono collocati con lo stesso punteggio due partecipanti: Isabel Franceschetti con la poesia intitolata “Baci di sole” e Francesca Falasconi con “Un punto sulla mappa”. A seguire il secondo e il terzo premio sono stati assegnati rispettivamente a Liù Bastianoni con “Ho provato a riparare la tua stella” e Alessandro Calvanese con “Cose che non dico mai”.
Oltre a questi durante la cerimonia di premiazione, tenutasi la mattina di sabato 10 maggio a Palazzo delle Laudi, sono state commentate pubblicamente anche le altre sei poesie che, in termini di punteggio, si sono posizionate tra le prime dieci: durante questo momento sono pertanto stati menzionati gli autori di tali componimenti ovvero, Alessandro Maccotta, Gaia Silvia Pettinori, Emma Pasqui, Angelica Carletti, Agnese Contucci e Gemma Focardi.
La graduatoria attraverso la quale sono stati individuati i vincitori è stata stilata in seguito alle valutazioni assegnate, in forma anonima, da una giuria composta da sette membri: Carla Masetti Gennaioli (presidente della Fondazione “Marco Gennaioli”), Matteo Martelli (presidente del Centro Studi “Mario Pancrazi”) e dai docenti Veriana Migliorati, Nicolò Biccheri, Laura Caruso, Carolina Calabresi e Gabriele Marconcini.
A tutti i partecipanti presenti è anche stato consegnato il volume che raccoglie tutte le 112 poesie, con relativo nominativo degli autori, che i ragazzi hanno inviato entro la data dello scorso 10 aprile.
Ancora una volta, dopo quest’ultimo atto che ha formalmente chiuso la terza edizione del Concorso di Poesia, gli organizzatori ringraziano tutti gli studenti che hanno partecipato e tutti coloro, a partire dal Comune di Sansepolcro e le scuole del territorio, che hanno supportato l’iniziativa.
Di seguito, dalle prime alla terza, si riportano le poesie che sono state premiate.
I ex-aequo
ISABEL FRANCESCHETTI
Baci di sole
Ti accarezzo
Sono le sette
Chiusi sdraio e ombrelloni
Il suono leggero della musica dal chiostro
sembra più lontano del solito.
Persino i gabbiani abbandonano gli scogli.
È l’ultimo bagno d’estate
Il sole color conchiglia
si incastona fra i capelli d’oro
Il cielo è una pennellata di rosa
fa più freddo.
I segni dei baci di sole li porta via il vento
È sera
Intanto il tempo fa le valigie
e se ne va come è arrivato
silenzioso
con occhi chiari color delle onde.
I ex-aequo
FRANCESCA FALASCONI
Un punto sulla mappa
Dove nasci
cambia tutto.
Un tiro di dadi che decide.
Cambia il cielo che vedi
la prima volta che apri gli occhi,
il suono che senti:
una ninna nanna,
o un’esplosione in lontananza.
C’è chi nasce tra pareti calde,
mani che stringono,
un nome già scritto su un diario.
E chi, invece, tra polvere e lamenti,
e una speranza sbiadita.
In certi luoghi, nascere è un inizio.
In altri, è già una lotta.
Dove nasci
decide se avrai acqua pulita,
o se dovrai camminare ore per un secchio.
Se avrai libri da sfogliare,
o se dovrai lavorare
prima ancora di imparare a leggere.
Ci sono culle che diventano trampolini,
e culle che sembrano gabbie.
Non per scelta.
Solo per geografia.
La Terra gira uguale per tutti,
ma non tutti iniziamo dallo stesso punto.
C’è chi corre,
e chi resta indietro
senza colpa, senza voce,
senza opportunità.
E allora,
se sei nato dalla parte fortunata del mondo,
non chiudere gli occhi.
Usa le mani, la voce, il cuore.
Perché dove nasci non è un merito,
ma scegliere cosa farne
può cambiare qualcosa.
II.
LIÙ BASTIANONI
Ho provato a riparare la tua stella
Ho provato a riparare la tua stella…
A ripararti
Ma ho fallito, eri troppo rotto
Troppo frammentato, come lei
Mi dispiace davvero, ci ho pensato e ripensato, se
accogliere il tuo dolore
Quello che mi stavi provando ad offrire…
Tutto senza parole
Ho preso la mia decisione, ho scelto con attenzione
Ho provato a riparare la tua stella
E ho lasciato i lavori a metà
Non mi porterò via altri pezzi di te
Da custodire e proteggere
Quando i miei, che hai ancora tu
Sono dimenticati
Affogati
Tutte le sere nell’odore di fumo, sommersi
Persi
In quella nebbia
In quella rabbia
Ho davvero provato a riparare la tua stella
Dopo un po’ ci ho rinunciato
Tranquillo, ti lascerò stare
Ti lascerò affondare
In quella fragile nebbia
Di delusione e di rabbia.
Non puoi mentire al respiro.
III.
ALESSANDRO CALVANESE
Cose che non dico mai
Ci sono giorni
in cui mi sveglio con la testa piena
di pensieri che non hanno nome,
come se la notte parlasse un’altra lingua
e io non riuscissi a tradurla.
A scuola sorrido, faccio battute,
ma dentro ho un mare agitato.
Non è tristezza, è solo che a volte
cambia direzione da solo
e non conosce riposo.
Ripenso a quando bastava un pallone,
una corsa nel prato, le ginocchia sbucciate,
per sentirmi invincibile.
Ora corro ancora,
ma spesso non so dove sto andando.
Scrivere mi serve,
è come tirare fuori il disordine,
trasformarlo in qualcosa che respira,
che non resta solo dentro.
A volte metto tutto su carta,
non per spiegarmi,
ma per sopravvivere
a ciò che non riesco a dire.
Non so se questa è poesia,
ma è la parte più vera che ho,
quella che non grida
eppure chiede di essere ascoltata.
