
“L’amministrazione comunale di Città di Castello è fermamente intenzionata a mantenere, e anzi implementare, i servizi della ‘Casa Azzurra’ e de ‘L’Arca’ riportandoli nella sede tradizionale del primo piano dell’asilo nido Franchetti al termine dei lavori di ristrutturazione, nelle modalità che saranno più consone ai bisogni attuali delle famiglie. Anche questi servizi, come tutti quelli per l’infanzia, continueranno ad essere affidati al personale del Comune, un onere importante per l’ente che però sosteniamo con fierezza e orgoglio perché le nostre educatrici rappresentano una grande garanzia di qualità per l’utenza”.
E’ quanto ha dichiarato nell’ultimo Consiglio comunale l’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri, rispondendo all’interrogazione della capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che chiedeva di conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale in merito alla riattivazione della “Casa Azzurra” e de “L’Arca”. Alla consigliera di minoranza, che domandava anche quali tempistiche fossero previste per la fine lavori e, quindi, per la riapertura degli asili nido “Fiocco di neve” a Trestina, “Franchetti” e “La Coccinella” nel capoluogo, Guerri ha, poi, chiarito: “con i dati di cui disponiamo a oggi (5 maggio, ndr) per ‘ La Coccinella’ siamo in via di definizione della tempistica per la conclusione dei lavori, mentre per quanto riguarda ‘Fiocco di neve’ e ‘Franchetti’ la riapertura è prevista nel 2026”.
Arcaleni aveva spiegato in aula che “la mancata riattivazione dei servizi della Casa Azzurra e de L’Arca stia penalizzando un po’ la nostra comunità, per cui l’interrogazione serve a capire se ci sia o meno l’intenzione di non disperdere queste importanti esperienze e pensare in futuro di riprendere questa progettualità”. Nel ricordare come la loro prima attivazione risalga al 1999, la rappresentante di Castello Cambia aveva chiesto conto dei “motivi che hanno portato a interrompere i servizi in questione, che erano un fiore all’occhiello e una delle esperienze più significative rivolte all’infanzia dalle precedenti amministrazioni”.
“Si trattava di servizi che erano indirizzati non solo alle famiglie del comune di Città di Castello, ma anche a quelle degli altri comuni della Zona Sociale 1 e che rappresentavano una risposta importante per i genitori, uno spazio di confronto e dialogo, di socializzazione, specie per chi era alle prese con il primo figlio, che risultava utile anche a coloro che del nido in sé non avevano granché bisogno, nel senso che potevano accudire i bambini a casa”. “In un momento storico in cui i consultori funzionano sempre meno e si assiste anche a un’individualizzazione, cioè a un lasciar sole in un certo senso le famiglie, soprattutto i genitori al primo figlio – aveva sottolineato Arcaleni – sia la ‘Casa Azzurra’ che ‘L’Arca’ hanno offerto un servizio di autoaiuto alle famiglie e anche di socializzazione interculturale si cui ora si sente la mancanza”.
La consigliera di minoranza aveva poi allargato il discorso, chiedendo di conoscere anche quali prospettive di riapertura ci fossero per gli asili nido del territorio comunale attualmente interessati da lavori di ristrutturazione, rimarcando il ritardo accumulato dal cantiere de ‘La Coccinella’. L’assessore Guerri ha ripercorso la storia recente della “Casa Azzurra” e de “L’Arca”, ricordando che si tratta di “servizi integrativi a tutti gli effetti, che quindi devono anche sottostare a normative ben precise che riguardano l’autorizzazione del loro funzionamento” e richiamando l’attenzione sul fatto che, a partire dal terremoto del 2016, sia stato necessario spostarli dalla originaria sede del primo piano dell’asilo Franchetti. “L’Arca’ – ha spiegato l’assessore – è un servizio per bambine e bambini dai 18 mesi a 3 anni, che dopo il sisma è stato ospitato in un primo momento presso la sede della scuola primaria di La Tina, fino a quando per esigenze legate alla pandemia la direzione didattica non ha avuto necessità di recuperare quegli spazi.
Per un brevissimo periodo si è rientrati, quindi, al primo piano del Franchetti in misura contingentata nel rispetto della normativa di sicurezza, fino all’avviso pubblico del 2022, con il quale non si è raggiunto il numero sufficiente di adesioni per l’attivazione del servizio. La ‘Casa Azzurra’, che copre la fascia 0-3 anni e si rivolge ai bambini accompagnati da un familiare, è stata in un primo momento delocalizzata negli spazi dell’asilo nido ‘La Coccinella’ fino al 2017-2018, quando è rientrata al Franchetti sempre in forma contingentata ed è stata successivamente sospesa per una serie di situazioni, in presenza di altri servizi che sono andati a sostenere la genitorialità, ma anche della pandemia e della necessità di aprire il cantiere per la riqualificazione dell’asilo nido”.
L’assessore Guerri ha puntualizzato che l’amministrazione ha comunque garantito attività e laboratori per le famiglie presso il Centro di documentazione per l’infanzia di piazza Servi di Maria e la Biblioteca Carducci: “Tana libera tutti”, “Leggere è un’avventura a colori”, “Corpo in ascolto”, “Letture ad alta voce” per i bambini da 12-36 mesi, “Massaggio infantile” per bambini dai 9 ai 12 mesi e “Yoga per le famiglie” in collaborazione con il servizio integrato per l’età evolutiva della ASL Umbria 1 nel maggio di quest’anno. “Iniziative che – ha detto – hanno permesso di mantenere quel filo di dialogo, di tradizione e anche di risposta, per quanto necessario e nelle nostre possibilità, ai fabbisogni dei genitori”. “Parallelamente allo svolgimento dei laboratori – ha osservato l’amministratrice – abbiamo condotto una serie di valutazioni sia su ‘L’Arca’, che la ‘casa Azzurra’, rendendoci conto che il tessuto sociale locale si stia modificando e che le esigenze delle famiglie stiano di conseguenza cambiando, evidenziando necessità come quella di ricomprendere l’ora del pranzo nei servizi educativi.
Ci siamo pertanto adoperati per cercare di capire come poter rendere contemporanei questi servizi, che hanno caratterizzato l’esperienza educativa del Comune di Città di Castello, e stiamo definendo una progettualità che ci permetta di riportarli negli spazi originari del ‘Franchetti’ con le modalità più adeguate possibili alle richieste delle famiglie”. Guerri ha puntualizzato infine che in attesa di novità sulle tempistiche dell’asilo “La Coccinella”, l’amministrazione comunale abbia comunque “continuato a lavorare sul servizio insieme alla direzione del Primo Circolo Didattico San Filippo, nell’ottica di darre alle famiglie una risposta quanto più completa possibile, perché crediamo nella centralità dei nostri servizi educativi per i genitori e per i bambini”.
“Ci siamo dedicati in particolare – ha chiarito Guerri – alla formazione del personale docente nell’ottica dello sviluppo di un polo educativo e di un servizio integrato 0-6, che ha coinvolto le educatrici dell’asilo nido ‘La Coccinella’ e della scuola dell’infanzia Montedoro”. In sede di replica, la consigliera Arcaleni si è detta “moderatamente soddisfatta” della risposta. “E’ assolutamente necessaria una riprogrammazione di questa offerta ed è positivo, quindi, l’impegno dell’amministrazione a riprendere quanto prima i servizi e di implementarli”, ha osservato la capogruppo di Castello Cambia.