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Sudari bianchi per Gaza in Consiglio comunale e sulla facciata del palazzo di piazza Gabriotti

Sudari bianchi per Gaza nell’aula del Consiglio comunale di Città di Castello e sulla facciata del palazzo municipale di piazza Gabriotti. Ieri sera i banchi dell’assise tappezzati dai simboli della protesta contro l’azione dell’attuale governo di Israele per le vittime innocenti del conflitto in atto nel Medio Oriente sono stati la cornice del dibattito in aula sulle questioni cittadine.

Un’iniziativa del sindaco Luca Secondi che ha messo a disposizione dei consiglieri i teli per testimoniare la vicinanza dell’amministrazione comunale al popolo palestinese e sensibilizzare la comunità tifernate. Il gesto ha avuto seguito stamattina, con l’esposizione sulla facciata del palazzo comunale, dalla loggia che sovrasta corso Cavour, di un sudario bianco per dare anche un segnale pubblico della presa di posizione dell’amministrazione comunale.

Aprendo la seduta ordinaria del Consiglio comunale, il sindaco Secondi ha spiegato in aula: “l’umanità è un bene indivisibile, non appartiene a nessuno, è un bene che ognuno dovrebbe tenere custodito dentro alla propria coscienza. Di fronte a quello che sta succedendo a Gaza è giusto che ognuno scelga un gesto di sensibilizzazione, che ognuno trovi le modalità che ritiene più opportune, ma è al cospetto delle scene che quotidianamente scorrono davanti ai nostri occhi dobbiamo riuscire a dire da che parte vogliamo stare e cioè che noi siamo per l’umanità, il messaggio più chiaro che possiamo dare.

Con questo piccolo gesto – ha concluso il sindaco – ci rivolgiamo a tutti coloro che possono intercedere e fare in modo che venga recuperato il senso della ragione che si è perso, perché non si può parlare di una reazione, siamo oltre la vendetta, siamo all’annullamento dell’esistenza dell’individuo e della persona, siamo oltre ogni limite”. A sottolineare l’adesione all’iniziativa del sindaco è stata in prima battuta la consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione). Il capogruppo del PD Giornata Gatticchi ha preso la parola per rimarcare che “non ci può essere indifferenza da parte delle istituzioni e della politica per quello che sta avvenendo”.

“Quello che sta accadendo ha pochi eguali nella storia, quantomeno recente, dell’umanità, perché siamo di fronte al massacro di una popolazione inerme con metodologie brutali, a bambini presi per fame, bruciati dalle bombe, cose alle quali non si può assistere impassibili, soprattutto sotto l’egida dell’Occidente”, ha detto Gatticchi, che ha aggiunto: “a Gaza è morta proprio la pretesa di superiorità morale che qualche volta abbiamo come Occidente”.

“Dobbiamo lanciare un grido di dolore che deve essere universale, perché il governo di Israele si sta ponendo abbondantemente al di fuori del concetto di democrazia e se c’è un’azione che deve essere fatta è il riconoscimento dello Stato palestinese: alcune nazioni lo hanno già fatto, penso debba farlo anche l’Italia”. Nell’esprimere la condivisione per l’iniziativa del sindaco, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni ha chiesto che l’amministrazione “esponga pubblicamente fuori dalle finestre del palazzo comunale nel quale ci troviamo la bandiera palestinese o in alternativa il sudario bianco per le 50 mila vittima di Gaza”.

“E’ assolutamente necessario dare un segnale che esca anche da queste mura”, ha aggiunto la consigliera, che si è associata alle parole del sindaco: “c’è bisogno di recuperare un’umanità che sembra perduta, non è possibile vedere un bambino di quattro anni che muore per fame in maniera conclamata: non è accettabile nel 2025, quando quella fame non è per cause naturali, ma è voluta e determinata. C’è stato un eccessivo silenzio da parte delle istituzioni, che, a partire da quelle comunali, se si unissero potrebbero invece esercitare assieme una pressione per superare l’inerzia, l’ignavia che contraddistingue la comunità internazionale rispetto allo sterminio che sta avvenendo”.

Il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha osservato: “lo spirito italiano, il cuore degli italiani non è stato totalmente spento, c’è ancora una luce flebile e questo nostro piccolo Consiglio comunale ne è la prova con la sua voglia di non accettare quello che è considerato dal potere politicamente corretto”. “Il genere umano non può subire tali violenze – ha continuato Mancini – fa piacere che finalmente, in modo veemente, l’opinione pubblica di fronte a tali scempi stia aprendo gli occhi, stimolata anche forse da un cambiamento importantissimo con l’arrivo di Papa Leone XIV”.

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