Ascensione: il ripristino della festa per rilanciare cultura e turismo, appello del neo sindaco Rinaldo Mancini

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 Come ogni anno Monte S.Maria Tiberina si appresta a celebrare l’Ascensione  nella sua collocazione naturale, giovedì 29 maggio.
“Come noto a suo tempo il Consiglio comunale montesco  – precisa il neo sindaco Rinaldo Mancini – votò all’unanimità un o.d.g. in cui impegnava i parlamentari umbri di ogni colore per il ripristino della Festività dell’Ascensione  il giovedì 40 giorni dopo Pasqua: si tratta di un documento ancora attualissimo in considerazione del fatto che in Parlamento giacciono diversi ddl tesi a superare la famigerata legge 54/77 che aboliva alcune tra le ricorrenze  più importanti della tradizione  culturale occidentale. Com’è noto  – prosegue Mancini – nella stragrande maggioranza dei Paesi Europei questo giorno  continua ad essere  festivo a tutti gli effetti, oltretutto il più antico, risalendo addirittura al IV secolo.
Oggi finalmente i ponti non sono più demonizzati come un tempo e anzi  vengono esaltati come  fattore fondamentale  di rilancio dei consumi  che (dati alla mano) vale dai 5 ai 10 miliardi di volume di mercato. Ma è dato di fatto che sono soltanto i week-end allungati a  portare  benefici in termini di flussi di visitatori e di promozione dei territori negli antichi borghi di pregio quali Monte S.Maria Tiberina. La reintroduzione di una Festività infrasettimanale  andrebbe quindi anche nel senso da più parti auspicato del contrasto all’overtourism nei luoghi più gettonati e a favore di una diversificazione dei flussi a vantaggio di mete meno abusate.
“L’appello che la municipalità montesca reitera – conclude il sindaco – si configura quindi come l’aspirazione al  recupero di un patrimonio culturale popolare e di una memoria storica quale elemento fondamentale della civiltà intesa ovviamente in senso lato e non certo confessionale:una ricorrenza così importante infatti vanta usanze e ritualità (a prescindere dal pur fondamentale significato cristiano) che nei secoli hanno realizzato molteplici stratificazioni  culturali (in primo luogo il collegamento tra Cielo e Terra comune a popolazioni le più diverse):non si spiegherebbe altrimenti la Festività presente per esempio nella laicissima Francia (che vieta per legge l’esposizione di ogni simbolo religioso) e addirittura in Indonesia,il Paese islamico più grande del mondo, che  in virtù di tali considerazioni non ha mai pensato di abolire quello che poteva sembrare un retaggio del dominio olandese.”

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