Evento all’aperto, con tre frantoi del territorio grandi protagonisti.

Olio sotto le stelle: potremmo definir così, in maniera… romantica, il capitolo di fine stagione della Confraternita dell’olivo e dell’olio dell’Alta Valle del Tevere. Si è tenuto in un noto locale sulla collina prospiciente Calzolaro di Umbertide: quasi a voler significare la concreta apertura verso tutte le località della nostra zona, dopo l’appuntamento di fine maggio che aveva visto Sergio Bartoccioni ed i suoi addirittura ‘sconfinare’ verso Monterchi. E le temperature finalmente adeguate anche di sera hanno consentito lo svolgimento all’aperto, in una location indubbiamente suggestiva.
L’occasione è stata fornita dalla fantasia del ristoratore, aduso a proporre con cadenza mensile serate a tema: e dopo ad esempio il pesce, le farine, i formaggi, e addirittura il bisonte, è stata la volta dell’ ‘oro verde’, vera e propria risorsa del territorio altotiberino. Quasi ovvio pertanto il coinvolgimento dell’associazione, attiva da oltre 50 anni nella promozione e nella valorizzazione della preziosa pianta, e dei suoi frutti.
Tre son stati i frantoi protagonisti: la Canonica di Città di Castello, Rossi di Pierantonio e Bruni di Umbertide. Oltre la classica degustazione iniziale, con tanto di interessante spiegazione da parte dei Maestri assaggiatori, ogni portata (studiata per l’occasione) ha goduto dell’apporto dell’olio extravergine a crudo: con risultati sorprendenti, se si pensa che pure il dessert è stato ‘bagnato’, ed il vasto uditorio ha decisamente gradito…
L’intermezzo… scientifico lo ha curato, al solito lassù in frangenti del genere, la nutrizionista Amanda Borrelli: tutt’altro che cattedratica la sua esposizione,
bensì chiara e coinvolgente, la quale ha goduto tra un piatto e l’altro della convinta attenzione degli ospiti.
Quanto alla coreografia invece, immancabile la scenografica apertura del capitolo con presidente, araldo dame e cavalieri vestiti dei paramenti ufficiali, seguita subito dopo dalla solenne investitura a cavaliere della Confraternita proprio per il padrone di casa, Giorgio Paolucci de “Il vecchio granaio”. Il quale ha recitato la formula di rito, condita (è il caso di dirlo) dell’assaggio di 2 olive e dell’immancabile ‘brustichino’ -dalle nostre parti decisamente… un must-.
Il gradevole evento si è chiuso a notte fonda, in uno scenario reso ancor più accattivante dalle luci soffuse, con l’auspicio da parte del ‘boss’ del sodalizio -tale sin dagli albori del 1974!- di una felice raccolta il prossimo autunno, propedeutica ad una spremitura di qualità ed all’assaggio dell’olio novello. Che è, in fondo, il momento più atteso dell’anno da parte dei produttori: quando la cura, e l’amore verso l’olivo, si concretizzano materialmente…