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L’ artista tifernate Moira Lena Tassi porta la sua arte nell’Isola degli Dei: performance a Bali tra spiritualità, natura e consapevolezza ambientale


Nei mesi di maggio e giugno, l’artista tifernate Moira Lena Tassi – da anni attiva a Bologna – ha intrapreso un viaggio artistico e spirituale nell’isola indonesiana di Bali, conosciuta come “l’Isola degli Dei”. Un’esperienza profonda e multisensoriale che l’ha immersa in una terra ricca di contrasti: dalla lussureggiante natura tropicale ai templi millenari, dalla vibrante vita culturale alla spiritualità che permea ogni gesto quotidiano.
«Ciò che mi ha impressionata più di tutto è il forte senso di comunità», racconta Tassi. «Un valore che in gran parte dell’Occidente si è perduto, ma che qui sopravvive con forza. A questo si aggiunge la straordinaria umanità del popolo balinese: sono le persone più gentili che abbia mai incontrato”.
Un altro aspetto che ha profondamente affascinato l’artista è stato il ruolo delle donne balinesi nella società. «Mi ha colpito la loro grazia e la loro eleganza, non solo nel modo di vestire ma anche nel portamento. Hanno una presenza fiera, piena di dignità. Questo è particolarmente significativo se si considera che, in una cultura profondamente legata all’induismo, le donne non godono ancora degli stessi diritti degli uomini. Negli ultimi anni si sono emancipate in parte, ma permangono molte disuguaglianze. Eppure, portano avanti con fierezza e dedizione il peso della tradizione e della vita quotidiana, spesso silenziosamente».
Ma il paradiso balinese non è immune dalle contraddizioni del presente. «Bali è parte di un paese in via di sviluppo, con un’economia fragile e infrastrutture carenti», prosegue l’artista. «Il turismo di massa, le multinazionali e lo stile di vita occidentale hanno cambiato radicalmente il volto dell’isola, soprattutto nelle zone più esposte alla globalizzazione. Se da un lato questo ha portato lavoro, dall’altro ha causato problemi ambientali sempre più urgenti: discariche in espansione, traffico congestionato, inquinamento crescente. Il problema dello smaltimento dei rifiuti è ormai evidente in tutte le isole del mondo molto frequentate dai turisti, anche se in misura diversa. Ad esempio, anche nella meravigliosa isola d’Elba – dove vivo alcuni mesi all’anno – si riscontrano criticità simili, sebbene meno marcate rispetto a quanto accade a Bali».
Durante il soggiorno balinese, Moira Lena Tassi ha dato vita a una serie di performance artistiche estemporanee in tre musei emblematici dell’isola, ciascuno scelto per il suo significato storico, spirituale e culturale. Le sue azioni, spesso accompagnate da abiti tradizionali balinesi, hanno veicolato messaggi profondi di pace universale, rispetto per la natura e amore per la Terra, ferita dalle azioni dell’uomo.
In particolare, l’artista ha creato un manifesto green realizzato su tessuto riciclato, una vecchia tovaglia bianca che faceva parte del corredo, con scritte che richiamano alla salvaguardia dell’ambiente, alla cura del pianeta e al legame sacro tra essere umano e natura. Un gesto poetico e tangibile, capace di connettere la tradizione artigianale locale con un’urgenza globale.
La prima tappa è stata il Museum Le Mayeur a Sanur, un tempo residenza del pittore belga Adrien-Jean Le Mayeur. Qui sono custodite le sue opere e una sua raffinata collezione di arte balinese. «La storia di Le Mayeur, trasferitosi a Bali nel 1932, mi ha profondamente toccata: la sua passione per l’isola e l’incontro con la danzatrice balinese Li Pollok, poi sua moglie, raccontano un legame viscerale tra arte e vita», dice Tassi.
A seguire, l’artista si è presentata nel Museo della Biblioteca di Lontar Leaf, nel villaggio di Pakraman Dukuh Penaban: una perla rara dedicata ai manoscritti antichi realizzati su foglie di palma essiccate (lontar). «Un museo fuori dal tempo, custode di una conoscenza centenaria. Ho potuto scrivere in balinese usando gli stessi strumenti tradizionali impiegati da secoli. È stato come toccare con mano la memoria di un popolo», racconta.
Infine, a Ubud – cuore culturale e spirituale di Bali – Tassi ha realizzato un’ultima performance nel Museum Puri Lukisan, il più antico museo di arte moderna balinese, fondato nel 1956. Composto da sei gallerie, ospita dipinti e sculture in legno che raccontano l’identità più profonda dell’isola. «Ubud è l’anima di Bali: un crocevia di arte, natura e spiritualità. Esibirmi qui ha avuto un valore simbolico altissimo», conclude l’artista.
Il viaggio di Moira Lena Tassi a Bali si inserisce in un percorso artistico in costante evoluzione, in cui estetica e consapevolezza si intrecciano. Le sue opere diventano ponti tra culture, richiami al sacro e riflessioni urgenti sul rapporto tra uomo e ambiente.
Un’ arte che non si limita a raccontare, ma che prova a risvegliare un senso più profondo di appartenenza e responsabilità.

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