Città di Castello, Calagreti: “Il calcio è salvo, grazie ai nuovi proprietari”

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Ha atteso qualche giorno, e dopo gli annunci e il passaggio ufficiale del Città di Castello calcio ai nuovi proprietari  “argentini”, Fabio Calagreti ex presidente ora vuol dire la sua, come è nel suo stile senza tanti giri di parole. “La missione, in parte, è stata compiuta. Il calcio a città di Castello, dopo oltre un secolo glorioso di storia, con diverse gestioni societarie e cambi di denominazione, il Città di Castello quello che appartiene ad intere generazioni di tifernati, non ha subito l’onta della radiazione che poteva verificarsi se non avessimo adempiuto a quanto definito dai regolamenti in materia. Il Città di Castello calcio è retrocesso dall’Eccellenza alla Promozione, all’ultimo posto in classifica ma è ancora vivo e può, grazie ai nuovi proprietari, proseguire ed esistere negli anni che verranno. Lo avevo detto in conferenza stampa l’8 gennaio in un noto locale del centro storico- prosegue Calagreti – che l’impresa era a dir poco proibitiva se non quasi impossibile quando mi sono caricato sulle spalle “oneri ed onori”, diventando presidente della società assieme ad alcuni imprenditori che inizialmente mi hanno sostenuto. Come dichiarato allora ho tentato, dopo aver lanciato un accorato appello, di allestire un comitato di sostegno per cercare di irrobustire la società sotto il profilo economico-gestionale e provare a mettere in piedi una squadra in grado di salvarsi: tranne poche disponibilità il tentativo non ha sortito gli effetti sperati e da solo fra mille difficoltà sono riuscito ad evitare le penalizzazioni che avrebbero poi determinato la radiazione della società e la cancellazione del titolo sportivo. Certo, per uno  come me abituato a vincere e comunque, numeri alla mano ad aver riportato risultati positivi nel corso della vita,che in gran parte ho dedicato allo sport e al calcio in particolare, il risultato finale è stato comunque quello di aver evitato una parentesi ingloriosa che la città, i tifosi, la storia biancorossa non si meritavano. Con orgoglio e senso di responsabilità ho accettato di ricoprire questo importante ruolo nella consapevolezza di assumere un incarico impegnativo ma con la determinazione di voler lavorare con tutte le energie possibili per il bene della società ed il futuro di questi colori, simboli, che rappresentano gran parte della vita, della mia famiglia, degli insegnamenti che mio padre Dino, amministratore pubblico della città di cui era innamorato ed orgoglioso, mi ha lasciato e che ho cercato di farne tesoro”, conclude Calagreti nel ringraziare tutti i giocatori, “straordinari”, che hanno onorato ogni partita del campionato uscendo sempre dal campo a testa alta nonostante i risultati, assieme all’allenatore Lorenzo Mambrini, una persona ed un professionista eccezionale che si è sobbarcato tanti ruoli operativi oltre a quello di mister, con passione, dedizione ed orgoglio nella convinzione di proseguire la storia gloriosa di suo padre Giuliano “bandiera” biancorossa. Grazie infine alle istituzioni locali, il comune di Città di Castello, che proprio ieri sera ho sentito pronunciarsi ufficialmente sulla vicenda sportiva che mi riguarda nel corso della seduta del consiglio comunale”.

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