Il consiglio comunale approva il piano attuativo “Operazione complessa OC1 a – Apecchiese – comparto 2” di iniziativa mista pubblico-privata che ridisegnerà l’area urbana tra l’ospedale e gli impianti sportivi comunali del Centro Belvedere, al confine con i quartieri Graticole e La Tina

Via libera in consiglio comunale al piano attuativo “Operazione complessa OC1 a – Apecchiese – comparto 2” di iniziativa mista pubblico-privata per la realizzazione, in variante alla parte operativa del Piano Regolatore Generale, di insediamenti con destinazione residenziale, commerciale e per servizi nella zona compresa tra via delle Scienziate, la rotonda Maria Curie e via Federico Engels. In sostanza l’area tra l’ospedale e gli impianti sportivi comunali del Centro Belvedere, a confine con i quartieri Graticole e La Tina. Con i 16 voti favorevoli di PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, Lega, FI e Lista Civica Marinelli Sindaco, il voto contrario di Castello Civica, l’astensione di Castello Cambia e FDI, l’assemblea ha preso atto dell’assenza di osservazioni dopo l’adozione dell’atto nello scorso marzo e ha approvato in via definitiva lo strumento di pianificazione urbanistica, che avrà validità per dieci anni. Entro 12 mesi dalla pubblicazione della delibera nel BUR Umbria potranno essere sottoscritte le convenzioni per il primo stralcio funzionale della lottizzazione e ci sarà un termine di ulteriori sei mesi per la stipula degli accordi con il Comune riguardanti le opere di urbanizzazione. Il vice sindaco con delega all’Urbanistica Giuseppe Stefano Bernicchi ha illustrato il piano attuativo, progettato dall’Advanced Planning Engineering srl, premettendo che lo strumento ha ricevuto il parere favorevole del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’USL Umbria 1 e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, esclusivamente sulle opere di urbanizzazione e infrastrutturali. Anche in considerazione del dibattito in aula, Bernicchi ha spiegato che si tratta del “piano attuativo più grande della città”. “Uno strumento molto complesso – ha osservato il vice sindaco – che ha richiesto un grande sforzo di progettazione, nel quale la proprietà privata, pur nel rispetto dei propri investimenti, ha offerto una grande disponibilità, e il Comune, da parte sua, ha esercitato ed eserciterà il compito di garantire con i propri uffici urbanistici una buona progettazione e il rispetto delle norme urbanistiche”. Bernicchi ha ricordato che all’interno dell’area interessata dall’intervento il Comune ha la proprietà di un terreno che in principio era stato destinato all’edificazione della nuova scuola Dante Alighieri e che poi è stato preso in considerazione per la nuova caserma della Guardia di Finanza. “Anche quest’ultima ipotesi non è più sul tavolo perché si è pensato a un altro tipo di soluzione, per cui faremo una valutazione sul possibile utilizzo di questa proprietà comunale”, ha chiarito il vice sindaco. Il consigliere di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha confermato la contrarietà al piano attuativo già espressa nel marzo scorso. “Non ho nulla di personale nei confronti dei costruttori ovviamente, ma non condivido che si vada a consumare ancora suolo, trasformando un’area verde in un’area edificata”, ha puntualizzato l’esponente della minoranza, spiegando: “Città di Castello ha perso in dieci anni il 5 per cento della sua popolazione, il trend purtroppo continua a essere quello, ma noi, con un Piano Regolatore Generale già datato anche alla luce dei dati demografici, continuiamo a costruire, consumando territorio, mentre ci sono intere aree degradate all’interno del centro storico, che andrebbero in qualche modo ristrutturate, e investimenti recenti, come quello su piazza delle Tabacchine, che è meglio dell’obbrobrio di prima, dove però il commerciale è completamente invenduto e il residenziale è abitato forse solo per metà”. Il consigliere della Lega Valerio Mancini ha affermato: “sono un fautore dello sviluppo, penso l’edilizia sia il motore dell’economia, ma si continuano a creare anelli attorno a un buco malato, a un centro storico dove ci sono situazioni come quella dell’ex ospedale, dell’ex cinema Vittoria, di piazza delle Tabacchine, con il risultato di abbassare i valori immobiliari dell’esistente sul quale hanno investito le nostre famiglie”. “Facciamo almeno in modo che questa nuova area, quando sarà finita, disponga di tutte le dotazioni e dei servizi di cui hanno bisogno i cittadini che pagheranno cospicui costi di urbanizzazione – ha precisato il rappresentante della minoranza – non replichiamo situazioni come quella vicina, nei pressi centrale elettrica, dove abitazioni private poi sono state destinate a servizi, con il risultato che mancano posti auto, illuminazione e strisce pedonali”. Premettendo di non aver avuto la possibilità seguire l’iter del progetto né in commissione Assetto del Territorio, né in consiglio comunale, la consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) ha chiesto di comprendere meglio alcune questioni rilevanti. “Non sono pregiudizialmente favorevole, né contraria, all’utilizzo di un terreno che è enorme e che insiste in un’area limitrofa ad una su cui si sta già costruendo, non ho nulla in contrario alla garanzia degli interessi dei privati, ma vorrei capire che fine hanno fatto le opere di raccordo pubblico che erano previste all’inizio, visto che la Dante Alighieri non si farà più lì”, ha argomentato la rappresentante della minoranza, continuando: “se non capisco cosa comporterà l’intervento pubblico in questo progetto, resto confusa al cospetto di un grande investimento privato nell’ambito residenziale e commerciale, di cui peraltro vorrei comprendere meglio la dimensione effettiva”. “Non possiamo trascurare – ha fatto presente Arcaleni – che abbiamo già un centro storico con residenze sfitte e che questa nuova edificazione porterà ancora più persone fuori dal nucleo centrale della città”. Il vice sindaco Bernicchi ha spiegato che “ci sono possibilità edificatorie definite dagli ingombri in planimetria e descritte in ottanta tavole, davvero complesse da dettagliare” e ha dato la “disponibilità degli uffici ad approfondire con i consiglieri interessati le caratteristiche progettuali del piano attuativo, in modo da comprendere meglio una portata dell’intervento che non si può esaurire in un dibattito in consiglio comunale”. “Privati che credono nell’utilizzo del suolo, creando e investendo in residenza e anche in attività commerciali, sono i benvenuti: come amministrazione comunale l’unica cosa che possiamo fare è garantire che ci sia una progettazione di qualità, rispettosa delle normative urbanistiche, un lavoro che assicuriamo con i nostri uffici e che è responsabilità anche della commissione comunale per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio, alla quale spettano i pareri sulle progettazioni che riguardano il costruito”. Bernicchi ha poi eccepito: “il nostro Piano Regolatore Generale è nuovo, non è datato, la parte operativa è del 2020, e anche se gli aspetti demografici, del tessuto sociale ed economico cambiano, le analisi degli urbanisti hanno un respiro lungo, che guarda a tempistiche diverse dai 4-5 anni trascorsi”.