Con il Polo di Belladanza, Città di Castello si candida a essere uno dei pilastri della programmazione del nuovo Piano dei rifiuti che uscirà dalla procedura di revisione avviata dalla Regione. Nella seduta di ieri della commissione consiliare Servizi e Partecipazioni, il sindaco Luca Secondi ha messo sul tavolo dell’assessore alla Tutela e Valorizzazione Ambientale Thomas De Luca l’aspettativa che la Regione prenda in considerazione Belladanza per i futuri investimenti sugli impianti finalizzati alla chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti in Umbria, offrendo la disponibilità a utilizzare gli strumenti urbanistici necessari a favorire l’insediamento nel sito di nuove tecnologie di ultima generazione.
Un segnale che De Luca ha raccolto, prendendo l’impegno di tornare a Città di Castello per un confronto diretto sugli aspetti impiantistici e gestionali legati al trattamento e allo smaltimento dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, nell’ambito di un percorso di revisione del Piano regionale dei rifiuti che sarà improntato al dialogo e alla condivisione con tutti i territori. “In passato, anticipando con Sogepu gli investimenti per impiantistici a Belladanza rispetto allo svolgimento della gara d’ambito, come richiesto dalla Regione, l’amministrazione comunale tifernate ha permesso di salvaguardare la tenuta del sistema dei rifiuti in Umbria”, ha ricordato Secondi, che ha partecipato alla seduta insieme all’assessore al Bilancio e all’Ambiente Mauro Mariangeli, alla dirigente del Settore Finanze Gigliola Del Gaia e al responsabile del Servizio Tributi Lorenzo Gustinucci.
“Città di Castello – ha puntualizzato il sindaco – ha messo a disposizione la propria discarica e la propria impiantistica in un’ottica di gestione regionale dei rifiuti che supera i confini territoriali, una scelta di responsabilità che si traduce in un beneficio per la nostra comunità. Nel contesto del mercato regolato da Arera, i conferimenti da altri comuni e la gestione dei rifiuti speciali permettono, infatti, ai cittadini tifernati di pagare la Tari più bassa dell’Umbria, come è stato certificato oggi (ieri, ndr) sia da Regione che da Auri. Con la nostra impiantistica – ha concluso Secondi – crediamo di avere le carte in regola per essere punto di riferimento anche delle politiche del nuovo Piano dei rifiuti e per ospitare le nuove tecnologie sulle quali la Regione investirà”.
Nella riunione nella residenza municipale tifernate, Regione e Auri, rappresentata dal direttore Giuseppe Rossi, hanno fatto il punto sulle iniziative messe in campo per ridurre l’impatto della Tari sui cittadini, oggetto dei lavori dell’organismo consiliare presieduto dal consigliere comunale Claudio Serafini (Lista Civica Luca Secondi Sindaco) in base alla richiesta di convocazione da parte della consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia). L’assessore De Luca ha dato conto dell’avvio di una ricognizione su tutti i Piani Economici Finanziari (PEF) dei Comuni in cerca degli elementi di costo sui quali intervenire e il direttore Rossi ha riferito che l’autorità regionale sta conducendo un’analisi che, oltre ai PEF, valuterà in maniera approfondita tutte le Tari applicate dai Comuni, in linea con la programmazione sulla quale sta lavorando Arera.
L’assessore De Luca ha indicato le linee guida della procedura di revisione del Piano dei rifiuti impostata dalla Regione, che avrà come punti di riferimento la rinuncia al progetto del termovalorizzatore, giudicato insostenibile dal punto di vista economico, in favore di un sistema che aumenti percentuali e qualità della raccolta differenziata, puntando su servizi efficienti e una moderna impiantistica per il trattamento e il recupero dei materiali con l’obiettivo di ridurre i conferimenti in discarica e di non rendere necessari ulteriori ampliamenti dei siti.
“Vogliamo superare la frammentazione che per troppo tempo ha caratterizzato il sistema umbro e costruire un modello di gestione integrato, efficiente e sostenibile”, ha dichiarato De Luca, che ha parlato di “paradossi da risolvere, come quello di esportare i nostri rifiuti e, contemporaneamente, importarne da altre regioni, pur avendo una capacità impiantistica in grado di trattare tutto il nostro organico e, anzi, superiore alla produzione attuale”. L’assessore ha parlato per questo della necessità di una revisione del Piano regionale dei rifiuti “basata su un approccio scientifico e metodologico, che, attraverso un’analisi comparativa dei Piani Economico-Finanziari (PEF) di tutti i Comuni, permetta di capire dove sono le criticità, misurare i costi reali e individuare le azioni più efficaci da mettere in campo”. “Il percorso che abbiamo intrapreso – ha detto De Luca – è basato sul dialogo e la condivisione.
I dati e le analisi che stiamo raccogliendo saranno la base per un confronto trasparente con tutti gli attori: Comuni, associazioni di categoria e cittadini”. Nel corso della seduta il direttore di Auri Rossi ha fornito gli elementi conoscitivi per comprendere le modalità di calcolo della Tari determinate da Arera, evidenziando come le dinamiche inflattive degli ultimi anni abbiano inciso sugli attuali costi della tassa, pur nel contesto di un mercato regolato che garantisce la corrispondenza tra spese per il servizio e tariffazione. Rossi ha anche esplorato la situazione delle discariche umbre, con le prospettive di riempimento legate all’attuale livello di conferimenti.
Nel suo intervento, la consigliera Arcaleni ha puntato l’indice sui costi di gestione dei rifiuti in costante aumento che si riflettono sulla Tari, segnalando “la necessità di comprendere le dinamiche che comportano la crescita della tassa e le azioni da intraprendere per contenere gli esborsi richiesti ai cittadini”. La rappresentante di Castello Cambia ha evidenziato in particolare l’aspettativa che gli investimenti e gli introiti riguardanti la discarica di Belladanza possano avere una ricaduta positiva maggiore sulla Tari per i tifernati, rimarcando la necessità di una valutazione approfondita sui bilanci di Sogepu e Sogeco.
Arcaleni ha condiviso l’azione di revisione del Piano dei rifiuti impostata dalla Regione, giudicando importante la comprensione delle voci di costo dei PEF, e ha sottolineato favorevolmente la disponibilità dell’amministrazione comunale ad accogliere ulteriori impianti, “che possano portare benefici alla comunità e nuovi posti di lavoro”. Il consigliere della Lega Valerio Mancini ha esortato l’amministrazione comunale a “impedire che Belladanza diventi la pattumiera dell’Umbria”, dicendosi contrario a un ulteriore ampliamento ed esprimendo preoccupazione per l’autonomia residuale del sito.
“La nostra discarica non potrà continuare ad accogliere all’infinito rifiuti da altri territori pur di abbassare tariffe che continuano a crescere in modo ingiusto”, ha detto Mancini, che ha aggiunto: “si dice no al termovalorizzatore: bene, allora i comuni che non lo vogliono si attrezzino per aprire discariche dove conferire i propri rifiuti, invece di mandarli a Città di Castello”. L’esponente della Lega ha quindi chiesto conto all’assessore De Luca di come la Regione intenda muoversi per rispettare la condizione abilitante 2.6 per il FESR e il Fondo di Coesione dell’Unione Europea che riguarda la pianificazione aggiornata della gestione dei rifiuti con la chiusura del ciclo.
Il consigliere Gionata Gatticchi (PD) ha preso la parola per condividere la necessità di una revisione del Piano regionale dei rifiuti, “che così com’è non è congruo rispetto alle esigenze dell’Umbria”, esprimendo l’aspettativa che “a Città di Castello, come quarta città dell’Umbria, venga garantita la possibilità di interloquire fattivamente nella definizione dei nuovi indirizzi per la gestione dei rifiuti”. A proposito della Tari, Gatticchi ha giudicato negativamente “il passaggio al mercato regolamentato, con l’adozione di un metodo iniquo, quasi classista, per la ripartizione della tariffa tra i cittadini”.