Celebrato ieri nell’ambito di una solenne cerimonia l’81° anniversario della liberazione di Città di Castello dall’occupazione nazifascista avvenuta il 22 luglio 1944 proprio dall’ingresso di porta Santa Maria Maggiore, ( dove entrò il contingente militare britannico e indiano) luogo simbolo della libertà e rinascita dove è stata collocata una targa a ricordo.
Celebrato ieri nell’ambito di una solenne cerimonia l’81° anniversario della liberazione di Città di Castello dall’occupazione nazifascista avvenuta il 22 luglio 1944 proprio dall’ingresso di porta Santa Maria Maggiore, ( dove entrò il contingente militare britannico e indiano) luogo simbolo della libertà e rinascita dove è stata collocata una targa a ricordo. “Per la comunità tifernate il 22 luglio è data che rimarrà per sempre scolpita nella pietra in un luogo simbolo per la storia democratica del nostro paese e della nostra città che ha dato tanto in termini di lotta e vite umane per la conquista ed affermazione di ideali e valori di libertà e civile convivenza fra i popoli.
Ed oggi dopo 80 anni da allora siamo qui a ricordarlo in segno di immensa gratitudine e per trasmettere questi ideali e valori alle giovani generazioni”. E’ quanto dichiarato ieri pomeriggio dal sindaco, Luca Secondi, all’ingresso di Porta Santa Maria Maggiore (ora Largo 22 Luglio 1944) nel corso della cerimonia di celebrazione, assieme ad Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia), Istituto di Storia Politica e Sociale, “Venanzio Gabriotti”, associazioni combattentistiche, rappresentanti istituzionali, il vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi, i consiglieri comunali, Monia Paradisi e regionali, Letizia Michelini, autorità civili e militari, dell’81esimo anniversario della liberazione della città. Nel 2014 a porta Santa Maria Maggiore, ingresso dell’esercito liberatore, fu apposta una targa e venne intitolato proprio a quella data il largo antistante affinché non venisse dispersa una memoria importantissima. “Ogni anno– ha dichiarato Secondi – l’Anpi e il comune, assieme alla cittadinanza, tornano in questo luogo per ricordare la liberazione della nostra città dal nazi-fascismo e, nel contempo, il sacrificio di tanti giovani altotiberini per la libertà di tutti combattendo nelle bande partigiane che operarono nella nostra zona e poi partendo come volontari con la Divisione Cremona.
La Liberazione di Città di Castello aprì una pagina importante per la nostra democrazia che occorre tenere sempre viva affinché non si disperdano i valori fondanti del nostro vivere civile. Oggi in questo luogo c’è la sintesi di quello che la Resistenza ha fatto per la democrazia e libertà: un luogo simbolo, una data storica da consegnare con orgoglio e infinita gratitudine alle giovani generazioni”, ha concluso Secondi. “Il 22 luglio – ha ricordato la presidente Anpi Citta’ di Castello, Anna Maria Pacciarini – ricorre l’anniversario della liberazione di Città di Castello, avvenuta nel 1944, dopo un periodo connotato da battaglie e stragi di civili. L’Anpi di Città di Castello, intende celebrare con profondo trasporto questa ricorrenza affinché non si perda la memoria di quel periodo connotato da grandi sacrifici della popolazione e, nel contempo, dalla volontà di resistere e combattere il dominio nazi-fascista. Pertanto, oltre agli orrori della guerra, occorre ricordare il valore di tanti giovani che scelsero di combattere apertamente chi aveva condotto il Paese al disastro inenarrabile della guerra e quello della popolazione che aiutò e sostenne le bande partigiane”, ha concluso Pacciarini al termine del partecipato evento scandito dalle note dell’Inno di Mameli eseguito come sempre in maniera impeccabile dalla banda comunale diretta dal maestro Nolito Bambini.