“Dal mare a Palazzo Tani”. Ecco i Riministi”. Fino al 23 agosto l’Adriatico bagna la Valtiberina grazie alla mostra collettiva di undici artisti romagnoli nel Piccolomuseo di Fighille

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CITERNA – Quando il profumo salmastro dell’Adriatico incontra la pietra antica di un borgo umbro, accadono le cose più incredibili. Può succedere persino che le onde del mare giungano a Fighille, piccola località del Comune di Citerna dove l’arte è pulsante grazie allo storico premio nazionale di pittura “Fighille Arte” giunto quest’anno alla sua 42° edizione.

È qui che si trova il Piccolomuseo, centro diffuso per l’arte contemporanea connotato dalla sua collezione permanente, suddivisa tra le sedi della Dogana Pontificia e di Palazzo Tani, e da eventi espositivi temporanei che rendono il Piccolomuseo una realtà dinamica e sempre in evoluzione.

Fino al 23 agosto 2025 il piano terra di Palazzo Tani, la cosiddetta “casa dei contrabbandieri”, ospita “Dal mare a Palazzo Tani. Ecco i Riministi”, una mostra organizzata dal Piccolomuseo in collaborazione con Marco Botti e patrocinata dalla Pro Lo Fighille, che è insieme omaggio, riscoperta e racconto: una collettiva dedicata a un gruppo di undici artisti che ha lasciato un segno nella pittura del secondo Novecento romagnolo.

I “Riministi” – così definiti per il loro legame, diretto o spirituale, con Rimini e la sua cultura visiva – non rappresentano un movimento formale, ma un’affinità di sensibilità.

Sono Guido AcquavivaGermano CeschiLuciano FilippiEnzo ManegliaAgostino MarchettiGiuliano MaroncelliMario MassoloMaurizio MinariniAurora PandolfiniGiorgio Rinaldini e Secondo Vannini, pittori diversi per cifra stilistica e percorso artistico, ma accomunati da uno sguardo poetico sul mondo e, soprattutto, da una relazione viscerale con il mare: non come semplice paesaggio, ma come metafora, emozione e spazio sconfinato dell’anima.

Nelle opere in mostra dallo scorso 21 giugno, il tema dell’estate si declina in molteplici registri: c’è la riviera romagnola entrata di diritto nell’immaginario collettivo del secondo Novecento, popolata da bagnanti e ombrelloni come frammenti di memoria, spensieratezza e divertimento. C’è il mare fatto di luce, orizzonti indefiniti, cromatismi che virano verso la dimensione onirica. C’è il mare interiore, quello che abita l’immaginazione e nutre una pittura nostalgica. Ci sono infine gli echi della Rimini felliniana, quel luogo fantastico dove il limite tra sogno e realtà viene annullato.

A Fighille in questo periodo tira una brezza nuova, che porta al confine tra Umbria e Toscana quel “sapore di sale” di una vecchia canzone che conosciamo tutti. La collettiva “Il mare a Fighille” sarà visitabile fino a sabato 23 agosto e l’Adriatico, per l’estate 2025, bagnerà anche la Valtiberina.

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