L’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli risponde in consiglio comunale ad Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica)
“Il Comune effettua ogni anno tre cicli di trattamenti di derattizzazione sulle aree pubbliche demaniali dell’ente che ospitano servizi pubblici e nei siti che presentano particolari esigenze. Nel periodo estivo, quando la presenza di ratti si manifesta in maniera più evidente a causa delle alte temperature, sono eseguiti ulteriori interventi in base alle segnalazioni dei cittadini, in particolare nel centro storico o presso parchi cittadini e aree verdi. Per quanto riguarda i piccioni, il censimento effettuato nel 2023 e 2024 ha confermato una presenza dei volatili altamente sopra la soglia di tolleranza, in particolare nel centro storico. Si è proceduto, pertanto, a un’azione di depopolamento mediante gabbie, ma per ottenere risultati più consistenti ci troviamo ora di fronte a un bivio: continuare con questo metodo, aumentando il numero delle gabbie e dei siti coinvolti, o procedere con altre possibili azioni di contenimento, quali ad esempio campagne di sterilizzazione, che comportano, però, un impegno economico notevole per l’amministrazione e un risultato efficace solo a distanza di diversi anni”. E’ in sintesi quanto l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli ha risposto in consiglio comunale all’interrogazione del capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani, che chiedeva all’amministrazione comunale cosa intendesse fare per ridimensionare la presenza in città dei ratti e dei piccioni. “Quali sono le azioni che si vogliono o si possono intraprendere in tema di derattizzazione nel periodo estivo e quali sono i risultati del protocollo posto in essere nel 2023 sulla popolazione di piccioni urbani allora esistenti e sul decremento della medesima popolazione dopo il procedimento di selezione?”, aveva chiesto il rappresentante della minoranza, segnalando “la necessità di provvedere a una nuova azione di decremento della popolazione di piccioni urbani, che ancora oggi infestano vaste aree del capoluogo urbano, con gravi danni agli immobili, al decoro urbano e con potenziali danni alla salute della popolazione”. Lignani Marchesani aveva parlato in aula di “una nuova pericolosa deriva della diffusione dei ratti”. “Credo sia il momento di una repressione immediata di questo fenomeno, perché nelle ultime settimane nel centro storico c’è una presenza importante di piccoli roditori che infestano i vicoli”. “La stessa reazione si impone anche di fronte alla forte crescita, anche se non al livello di tre anni fa, dei piccioni, che a differenza dei topi sono una specie protetta e non possono essere abbattuti, se non in certi periodi dell’anno”, aveva aggiunto il consigliere. Nel rivendicare “il ricorso a metodi più cruenti di quelli permessi da una normativa nazionale che esprime un falso animalismo”, Lignani Marchesani aveva chiesto, quindi, conto dell’esito del censimento dei volatili, dei risultati degli interventi di contenimento posti in essere e di quale strategia intendesse adottare l’amministrazione comunale. Nel puntualizzare che il Comune ha affidato il servizio di derattizzazione alla società Quark Srl, l’assessore Mariangeli ha spiegato che, “in base al capitolato tecnico – prestazionale di appalto predisposto e approvato dall’USL Umbria 1, la derattizzazione programmata del territorio viene effettuata a febbraio-marzo, maggio – giugno e ottobre-novembre “sui principali tratti di rete fognaria, come tombini e caditoie, in prossimità dei centri abitati e delle aree verdi; nelle aree esterne a tutti i plessi scolastici e agli edifici comunali, nei depuratori comunali, nei cimiteri, negli impianti sportivi; in siti individuati dal monitoraggio ambientale che presentano specifiche esigenze, con particolare riferimento ai centri abitati”. Passando alla diffusione dei piccioni, Mariangeli ha dato conto dei dati emersi dalla rilevazione della popolazione, che ha stimato “una presenza altamente sopra la soglia di tolleranza di 300-400 esemplari a chilometro quadrato”. “Nel caso del centro storico sono stati registrati 1.500 esemplari circa, su un’area d’intervento di due ettari, con una densità pari a 750 esemplari a ettaro”, ha riferito l’assessore, indicando nella “situazione architettonica del centro storico, che offre un’infinità di siti di nidificazione, di dormitori e posatoi” uno dei fattori che favoriscono la proliferazione dei colombi. Mariangeli ha segnalato che “i sistemi di dissuasione fisica presenti non riescano ad impedire lo stazionamento dei colombi” e che “le colonie del centro storico sono fortemente stanziali, ma sono incoraggiante anche dalle persone che somministrare loro cibo”. L’assessore ha fatto presente che l’azione sperimentale di depopolamento attuata con quattro gabbie in due siti, di cui tre presso area privata e uno sulla terrazza del palazzo comunale, ha dimostrato che “per un risultato ottimale è necessario aumentare il numero delle gabbie di cattura con reperimento di ulteriori siti comunali e attuare, anche tramite accordi con associazioni di volontariato locale, un efficace foraggiamento dei volatili durante la cattura”. Nel far presente che il censimento sia il prerequisito per l’abbattimento dei piccioni nelle aree extra urbane e rurali previsto dal piano regionale di controllo, Mariangeli ha ricordato che l’ordinanza comunale del 2015 in materia sia stata impugnata da alcune associazioni ambientaliste. “Gli uffici stanno valutando altre possibili azioni di contenimento, quali ad esempio campagne di sterilizzazione, anche attraverso contatti con comuni che hanno adottato detti trattamenti al fine di verificare l’effettiva efficacia”, ha concluso Mariangeli, evidenziando la loro onerosità e la necessità di molto tempo per ottenere risultati. Nel dirsi insoddisfatto della risposta dell’assessore, il consigliere Lignani Marchesani ha invitato l’amministrazione a fare di più per contrastare la proliferazione dei ratti, “concentrandosi sulla fonte della loro diffusione che risiede nel fiume Tevere”, ma considerando anche di potenziare gli interventi con l’ausilio di aziende del territorio. A proposito dei piccioni, l’esponente della minoranza ha giudicato inefficace la strada della sterilizzazione, auspicando un’azione politica congiunta finalizzata a un cambio di rotta normativo “che riporti il buonsenso e permetta di essere maggiormente incisivi”.


