Oggi l’ultimo saluto a Silvio Penni, “Herrera”, un pezzo di storia della città e dello sport. La amata maglia biancorossa sopra la bara, accanto alla sua foto e quella della gloriosa formazione del Citta’ di Castello degli anni sessanta-settanta e alla base del catafalco un cartello della società rionale Montedoro con la scritta “ciao Herrera” con un cuore rosso. In tanti hanno preso parte questa mattina nella chiesa di San Pio X al rito funebre concelebrato da Don Achille Rossi e don Giancarlo Lepri.
Il mondo del calcio c’era tutto, vecchie glorie biancorosse, ex presidenti, dirigenti, calciatori, tifosi e tanti amici e conoscenti che hanno sempre apprezzato la bontà d’animo e altruismo di Silvio Penni, “bellissima persona che ha saputo vivere la sofferenza trasmettendo valori e amicizia a tutta la comunità Tifernate di cui e’ stato un simbolo non solo nello sport”, come hanno dichiarato i due sacerdoti la cui omelia e’ stata a tratti interrotta da applausi e tanta commozione.
Al termine della messa prima dell’ultimo
viaggio terreno verso il cimitero in rappresentanza della società rionale Montedoro, Claudio Carletti e Roberto Rossi, dopo aver ricordato la figura di “Herrera” hanno avanzato la proposta di poter intitolare al “mago” il luogo del quartiere dove in settembre si svolge la festa del rione, fino agli inizi degli anni 90 sede del mitico campino in terra battuta dove Silvio Penni ha trascorso gran parte della sua vita. In chiesa in rappresentanza della giunta e comune l’assessore allo Sport, Riccardo Carletti e il consigliere Luigi Gennari affiancati dall’ex assessore Massimo Massetti, grande amico di “Herrera”.
“Oggi è’ una giornata triste perché piangiamo la scomparsa di un grande Tifernate che per quanto mi riguarda era un familiare aggiunto dei miei nonni, di mio padre e mio zio perché la loro casa si affacciava sul campino ed il contatto con Herrera era quotidiano anche per restituire i palloni che finivano aldilà della rete di recinzione che confinava con il rettangolo di gioco. Lo ricorderemo come merita. Ciao Silvio”, ha dichiarato l’assessore Riccardo Carletti. Scomparso sabato scorso alla soglia di 89 anni, Silvio Penni, “Herrera”, un pezzo di storia della città e dello sport, il calcio in particolare, che ha rappresentato la sua vita. Storico massaggiatore del glorioso Città di Castello fino agli anni ’74-75, quando ha passato il testimone a Franco Milli (allievo prediletto, grande professionista) e poi custode del mitico campo in terra battuta di San Pio nel rione Montedoro, la sua seconda famiglia che oggi come tutta la città lo piange e lo ricorda con affetto e commozione.
“Herrera” cosi soprannominato perché come il mago dell’Inter sapeva leggere al volo ogni gara e immaginare subito tattica e formazione ideale, era uno di quei personaggi che tutta la comunità, non solo sportiva, amava ed apprezzava per le doti umane, per il sorriso e la battuta sempre pronta. Particolarmente toccante infine il ricordo di “Herrera” dell’ex assessore allo sport, Antonello Ciliberti, con una commovente lettera che ha tratteggiato tutti gli aspetti della figura di Silvio Penni tanto cari ai tifernati.