Un agosto di fede e di memoria per la Chiesa di Città di Castello

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Dopo le celebrazioni per l’Assunta al santuario della Madonna del Transito di Canoscio, la comunità diocesana di Città di Castello si prepara a vivere due importanti appuntamenti di fede e tradizione, che intrecciano la storia della Chiesa locale con la devozione popolare: il 23 agosto, anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale, e il 26 agosto, solennità della Madonna delle Grazie, patrona principale della città e patrona secondaria della diocesi.

La memoria della Cattedrale: pietre vive nella Chiesa

Il 23 agosto ricorre la dedicazione della Basilica Cattedrale, cuore spirituale e liturgico della diocesi. Celebrare questo anniversario significa ricordare che la Chiesa non è fatta solo di mura, ma di “pietre vive”, i cristiani che, nati dall’acqua battesimale e radunati intorno all’Eucaristia, formano il popolo di Dio.
La celebrazione è anche segno di comunione attorno al vescovo, padre e pastore della Chiesa tifernate. Due i momenti liturgici previsti per sabato 23: le Messe alle ore 10 e alle 18.30.

La storia della Cattedrale – oggi affidata alla cura pastorale di don Alberto Gildoni – è antica e intrecciata alla vita della città. Dopo la prima costruzione voluta da san Florido nel VI secolo e dedicata a san Lorenzo, nel 1023 (secondo alcune fonti 1032) fu consacrata una nuova cattedrale dedicata ai santi Florido e Amanzio. Tra il Quattrocento e il Cinquecento l’edificio fu ricostruito e consacrato il 22 agosto 1540. Nel 1888 papa Leone XIII l’ha elevata a Basilica Minore, riconoscendone la centralità per la fede del territorio.

La Madonna delle Grazie: madre e patrona del popolo tifernate

Pochi giorni dopo, la città e la diocesi si stringono attorno alla loro Madonna delle Grazie, con celebrazioni che culminano il 26 agosto. La tavola dipinta da Giovanni di Piamonte, discepolo di Piero della Francesca nel 1456, raffigura la Vergine col Bambino e i santi Florido e Filippo Benizi: un’immagine che da secoli accompagna la vita del popolo tifernate.

Il culto della Madonna delle Grazie si è radicato nel Quattrocento, diventando non solo devozione religiosa ma anche segno civico di protezione e identità. Già nel 1514 l’immagine fu portata in processione per implorare la fine della peste, e nel 1783 il Comune la proclamò ufficialmente patrona della città, riconoscendo la sua intercessione in occasione del terremoto del 1781. Ancora oggi, ogni anno, la comunità rinnova questa fiducia, affidando alla Vergine le speranze e le fatiche del presente.

Le celebrazioni del 2025

Il triduo di preparazione – nel santuario custodito dal vicario diocesano, don Andrea Czortek – sarà animato da padre Francesco Mori, cappuccino, con Rosario, Vespri e Messe serali (23-25 agosto). Sabato 23 agosto, alle ore 21, ci sarà la veglia di preghiera. Lunedì 25 agosto, sempre alle 21: processione con l’immagine della Madonna delle Grazie.
Martedì 26 agosto, giorno della festa: Messe al mattino (ore 8, 9, 10, 11), Vespri solenni alle 17.30 e, alle 18.30, la concelebrazione presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini, animata dalla corale “Marietta Alboni” e dalla Confraternita di Santo Spirito.

Un cammino di fede comune

Le due ricorrenze, così vicine nel calendario, offrono alla diocesi un’opportunità preziosa: riscoprire insieme l’unità della Chiesa, che ha il suo cuore nella Cattedrale, e la tenerezza della maternità di Maria, Madonna delle Grazie, che accompagna e sostiene la comunità nelle sue gioie e nelle sue prove.

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