La minoranza chiede a sindaco e giunta di trasmettere e promuovere l’atto anche a livello nazionale: “Urgente”
UMBERTIDE – I gruppi di opposizione del Consiglio comunale hanno depositato un Ordine del
Giorno per chiedere all’Amministrazione di impegnarsi a sollecitare il Parlamento e il Governo
italiani al riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. La richiesta arriva in un contesto
internazionale in cui 146 Paesi membri dell’ONU, oltre il 75% della comunità internazionale,
hanno già riconosciuto la Palestina.
Tra questi, negli ultimi mesi, si sono aggiunti anche Spagna, Norvegia, Slovenia e Irlanda, mentre è notizia di queste ore che l’Australia compirà lo stesso passo
il mese prossimo in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Secondo i promotori,
il riconoscimento formale rappresenta “un atto politico fondamentale per garantire pari
autorevolezza e legittimità nei negoziati di pace tra Israele e Palestina, rafforzando le tutele del
diritto internazionale e sostenendo le legittime aspirazioni del popolo palestinese”.
L’Ordine del Giorno richiama anche la tradizione della politica estera italiana, storicamente impegnata nella
promozione di una pace giusta in Medio Oriente, e ricorda come numerosi consigli comunali in
Italia abbiano già approvato documenti analoghi.
Il testo impegna il Sindaco e la Giunta a:
1. A esprimere pubblicamente e in tutte le sedi istituzionali il proprio dissenso rispetto
all’aggressione militare in corso nella Striscia di Gaza da parte dello Stato di Israele, condannando il genocidio e la condizione di apartheid perpetrati nei confronti del popolo palestinese.
2. A denunciare con altrettanta fermezza l’escalation di violenza e repressione in atto nella
Cisgiordania occupata, dove l’esercito israeliano e i coloni agiscono impunemente contro la
popolazione civile palestinese, contribuendo a un contesto sistemico di occupazione,
espropriazione e violazione dei diritti umani fondamentali.
3. A chiedere al Governo italiano di sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di
vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra
dell’8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per
commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Nonché a sostenere e farsi
promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale
sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, nel
rispetto della posizione comune (2008/944/PESC) sulle esportazioni di armi e del Trattato sul
commercio di armi (ATT) dell’Onu, come richiesto dalla risoluzione approvata il 5 aprile 2024,
dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
4. A sollecitare il Governo italiano e l’Unione Europea a farsi promotori di un’iniziativa
diplomatica volta a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina e a sostenere la fine
dell’occupazione e del blocco di Gaza, nonché il cessate il fuoco immediato e permanente.
5. A chiedere un’indagine internazionale imparziale sulle responsabilità dei governi e delle
multinazionali che finanziano e facilitano il genocidio palestinese, tra cui le multinazionali
che forniscono armamenti al governo israeliano.
6. A sostenere l’operato della Corte Penale Internazionale, che ha aperto inchieste su crimini di
guerra commessi da Israele, e a chiedere il rispetto dei mandati internazionali per i responsabili
di crimini contro l’umanità.
7. A promuovere eventi pubblici, informativi e di sensibilizzazione sulla questione palestinese, coinvolgendo esperti, associazioni e cittadini, affinché la solidarietà con il popolo palestinese
diventi una causa condivisa da tutti i livelli della comunità umbertidese.
8. A trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri, al
Ministro degli Esteri, all’ANCI, alle Ambasciate di Palestina e Israele, e a tutti i membri del
Parlamento italiano.
A firmare la proposta sono i consiglieri Federico Rondoni (Corrente), Filippo Corbucci (PD),
Spartaco Montanucci (PD), Tommaso Fiorucci (PD), Tiziano Riberti (PD) e Sauro Anniboletti
(Progressisti)