Estate in città, Settore Cultura. Venti ritratti tra fotografia ed arte nella mostra “Ma s’immagini” di Enrico Milanesi ed Elio Mariucci alla Pinacoteca Comunale di Città di Castello

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Sarà inaugurata sabato 30 agosto 2025, alle ore 18.00, negli spazi della Manica Lunga della Pinacoteca comunale di Città di Castello la mostra “Ma s’immagini”, di Enrico Milanesi e Elio Mariucci, a cura di Lorenzo Fiorucci, promossa nell’ambito di Estate in città, Settore Cultura. L’esposizione presenta 20 scatti fotografici di Enrico Milanesi arricchiti dagli interventi ludo-psico-plastici di Elio e Emanuela Mariucci. Il titolo, Ma S’immagini, riprende un’intuizione situazionista di Piero Pellegrini, pittore e mente brillante, che lo utilizzò anni fa con il gruppo tifernate 13 x 3.

L’iniziativa che è inserita nel calendario di Estate in città Settore Cultura, nasce dal sodalizio tra un fotografo e un artista, chiamati ognuno a interfacciarsi con la poetica dell’altro”, spiegano i due autori. “L’artista ha selezionato venti personaggi, di cui insieme al fotografo si sono decise le pose, le luci e le gestualità. Il fotografo immortala i soggetti in quella che un tempo era la pellicola e che oggi è il pixel, si stampano i ritratti e l’artista interviene con la propria azione, rimodulando lo scatto originario. La scelta del bianco e nero e di luci che in qualche modo drammatizzano la scena, volutamente sobria ed essenziale, agevolano questa lettura che fa emergere i tratti psicologici del personaggio, dati da quegli elementi più naturali come: l’espressività dei volti, sguardi talvolta timidi, talvolta divertiti e seriosi dei soggetti in posa. Sull’altro lato si muove l’artista, che supera il dato psicologico e puramente formale, il suo dato va oltre camminando su un territorio che gli è più congeniale: quello dell’immaginazione, dell’intuizione, della percettibilità”.

“Il progetto nasce da un’idea semplice solo in apparenza” aggiunge il curatore Lorenzo Fiorucci. “Mariucci sceglie venti personaggi e ne stabilisce pose e gesti; Milanesi li fotografa, restituendo in bianco e nero la loro fisionomia e introspezione; infine, i ritratti stampati diventano la base di un intervento artistico che ne ridefinisce i contorni. La vera forza risiede però nella scintilla che si accende tra i due linguaggi – fotografia e arte – capaci di contaminarsi e generare nuove forme di narrazione visiva. Le immagini di Milanesi, con luci essenziali e apparente oggettività, colgono sguardi timidi, seri o divertiti, aprendo varchi all’autenticità fragile dell’essere. Mariucci, instancabile sperimentatore, interviene oltre il dato psicologico: introduce materia e simboli, trasforma la bidimensionalità del ritratto fotografico in innesti tridimensionali, e rende tangibile il sentimento vissuto nell’incontro con il soggetto”.

“La mostra dell’inedito sodalizio Milanesi e Mariucci ha prodotto un’opera in cui il finale ha di gran lunga superato l’idea di partenza”, dichiara l’assessore alla Cultura del comune di Città di Castello, Michela Botteghi “Chiunque visiterà la mostra non potrà non avvertire l’istantaneo e incomprimibile impulso di desiderare di essere il soggetto di uno dei ritratti di quella galleria, immaginandosi in posa con il proprio spirito-guida accanto. I due aspetti, proposta culturale e promozione museale, sono per il Comune di Città di Castello un elemento essenziale nella costruzione di un capitale sociale cittadino, consapevole del patrimonio artistico e insieme fruitore interessato, attivo, protagonista. Il movimento di eventi, mostre, iniziative, accolto nella illustre cornice della Pinacoteca, ha allargato la platea dei tifernati per il quali il museo, lungi dall’essere un corpo estraneo, sta diventando una meta familiare a cui tornare anche senza avere un motivo preciso, lasciandosi ispirare dalle sue opere senza tempo. Anche per questo, nel complimentarmi per l’iniziativa, voglio ringraziare Elio Mariucci ed Enrico Milanesi, protagonisti a pieno titolo di un rinato attivismo tifernate, motivo di grande orgoglio e soddisfazione per l’Amministrazione comunale”.

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