In esposizione opere dagli anni Cinquanta al recente passato, che affrontano con garbo vari argomenti.
AREZZO – Dal 16 al 26 settembre 2025 la Galleria Ricasoli del Palazzo della Provincia di Arezzo, in via Ricasoli 24 ad Arezzo, ospita “Del colore mi nutrivo”, mostra retrospettiva di Vitelia Zacchini Francalanci a cura di Marco Botti.
L’esposizione, visitabile tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 19 a ingresso libero, è organizzata con la collaborazione dell’associazione culturale Ezechiele e il patrocinio della Provincia di Arezzo.
LA MOSTRA
Raccontare oltre settant’anni di carriera, dalla prima collettiva del 1953 alla scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2024, non è cosa semplice. Ci prova “Del colore mi nutrivo”, mostra retrospettiva che indaga la pittrice amiatina Vitelia Zacchini Francalanci attraverso diversi periodi e temi affrontati.
Dagli iniziali esiti come autodidatta degli anni Cinquanta alla formazione accademica degli anni Sessanta, fino a coprire quasi interamente il primo quarto del ventunesimo secolo, l’artista toscana portò sempre avanti la sua ricerca nel segno del colore. Era proprio la resa cromatica a rendere il linguaggio della Zacchini Francalanci distintivo, pur affrontando argomenti e soggetti eterogenei che andavano dalla natura morta al paesaggio, dal nudo femminile al ritratto, dalla maternità alle scene di vita domestica.
Nei suoi quadri la pittrice privilegiava indagare il lato emotivo della realtà rispetto a ciò che è percepibile oggettivamente. La solida formazione accademica e due maestri “ingombranti” come Dottori a Perugia e Maccari a Roma non ingabbiarono mai l’artista in un preciso filone stilistico, perché il desiderio di libertà ebbe sempre il sopravvento.
L’arte per Vitelia Zacchini Francalanci rappresentò un’oasi felice in cui dissetarsi, uno strumento privilegiato per evadere dalla quotidianità. Nelle tele e nelle tavole dialogavano il cuore e la ragione, i colori pastosi e le combinazioni più leggere, il segno e il rigore compositivo, le emozioni transitorie e le meditazioni.
Nella mostra “Del colore mi nutrivo” il visitatore incontrerà il vissuto di una pittrice sensibile e la sua voglia di indagare l’interiorità dell’animo umano e il mondo che la circondava, filtrati attraverso uno stile che sapeva emozionare ed emoziona ancora oggi chi lo osserva.
L’ARTISTA
Vitelia Zacchini Francalanci nacque a Castel del Piano (GR) nel 1928. Frequentò il Magistero professionale femminile prima a Firenze e quindi a Siena. Dal 1950, come autodidatta, cominciò a disegnare e dipingere con crescente continuità. Nel 1960 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Perugia sotto l’egida di Gerardo Dottori. L’anno successivo si spostò all’Accademia di Belle Arti di Roma, diretta in quel periodo da Mino Maccari, dove si diplomò nel 1964.
Nel corso della sua lunga carriera affrontò varie tematiche, dal ritratto al paesaggio, dalla natura morta alle scene di vita quotidiana, passando con disinvoltura e qualità dal figurativo all’astratto, dal disegno alla grafica. Gli impegni familiari la condussero in varie città italiane – Certaldo, Latina, Todi, Tarquinia, Grosseto, Siena, Roma, Castiglion d’Orcia – fino al suo arrivo ad Arezzo, nel 2007, dove visse e dipinse fino alla scomparsa del 2024.
A partire dal 1953 Vitelia Zacchini Francalanci partecipò a mostre ed eventi artistici, ricevendo premi e riconoscimenti. La sua prima personale fu allestita nel 1960 nella Sala del Teatro di Todi (PG), l’ultima, dal titolo “Le attese”, fu presentata nel 2016 nell’Atrio d’onore del Palazzo della Provincia di Arezzo. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private nazionali ed estere.
