Ciapanella, troppe incognite: la Proloco di Gricignano chiede chiarimenti all’Amministrazione Comunale di Sansepolcro

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Le incognite sono ancora tante e la nuova variante voluta dall’Amministrazione Comunale andrebbe ad esporre i cittadini a diversi possibili rischi

Sono trascorsi quasi due mesi da quando, prima con una commissione urbanistica e poi con un comunicato stampa, l’Amministrazione Comunale di Sansepolcro ha fornito rassicurazioni in merito al futuro dell’area di Ciapanella. In entrambe le circostanze è infatti stato spiegato che non è più necessario trasferire l’impianto di conglomerati bituminosi nella campagna di Gricignano in quanto lo stesso rimarrà nel luogo dove è da sempre. In conseguenza di ciò i proprietari dell’attuale piano di lottizzazione avrebbero intenzione, secondo quanto riportato dall’assessore Marzi, di vendere l’appezzamento a un non meglio specificato imprenditore locale che vi vorrebbe impiantare la sua attività (di cui al momento, però, non si sa nulla). Per compiere questo disegno ci viene detto che sarebbe necessario approvare una nuova variante che, prima dell’atto di vendita, possa consentire al futuro proprietario di realizzare uno stabile di circa 25mila mq (2,5 ettari!).

Nonostante l’indubbio lavoro che l’Amministrazione sta facendo per trovare una soluzione alternativa alla realizzazione di un bitumificio alle porte di Gricignano, ad oggi – come segnalato formalmente al Sindaco, alla Giunta e a tutti i membri del Consiglio Comunale di Sansepolcro – non ci sono certo elementi che possano infondere un minimo di tranquillità nella popolazione locale, visto che per dare seguito alla soluzione presentata mancano ancora alcuni tasselli cruciali.

Il primo di questi è l’ok della Regione che possa permettere alla ditta di conglomerati bituminosi di rimanere dove è adesso. Dato che (come si può vedere dal sito dell’ente) l’iter relativo alla verifica di assoggettabilità a VIA che è stato attivato per questo fine non si è ancora concluso, su che base si può affermare che l’attuale impianto non si sposterà? E se poi dovessero emergere delle complicazioni e l’azienda fosse costretta a cambiare ubicazione? È fuori luogo supporre che la stessa potrebbe riconsiderare l’idea di trasferirsi a Ciapanella (magari usando le ampie metrature del nuovo complesso autorizzato dalla variante)?

Un altro interrogativo che per ora non è possibile sciogliere è quello relativo al fatto che il presunto acquirente, dopo la variante, provveda realmente a comprare il piano di lottizzazione con la previsione di un capannone superiore a 20mila mq. Qualora ciò non dovesse avvenire, quale attività potrebbe impiantarsi entro tali spazi sconfinati? Chi e cosa potrebbe tutelare gli abitanti della zona e della frazione rispetto a eventuali lavorazioni che potrebbero impattare sull’ambiente, sulla salute e sulla qualità della vita?

Questo nodo, del resto, a prescindere dagli sviluppi futuri, sarà comunque destinato a non sciogliersi. In commissione urbanistica è infatti stata proposta una variante per realizzare il capannone più grande della Valtiberina, senza che sia dato sapere a cosa servirà. Per quanto – come in questo caso – circoscritta a un piano di lottizzazione, una variante è per sua natura uno strumento urbanistico straordinario. In quanto tale la stessa può essere proposta soltanto se trova come giustificazione quella di apportare un beneficio alla collettività. Ebbene, come si può quantificare il beneficio che potrebbe apportare un capannone di 2,5 ettari se nessuno sa a cosa servirà?

In definitiva, per ovviare a tutto ciò e sgomberare il campo da equivoci, chiediamo all’Amministrazione – prima che in Consiglio Comunale si proceda ad approvare una variante – di recepire positivamente i seguenti spunti:

1) attendere la conclusione dell’iter burocratico presentato dall’azienda per rimanere dove è adesso;

2) analizzare attentamente il progetto attraverso il quale la parcella di Ciapanella verrà trasformata;

3) integrare gli strumenti urbanistici comunali vigenti con una norma che, sia per quella considerata che per altre eventuali aree, escluda la realizzazione di impianti classificati come industrie insalubri di prima classe.

Proloco di Gricignano

Comitato Salviamo la Campagna di Gricignano

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