Riaperta stamattina la strada del Castellaccio a Trestina: terminati i lavori da 300 mila euro finanziati da Regione e Comune

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Al termine dei lavori da 300 mila euro per la mitigazione del rischio idrogeologico e il miglioramento della sicurezza della carreggiata, stamattina è stata riaperta al traffico via Giuseppe Lombardo Radice, in località Castellaccio, il collegamento viario principale tra l’insediamento in pianura e la parte collinare dell’abitato di Trestina. I lavori, finanziati per 200 mila euro dalla Regione a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit) e per 100 mila euro dal Comune di Città di Castello attraverso l’accensione di un mutuo, sono stati consegnati nel pomeriggio di martedì 23 settembre a conclusione di un cantiere che ha comportato la chiusura completa al traffico del tracciato, con il conseguente utilizzo di una viabilità alternativa.

“Un impegno di mandato preso e mantenuto da questa amministrazione comunale, che ha scelto di intervenire in maniera radicale sulle necessità della strada del Castellaccio emerse da tempo, proponendo l’investimento alla Regione e cofinanziando i lavori con le proprie casse per mettere in sicurezza una volta per tutte un itinerario importante per la comunità di Trestina e garantire condizioni ottimali di percorrenza della carreggiata”, commenta il sindaco Luca Secondi.

Il primo cittadino evidenzia come con i lavori affidati dall’amministrazione comunale “siano state superate le problematiche di natura idrogeologica che compromettevano la stabilità della sede stradale e, oltre alla riasfaltatura, siano state apportate anche ulteriori migliorie che hanno allungato i tempi del cantiere, ma hanno dato una risposta ancora più adeguata alle esigenze del percorso”. Tra queste, le principali sono state la sostituzione della condotta fognaria esistente, che era in tubi di cemento non portanti e che ora è in tubi corrugati a doppia parete forniti dal gestore Umbra Acque, la realizzazione di un adeguato sistema di raccolta delle acque piovane e il rifacimento della linea della pubblica illuminazione, con la posa in opera di un nuovo corpo illuminante in sostituzione di quello esistente.

Mediante l’utilizzo delle risorse provenienti dalle economie di gara, si è inoltre provveduto al montaggio di una barriera stradale in acciaio corten, anziché zincato, per valorizzare anche esteticamente il percorso ed è stata prolungata l’asfaltatura fino all’intersezione con la strada vicinale di Scalogni.

L’opera. Il cantiere ha interessato un tratto di via Radice che ha una lunghezza totale di circa 70 metri e presenta una pendenza media di circa il 21 per cento, con una quota altimetrica del piano stradale che varia da 298 a 313 metri sul livello del mare. L’intervento, finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico e al ripristino di adeguate condizioni di sicurezza della carreggiata, ha permesso di superare le criticità determinate, in particolare, dagli eventi meteorologici di particolare intensità che nel 2022 hanno interessato il territorio comunale di Città di Castello.

Le principali problematiche riguardavano la scarpata di valle, dove erano presenti fenomeni di dissesto, e la sede stradale, segnata da fessurazioni, cedimenti, corrugamenti e rotture localizzate. L’amministrazione comunale è intervenuta per assicurare la stabilità dell’area interessata e aumentare la sicurezza della carreggiata stradale, soprattutto in caso di precipitazioni piovose intense.

Lungo il margine di valle del tratto di strada oggetto dei lavori, è stata, pertanto, realizzata una paratia costituita da 71 pali collegati in testa da un cordolo in cemento armato, che ha consentito di conseguire una maggiore stabilità all’area a monte e dell’intero tratto di strada. Sulla scarpata si è proceduto anche alla riprofilatura e alla sistemazione della sezione originaria dei gradoni, aggiungendo un inerbimento per garantire la stabilità dei terreni movimentati. Nell’ambito dell’intervento è stato anche rifatto interamente il corpo stradale, con uno scavo di 30 centimetri sul quale sono stati messi in posa un nuovo strato di base in materiale misto granulometrico, uno strato di collegamento (binder) e un tappetino di usura in catrame.

Al fine di migliorare la regimazione delle acque meteoriche superficiali, il piano stradale è stato dotato di una leggera pendenza interna verso il margine a monte, dove è stata installata una canaletta laterale per la raccolta ed il convogliamento delle acque meteoriche nelle caditoie stradali, che sono state sostituite e integrate a quelle esistenti. Lungo il margine a valle è stato realizzato un rialzo del cordolo in cemento armato per impedire che le acque meteoriche superficiali si riversino sulla scarpata ed evitare fenomeni di erosione superficiale dei terreni. Su tale base è stata fissata la nuova barriera stradale omologata in acciaio che ha aumentato il livello di sicurezza del tratto di strada.

L’intervento è stato completato con il ripristino del profilo del terreno sulla parte alta della scarpata e per tutta la lunghezza dell’itinerario interessato dai lavori, con la posa in opera di una palizzata in legname infissa a terra. Le opere sono state completate sotto la responsabilità del settore Lavori Pubblici dell’ente con il Servizio Viabilità, con la direzione e il coordinamento della sicurezza dell’ingegner Francesco Valentini, che ha anche progettato l’intervento. Nel cantiere hanno lavorato la ditta appaltatrice Trivelmarzi Srl di Spello (PG) e le imprese subappaltatrici B.T. Lavori Edili Stradali Snc di Corciano (PG), Bulancea Dan Marian di Corciano (PG); Bianchini Angelo Srl di Città di Castello (PG); Simep Impianti Srl di Perugia.

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