Sabato 27 settembre, la Sala Consiliare del Comune di Città di Castello ha ospitato l’iniziativa “Comunità Aperta – Il liberalsocialismo di Aldo Capitini”, organizzata dal PSI di Città di Castello, che ha visto una significativa partecipazione di cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali.
Il convegno ha voluto riportare al centro del dibattito pubblico la figura di Aldo Capitini, filosofo, educatore e riformatore politico, sottolineando l’attualità del suo pensiero e il suo legame con la grande tradizione socialista italiana. Nel corso dei lavori sono intervenuti Cesare Carini, Maurizio Pagano e Kaoutar El Amraoui, con le conclusioni affidate a Giuseppe Moscati, presidente della Fondazione Centro Studi Aldo Capitini.
Il dibattito ha toccato alcuni temi centrali del pensiero capitiniano: il ruolo dei Centri di Orientamento Sociale (COS) come esperienza anticipatrice di democrazia diretta e partecipativa; la proposta del liberalsocialismo, come sintesi tra libertà individuale e giustizia sociale; e la vicinanza ideologica con la figura di Giacomo Matteotti, martire del socialismo democratico, al quale Capitini si lega per la comune visione etica della politica e per l’intransigente difesa dei valori di libertà, uguaglianza e dignità della persona. A moderare i lavori è stato il segretario del PSI di Città di Castello, Tommaso Massimilla.
“La giornata ha rappresentato non solo un’occasione di approfondimento culturale, ma anche un momento di riflessione collettiva, sottolineando quanto oggi, più che mai, sia fondamentale ricordare che fare politica significa ripartire da quei valori che hanno contraddistinto la tradizione riformista, l’unica vera bussola capace ad orientare l’azione della sinistra di fronte alle sfide del presente. E’ dunque indispensabile rafforzare, un ideale capace di unire libertà e giustizia sociale, visione riformista e partecipazione democratica, radici storiche ed esigenze contemporanee”