Presso la sala Consiliare del Comune di Città di Castello sabato 4 ottobre si è svolto il convegno dell’Associazione malattie renali (A.MA.RE) dal titolo “Le parole che curano”, 30° convegno, 7° della serie “Essere e Benessere”, con il patrocinio di Comune di Città di Castello – Azienda USL Umbria 1 – ANED (Associazione Nazionale Emodializzati)
La Presidente dell’Associazione Carla Chieli Giombini ha aperto i lavori ringraziando il Sindaco Luca Secondi, i rappresentanti regionali ANED, la ASL USL Umbria 1, tutti patrocinanti dell’iniziativa e ricordando la nascita dell’associazione avvenuta il 4 ottobre del 1992, grazie all’iniziativa di Luigi Panelli, Paolo Piccini e del Dott. Luciano Giombini, medico nefrologo, ex Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Città di Castello: “Non è un caso che la nostra associazione sia stata presentata ufficialmente alla comunità il 4 ottobre, giorno di San Francesco, patrono d’Italia e simbolo di fraternità e solidarietà. E’ proprio da questi valori che siamo partiti: vicinanza, servizio gratuito e impegno per migliorare la qualità di vita dei pazienti.”
Il Prof. in Nefrologia Giuseppe Quintagliani e il Prof. Nicola Donti filosofo esperto in comunicazioni,
in una sala gremita hanno saputo emozionare i presenti coinvolgendoli in un fruttuoso scambio di esperienze.
La domanda iniziale è stata
“quante volte le parole fanno la differenz
a nel rapporto fra il terapeuta e il paziente”.
La comunicazione efficace passa attraverso il rapporto empatico che si stabilisce tra le due figure.
Dalla evidenza dei dati della letteratura scientifica, gli oratori sono passati all’analisi delle criticità emergenti legate alla evoluzione dei processi comunicativi.
La comunicazione efficace è finalizzata ad instaurare un proficuo progetto terapeutico, passando attraverso varie fasi, dalla conquista iniziale della fiducia reciproca alla elaborazione dei momenti difficili.
“Comunicare non è solo spiegare, la vera sfida è farsi capire e ancora di più ascoltare”.
Il moderatore del convegno il Dott. Alessandro Leveque ha finalizzato il suo intervento al ruolo molto importante della umanizzazione delle cure.
“Una parola detta bene può fare la differenza, può far sentire accolti, rispettati e questo, a volte, aiuta più di una medicina”.