ARCALENI ( Castello Cambia) “Caso SOGECO-SOGEPU: dopo le nuove accuse della Procura, la politica prenda una posizione netta”

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La nuova incriminazione di “corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio”, da parte del procuratore Cantone per gli ex amministratori di SOGEPU e SOGECO, allarga inevitabilmente lo sguardo di tutti, opinione pubblica in primis, su quanti avevano obbligo dei controlli societari e amministrativi.
Le carte dell’accusa riferiscono di gravissimi danni economici inferti a SOGEPU per favorire SOGECO: a leggere cifre come i 13 milioni che il Goracci avrebbe rinunciato a riscuotere firmando a dicembre 2022 una “liberatoria” a SOGECO, si comprende l’enormità del presunto danno.

A cui si aggiungono altri 2 milioni e mezzo circa tra indebiti guadagni e ulteriori ricavi non dovuti, ma concessi a SOGECO. L’amministratore di SOGEPU, a leggere le accuse, avrebbe messo a disposizione la “struttura organizzativa ed economica” della società pubblica, nell’ambito del patto corruttivo al fine di agevolare la partecipazione di ECE alla gara d’ambito. Una condotta che avrebbe pesantemente alterato gli equilibri economico-finanziari del bilancio SOGEPU: cos’hanno da dire il Sindaco e gli amministratori pubblici che non si sono accorti di nulla e hanno sempre accusato chi, come noi, solleva da anni pesanti dubbi sulla gestione e sui conti, che hanno condotto SOGEPU ad accumulare oltre 20 milioni di debiti tra esposizioni bancarie e fornitori?


Cos’hanno da dire i partiti di maggioranza che hanno sostenuto le scelte politiche e gestionali, non essendosi mai dissociati, che hanno portato alla costituzione di SOGECO, società che ha privatizzato di fatto la gestione dei rifiuti e che pareva nata per svuotare e fare concorrenza a quella pubblica?
Il “danneggiamento” di SOGEPU era già emerso anche nella Commissione Controllo e Garanzia da noi chiesta a maggio scorso, subito dopo la defenetrazione della dott. Santella sostituita al vertice di SOGECO, con il voto contrario di SOGEPU, dopo soli 6 mesi, per volere del socio privato: sulla vicenda ero immediatamente intervenuta sia il 29 aprile 2025, giorno prima della decisione, sia due giorni dopo con una interrogazione specifica, dove si chiedevano le motivazioni di tale improvvisa decisione.


Era stata proprio la sostituzione in fretta e furia della dott. Santella, voluta esclusivamente dal socio privato, a ingenerare più di una domanda, puntualmente rivolte in Commissione al CDA di SOGEPU, a cui il dott. Betti aveva risposto in maniera chiara: la dott.ssa Santella era stata rimossa perchè aveva proposto un piano di “riequilibrio delle condizioni di gara in quanto gli accordi stipulati tra le due società danneggiavano SOGEPU”.

Di fronte a parole così pesanti, l’attuale sindaco e i precedenti amministratori erano rimasti in totale silenzio, forse perchè era chiaro chi li avesse scritti quegli accordi: colui che loro avevano sempre difeso come capace amministratore e che avevano mantenuto alla guida della partecipata per 11 anni, ben due oltre la scadenza del suo terzo mandato.

Emanuela Arcaleni, Castello Cambia

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