L’assessore Mariangeli risponde alla consigliera Arcaleni (Castello Cambia) sul servizio idrico: “L’amministrazione comunale ha chiesto a Umbra Acque, offrendo anche gli spazi, di valutare la riattivazione a Città di Castello di uno sportello fisico”

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“L’amministrazione comunale ha chiesto formalmente a Umbra Acque l’apertura a Città di Castello di uno sportello per gli utenti con la presenza fisica di un operatore almeno una volta alla settimana, in aggiunta allo sportello digitale che è disponibile presso la sede della società dal lunedì al venerdì. Noi siamo disponibili a mettere a disposizione gli spazi e siamo in attesa di una risposta. Quanto prima provvederemo inoltre a comunicare a Umbra Acque cinque zone del territorio comunale nelle quali possano essere realizzati altrettanti interventi di ampliamento della rete acquedottistica”. Sono gli aggiornamenti in tema di gestione del servizio idrico integrato con i quali l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli ha risposto in consiglio comunale alla capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che con una interrogazione aveva sollevato la questione dei rincari delle bollette e della gestione dello stesso servizio.

Rispetto al gestore Umbra Acque, Arcaleni aveva chiesto in aula quali azioni intendesse intraprendere l’amministrazione comunale “per la riapertura di uno sportello fisico in città, per almeno un giorno a settimana”, ma anche di sapere “come ha votato il rappresentante del Comune nel Cda su tariffe, investimenti, utili e servizi al pubblico” e “quali azioni concrete siano state deliberate nel Cda per abbattere gli alti costi energetici”. “Quali sono le azioni di codesta amministrazione ai fini della diminuzione dei costi delle bollette per l’utenza idrica?”, aveva domandato la consigliera, ricordando “i tempi dell’esclusiva gestione pubblica del servizio attraverso la costruzione e la manutenzione dell’acquedotto comunale, che è stato consegnato nel patrimonio di Umbra Acque in piena e ottimale funzionalità, senza però un corrispettivo adeguato in termini contrattuali”. “Sono state chieste migliorie in occasione della scadenza del contratto con Umbra Acque e del suo rinnovo ed è stata effettuata una valutazione sull’opportunità di ripubblicizzare il servizio, in linea con la normativa vigente?”, aveva aggiunto la rappresentante di Castello Cambia. Citando il XX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato, Arcaleni aveva segnalato che “la spesa media sostenuta nel 2024 dalle famiglie Umbre per l’acqua è stata di 634 euro, in aumento del 6,7 per cento rispetto al 2023, a fronte di una media in Italia di circa 500 euro”. “Dal 2019 il costo dell’acqua in Umbria è aumentato del 29,7 per cento”, aveva aggiunto la consigliera, evidenziando che “in Italia si spende meno dove l’acqua è gestita interamente da società di tipo pubblico, mentre noi ne abbiamo una mista”.

“A fronte di spese così alte, una carenza di servizi come quella che abbiamo non è accettabile”, aveva eccepito la rappresentante di Castello Cambia, additando situazioni come la mancanza in Altotevere di uno sportello al pubblico con personale a disposizione degli utenti. Arcaleni, pertanto, aveva chiesto la convocazione della commissione consiliare competente alla presenza di Umbra Acque, ma anche di Auri, “per capire le criticità da affrontare e da risolvere”. Anche con l’ausilio di informazioni fornite dal gestore Umbra Acque, l’assessore Mariangeli ha ricordato che a Città di Castello, dal lunedì al venerdì, è aperto uno sportello digitale che consente al cliente collegarsi in telepresenza con un operatore commerciale in servizio presso lo sportello provinciale di Umbra Acque di Perugia e di effettuare in tempo reale tutte le operazioni commerciali. “Dall’ultima indagine di customer satisfaction di Umbra Acque, risultano eccellenti livelli di soddisfazione del servizio, ma con la nostra richiesta di un addetto almeno una volta settimana presente a Città di Castello abbiamo pensato di poter rispondere a quella fascia di utenti che ha la necessità di confrontarsi direttamente con una persona”, ha spiegato Mariangeli. L’assessore ha poi condotto un excursus sulla gestione del servizio idrico, facendo presente “l’inadeguatezza delle infrastrutture in Italia, rispetto alle esigenze di servizio e alla sfide da affrontare su uno scenario europeo nel quale il Paese, che è il più idrovoro del continente, si presenta con una tariffa media tra le più basse, ma allo stesso tempo con le percentuali di perdite in rete tra le più alte, che si concentrano peraltro nell’area del centro della Penisola”. “Ci troviamo quindi nel territorio che necessita di maggiori interventi infrastrutturali, con la conseguente esigenza di incidere anche sulla tariffa”, ha rilevato Mariangeli, riferendo che “Umbra Acque dal 2016 sta investendo di più rispetto alla media di settore, con risorse che nel 2024 che sono state di oltre 2,5 volte maggiori rispetto a quelli del 2016 e un incremento degli investimenti nel periodo 2016-2024 del 166 per cento”. L’assessore ha fatto presente come “gli incrementi dei costi energetici si riflettano necessariamente in tariffa”. “Umbra Acque – ha chiarito – sta ancora recuperando le maggiori spese causate dall’impennata dei costi energetici sopportati nel 2022, quasi triplicati all’epoca per via della grave crisi internazionale in Ucraina”.

Nel precisare che Umbra Acque è per il 60 per cento pubblica, con il 30 per cento di quote del Comune di Perugia, e per il 40 privata, con quote possedute da ACEA, Mariangeli ha ricordato che il Comune di Città di Castello detiene una partecipazione minima e che non ha alcun rappresentante nel consiglio di amministrazione della società. “Ci siamo comunque espressi favorevolmente per l’ultimo bilancio”, ha specificato l’assessore che ha, poi, puntualizzato: “la consigliera porta ad esempio lo scaglione di consumo annuo di 182 metri cubi, ma già a 150 si scende a 511 euro, con 123 euro di risparmio, mentre se si guarda al consumo medio effettivo di una famiglia di tre persone si arriva a circa 104 metri cubi annui, con un costo annuale di 367 euro e un risparmio di 267 euro, indicativo anche dei benefici di un uso più consapevole e attento della risorsa idrica”. Nella sua replica, la consigliera Arcaleni ha eccepito il fatto che, “a fronte dei costi energetici che aumentano la spesa in bolletta, purtroppo si continua a non parlare di investimenti per la produzione di energia, che, invece, gli enti gestori potrebbero intraprendere”. “Non si parla nemmeno di campagne di comunicazione contro lo spreco dell’acqua, un tema che si tratta a scuola, ma che sembra non interessare al di fuori di questo contesto”, ha aggiunto la consigliera, che ha concluso esprimendo perplessità per il fatto che, “nonostante i 60 milioni di investimenti dichiarati da Umbra Acque, si parli ancora di circa il 40 per cento di dispersione idrica”.

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