Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Città di Castello, con i consiglieri Rossi e Leveque, ha preso atto della risposta ufficiale inviata dalla Direzione del Presidio Alto Tevere dell’Azienda USL Umbria 1 in merito all’interrogazione sulla situazione del Pronto Soccorso di Città di Castello. Pur apprezzando la disponibilità del Direttore a fornire chiarimenti, i consiglieri suddetti non possono ritenersi soddisfatti: la nota, infatti, appare formale e difensiva, e non entra nel merito delle criticità reali che ogni giorno cittadini e operatori sanitari continuano a segnalare.
La Direzione afferma che la “qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti non sono mai state a rischio”, ma nello stesso documento ammette che il servizio è stato mantenuto grazie al ricorso costante a medici di altri reparti e perfino a medici di medicina generale, quest’ultimi operanti nell’accordo definito “sperimentale”. Una contraddizione evidente: se il Pronto Soccorso fosse davvero in condizioni ordinarie, non sarebbe necessario ricorrere a soluzioni di emergenza. Allo stesso modo, l’annuncio dell’assunzione di un solo specialista e del rientro di un medico in congedo rappresenta un passo avanti, ma del tutto insufficiente rispetto ai fabbisogni di un reparto che continua a lavorare sotto pressione, con personale ridotto e carichi di lavoro sempre più gravosi. La Direzione tende inoltre a minimizzare la sospensione di servizi ambulatoriali, come l’ambulatorio chirurgico e alcune sedute diagnostiche, definendole “rimodulazioni estive”. Rossi e Leveque, invece, evidenziano come queste siano riduzioni vere e proprie di servizio, che si traducono in tempi d’attesa più lunghi e disagi per i cittadini, soprattutto per i pazienti più fragili.
È doveroso inoltre sottolineare che criticità analoghe sono emerse anche presso il presidio ospedaliero di Umbertide. Il fatto che non si tenga conto che l’Alta Valle del Tevere dispone di due ospedali — Città di Castello e Umbertide — rappresenta un problema serio di programmazione del personale: finché non si pianificherà in modo integrato e strutturale la gestione delle risorse umane tra le due strutture, si continuerà a operare in condizioni di emergenza e precarietà. Ma ciò che desta maggiore perplessità è il tono della parte finale della risposta, laddove si “auspica che i consiglieri comunali possano verificare con le istituzioni competenti la reale situazione dei servizi”. Un passaggio inopportuno e poco rispettoso del ruolo ispettivo dei consiglieri comunali, che non solo hanno il diritto, ma anche il dovere di interrogare, controllare e dare voce alle preoccupazioni della cittadinanza.
I consiglieri di Fratelli d’Italia non accettano alcun tentativo di delegittimare o silenziare chi, nel pieno del proprio mandato, chiede chiarezza su questioni che riguardano la salute pubblica. Le istituzioni sanitarie devono essere alleate della trasparenza, non infastidite dal confronto costruttivo e democratico. L’impegno del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia continuerà con determinazione: si vigilerà sull’evoluzione della situazione del Pronto Soccorso, saranno chiesti interventi strutturali e non più soluzioni tampone, e sarà sollecitata la Giunta comunale e la Regione Umbria per garantire finalmente risposte concrete per l’Ospedale di Città di Castello e per tutto il territorio dell’Alta Valle del Tevere. Perché la sanità pubblica non è materia di rassicurazioni formali, ma di fatti, personale e servizi reali e perché nessun bavaglio può essere messo a chi rappresenta la voce dei cittadini.
I Consiglieri Comunali Elda Rossi- Fratelli d’Italia Riccardo Leveque-Fratelli d’Italia