Una famiglia con il vanghino e cane al guinzaglio pronta a mettere a segni i primi “colpi” della cerca di stagione del tartufo bianco. Scovate nei boschi dell’altotevere, due trifole di oltre mezzo chilo, belle e profumate, da un tartufaio d’eccezione, Diego Cenci, 46 anni, marito di Elisa e babbo di quattro figli che crescono con la passione per la secolare attività di “cavatori”. Accanto a lui, capofamiglia con il tesserino in tasca da oltre 15 anni e relativa iscrizione all’associazione tartufai altotevere, il figlio Mattia, sedicenne e a breve Marco di tre anni più piccolo, hanno iniziato a muovere i primi passi e a destreggiarsi con il cane al guinzaglio e il vanghino, un piacevole hobby all’aria aperta in un ambiente incontaminato da prediligere alla navigazione virtuale sui social e piattaforme varie. Dovranno attendere ancora qualche anno, se vorranno anche loro unirsi alla squadra di tartufai-familiari, gli altri due fratelli, Manuel classe 2018 e l’ultima arrivata a marzo scorso, Matilde.
Se non è un record poco ci manca, senza dubbio, però, e lo è già, un concreto e straordinario esempio di rispetto delle tradizioni secolari che fanno di Città di Castello, la capitale del tartufo tutto l’anno, con il suo esercito di “cavatori”, circa 1500 nel comune e quasi 2000 nell’Alta Umbria, seconda solo a Forlì a livello nazionale in rapporto al numero di abitanti, così come la presenza di tremila cani di ogni razza e taglia, fra i migliori in circolazione, autentici protagonisti della “cerca e cavatura” dichiarata dall’Unesco, patrimonio dell’umanità. A proposito di cani, quello dal fiuto impareggiabile di casa Cenci che ha scovato due maxi-trifole si chiama Yago ed è un bracco pointer, un vero e proprio familiare aggiunto. “Si sono due trifole di oltre mezzo chilo – dice con orgoglio e tanta felicità, babbo Diego – trovate nella stessa giornata. E’ bellissimo andare a tartufi perché ti senti veramente bene a contatto con la natura e con i cani. Il tartufo è sempre una sorpresa e ti prendono i brividi quando li vedi affiorare dalla terra e senti già il profumo inebriante. Per quest’anno sono i più belli che ho trovato, speriamo di migliorare ancora”. Diego è il primo della famiglia che ha iniziato ad andare a tartufi nel 1998 accanto alla moglie che ha questa passione, trasmessa dallo zio tartufaio che viveva in casa con lei. Bella e per certi aspetti singolare anche la storia che li ha fatti conoscere fino all’altare.
“La storia ha inizio nel settembre 2008 – prosegue Cenci – quando un giorno mi trovai in un ristorante dove vidi in bacheca un volantino con scritto vendesi cuccioli di bracco pointer, presi il numero e chiamai ( il cane che aveva avuto i cuccioli era dello zio della mia futura moglie, tartufaio detto il “Barba” purtroppo defunto ). Il destino e la passione per il tartufo ha fatto nascere, crescere la nostra storia fino a formare la nostra famiglia. La gioia e soddisfazione più grande non è solo trovare il tartufo, ma sapere che tutta la mia famiglia mi segue con il cuore e ha la stessa passione per la ricerca del tartufo”, conclude il capofamiglia “tartufaio”. A pochi giorni dal taglio del nastro della 45esima edizione del Salone nazionale bianco pregiato in programma a Città di Castello nel centro storico da venerdi 31 ottobre a domenica 2 novembre, storie di vita, straordinarie e autentiche come quella della famiglia Cenci, colorano di valori e significati universali la manifestazione, fra le più importanti a livello nazionale.
“Nessun luogo come Città di Castello parla del tartufo e qui, dove la trifola, il tartufo tutto l’anno è un’eccellenza e non una rarità come altrove, perché è abbondante, la nostra ambizione è di raccontare ed esaltare il suo legame con la terra, il valore aggiunto inimitabile di una storia, di una tradizione, di esperienze che lo rendono unico e desiderato in tutto il mondo”, hanno spiegato l’assessore al Commercio e al Turismo, Letizia Guerri, il Presidente dell’Ente Fiera Nazionale Bianco Pregiato, Lazzaro Bogliari ed il presidente dell’Associazione Tartufai Alto Tevere (fondata nel 1986), Andrea Canuti, nel sottolineare con orgoglio la bella storia della famiglia Cenci e del loro amore e passione per queste secolari tradizioni.
Per tutte le informazioni sul Salone del Tartufo Bianco Pregiato è possibile consultare il sito web della manifestazione (https://biancopregiato.it/), i portali istituzionali del Comune di Città di Castello (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/) e di Città di Castello Turismo (https://www.cittadicastelloturismo.it/), insieme ai canali social collegati all’evento: tel. 075- 8529254 – 8554922.



