L’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri risponde in consiglio comunale al capogruppo del PD Gionata Gatticchi sulla gestione dei pasti sociali nella ristorazione scolastica

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“L’azione del Comune di Città di Castello si regge su tre i pilastri, che parlando di scuola sono particolarmente rilevanti: l’idea di non lasciare indietro nessuno per garantire l’eguaglianza formale e sostanziale che permette di rispondere pienamente al dettato dell’articolo 3 della Costituzione; il soddisfacimento di criteri di oggettività e trasparenza nella prassi amministrativa; l’attenzione alla mobilità della tenuta sociale e ai rapidi cambiamenti della comunità. Nel rispetto di questi principi, nella ristorazione scolastica abbiamo scelto di garantire una risposta alle esigenze delle famiglie corretta e a tutela di tutti, superando due vulnus che aveva evidenziato il progetto ‘Aggiungi un posto a tavola’: da un lato, la discrezionalità che veniva affidata al dirigente scolastico nella scelta dei casi a cui destinare i pasti gratuiti; dall’altro, il fatto che la disponibilità di questi pasti si basasse sulle eccedenze alimentari della mensa, quindi sul cibo che restava in più. Per noi il pasto è un elemento di dignità e di inclusione importante, da garantire a tutti indipendentemente dalle condizioni economiche, pertanto non può essere lasciato ad un concetto di eccedenza, pur in un’ottica di lotta allo spreco alimentare. A partire dal 2021-2022, pertanto, abbiamo implementato in pianta stabile una gestione dei pasti sociali che è stata agganciata alla gara per l’affidamento della mensa scolastica.

Nell’ambito delle offerte migliorative a cui è tenuto il gestore per contratto, rientra così oggi anche una percentuale di questa tipologia di pasti da assegnare alle famiglie che accedono al servizio tramite l’avviso pubblico emesso all’inizio di ogni anno scolastico nel rispetto di criteri oggettivi e di trasparenza. I pasti gratuiti sono completi per fare in modo che non venga percepita dai bambini alcuna differenza. Nei casi in cui le famiglie dei bambini iscritti alla mensa non riescano più a sostenere il costo del servizio per situazioni impreviste, grazie alla stretta collaborazione tra Servizi Sociali e Ufficio Scuola siamo così in grado di offrire una risposta immediata che salvaguarda il diritto dei bambini di usufruire della ristorazione, sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria. A questo si aggiunge, poi, un ulteriore elemento di sostegno ai nuclei familiari: il fatto che, indipendentemente dall’Isee, dal terzo figlio iscritto in avanti non si paga il costo del servizio mensa”. E’ la risposta che l’assessore ai Servizi Educativi Letizia Guerri ha dato in consiglio comunale all’interrogazione del capogruppo del PD Gionata Gatticchi sul servizio denominato “Aggiungi un posto a tavola” e “sulle iniziative similari poste in essere dall’amministrazione comunale”.

Nel ricordare come il progetto citato nell’interrogazione fosse nato all’epoca del primo mandato del sindaco Luciano Bacchetta “per dare insieme ai dirigenti scolastici una risposta tempestiva alle difficoltà improvvise, legate alla perdita del lavoro o ad altri fattori, che potessero incontrare le famiglie utenti del servizio di ristorazione comunale”, Gatticchi aveva sottolineato come “la soluzione che era stata trovata avesse permesso di garantire i pasti dei bambini anche in momenti di bisogno”. “L’idea dieci anni fa era quella di non lasciare indietro nessuno e questa è una necessità che nel nostro territorio si propone anche oggi, perché ci sono famiglie che già evidenziano problemi all’inizio dell’anno scolastico”, aveva osservato il rappresentante del PD, nel chiedere di conoscere “le ragioni che hanno portato alla cessazione di un servizio innovativo, che dava risposte alle esigenze concrete dei cittadini in difficoltà nel nostro comune” e “quali iniziative vengano messe in campo dall’amministrazione per far fronte alle stesse esigenze che tutt’ora persistono nella nostra comunità cittadina”.

Nel suo intervento in aula, l’assessore Guerri ha riconosciuto che il progetto “Aggiungi un posto a tavola” aveva dato luogo a “una prassi amministrativa all’epoca innovativa, che ha fornito una risposta efficace alle esigenze delle famiglie”. “Nella sostanza – ha puntualizzato l’assessore – questo progetto non è cessato, ma ha avuto una evoluzione: si è cercato di declinarlo nella maniera più corretta, migliorando alcuni aspetti. La medesima risposta efficace alla mobilità sociale che deriva dai cambiamenti delle situazioni familiari è stata mantenuta, ma è stata resa più stabile nell’azione dell’amministrazione comunale e rispettosa dei principi di dignità e di inclusione, ma anche di trasparenza, che sono alla base della nostra azione di governo”. In sede di replica, il consigliere Gatticchi ha espresso soddisfazione e condivisione per l’impostazione data dall’amministrazione comunale alla gestione del servizio di ristorazione scolastica, invitando, comunque, ad assicurare “la presa in carico immediata di ogni situazione imprevista delle famiglie che possa essere ravvisata nel corso dell’anno scolastico”. “La tempestività, infatti – ha osservato l’esponente del PD – ci permetterà di rendere un servizio importante a tutte quelle famiglie che a volte possono andare in difficoltà. Situazioni che immaginiamo lontane, ma che in realtà anche nel nostro territorio sono molte più vicine di quello che si possa credere”.

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